Lost: spiegazione e analisi della serie tv cult!
Con questo articolo cerchiamo di fornirvi una spiegazione di uno dei finali più controversi della tv contemporanea, quello della serie Lost
Il 23 Maggio del 2010 la ABC mandò in onda l’episodio finale della leggendaria serie Lost… e le cose non furono più le stesse! Ironia a parte, come era prevedibile, la conclusione di uno dei più grossi successi televisivi del decennio fu un evento che catalizzò l’attenzione di milioni di spettatori. Per lo stesso motivo, però, non tutti si ritennero soddisfatti da ciò che videro. Anzi, possiamo ammettere senza timore di smentita che il finale di Lost viene spesso inserito negli elenchi delle maggiori delusioni di sempre sul fronte narrativo. E oggi noi vi vogliamo presentare la nostra spiegazione del finale di Lost. La creazione di J.J.Abrams e Damon Lindelof, dopo sei stagioni, episodi memorabili e innumerevoli riconoscimenti, si concluse lasciando a molti l’amaro in bocca. Era difficile chiudere tutte le linee narrative aperte nel corso degli anni e, difatti, alcune rimasero senza risposte.
Altrettanto difficile era trovare un finale che soddisfacesse l’enorme numero di fan della serie. Da quel punto di vista le cose si fecero subito complicate. Dopo appena 24 ore dalla messa in onda, i forum online traboccavano di dubbi, delusione, teorie, apprezzamenti e così via. A distanza di otto anni, con la delusione di molti ancora ben viva e pulsante, proviamo a fare il punto della situazione. Non è raro, infatti, sentire commenti relativi al finale di Lost che sembrano confermare molti dubbi e incertezze. Esistono enormi equivoci di fondo che hanno portato molti spettatori a fraintendere la conclusione della storia e crediamo sia giunto il momento di fare chiarezza. Seguiteci, quindi, in questa spiegazione del finale di Lost, una delle saghe televisive più chiacchierate degli ultimi decenni!
*ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER!*
Indice
- Cos’è davvero l’isola?
- 4 8 15 16 23 42
- La variabile John Locke
- Vivere insieme, morire soli
- Ma quindi… erano tutti morti?!
- Considerazioni finali
Cos’è davvero l’Isola?
Partiamo dalle basi: il 22 settembre 2004 il volo 815 della Oceanic Airlines si schianta su di un’isola apparentemente deserta. Dei cento membri dell’equipaggio ne sopravvive la metà. Un gruppo di energici naufraghi tenta di organizzare una sorta di convivenza in attesa che i soccorsi vengano a recuperarli. Il problema è che, fin da subito, il luogo in cui sono precipitati sembra teatro di eventi misteriosi e soprannaturali. C’è chi rivede parenti morti da tempo, chi guarisce inspiegabilmente da terribili malattie, un efferato mostro di fumo nero che caccia i naufraghi…accade di tutto. Per non parlare degli “Altri”, un gruppo di individui presenti sull’isola già da decenni, o degli esperimenti compiuti dentro bunker sotterranei dalla misteriosa “Dharma Initiative”.
La verità è che l’isola ha sempre celato un segreto: una fonte di energia misteriosa nel sottosuolo. Visibile solo calandosi in un pozzo, l’energia si propaga attraverso un’enorme sorgente di luce il cui spegnimento avrebbe portato un’apocalisse insanabile. Per proteggere tale energia, nel corso dei secoli, un essere umano veniva scelto per il ruolo di “Guardiano” e il suo compito avrebbe comportato immani responsabilità. Svariati secoli nel passato fu scelto per questo ruolo il giovane Jacob, nato sull’isola insieme al fratello gemello del quale non si saprà mai il nome (verrà indicato come “L’uomo in nero”).
Tanto Jacob è pragmatico e fedele al ruolo di proteggere la fonte energetica dell’isola quanto il gemello ambisce a lasciare l’isola e abbracciare il cambiamento. Lo scontro dogmatico tra i due finirà in una rissa e con la caduta dell’Uomo in Nero all’interno della Luce Magica dell’isola che lo trasformerà nel famigerato “fumo nero”. Nessuno saprà mai il perché di quella trasformazione ma è ciò che renderà l’Uomo in Nero il vero villain di Lost.
4 8 15 16 23 42 – Lost spiegazione
Da quel momento e per i secoli a venire l’Uomo in Nero avrà un unico obiettivo: trovare un nuovo corpo da abitare per lasciare quel luogo. Jacob, intanto, tenta di proteggere il segreto dell’isola e crea regole implacabili verso le quali nessuno potrà opporsi. Sarà lui a conferire l’immortalità allo schiavo Richard, naufragato sull’isola, per renderlo suo braccio destro e sarà lui a fare in modo che chi abbandona l’isola prima di avere assolto al suo scopo non possa morire. Tutte doti soprannaturali che Jacob adotta per costruire una sorta di ordine che lui e lui soltanto può padroneggiare.
C’è un compito, però, verso il quale Jacob ha un obbligo insindacabile: selezionare il suo futuro sostituto al ruolo di Guardiano dell’Isola. Per farlo adotta una sorta di “meridiana” magica, posta sulla cima di un faro, che setaccia il mondo alla ricerca dei candidati e li associa a un numero specifico. Una volta selezionati, compito di Jacob è quello di trovarli e “dirottare” le loro vite per spingerli a naufragare sull’isola e lì compiere una scelta. La famigerata sequenza di numero 4 8 15 16 23 42, quindi, rappresenta sei persone specifiche sulla meridiana di Jacob. Per la cronaca, ecco i soggetti corrispondenti:
4 – Locke; 8 – Hurley; 15 – Sawyer; 16 – Sayid; 23 – Jack; 42 – Jin
La “variabile” John Locke – Lost spiegazione
Fin dai primi episodi di Lost gli spettatori hanno notato come le vite dei sopravvissuti fossero inspiegabilmente interconnesse. Ognuno di loro sembrava avere interferito o provocato eventi cardine nel passato di qualcun altro e questo rendeva ancora più affascinante il quadro generale. In realtà è Jacob il Deus Ex Machina della situazione, l’individuo che ha toccato le vite dei suoi candidati per farle incrociare per i motivi di cui sopra. Questo processo, però, non ha funzionato per uno dei più iconici e amati personaggi della serie, ovvero John Locke.
Locke ha sempre rappresentato l’Uomo di Fede, in contrapposizione a Jack come Uomo di Scienza. Figlio adottivo di una famiglia modesta, ha dovuto subire gli inganni del padre naturale che, sfruttando il bisogno d’amore del figlio, lo ha portato prima a privarsi di un rene per lui e poi a perdere l’uso delle gambe. Poco arrendevole ma profondamente frustrato, Locke è miracolosamente guarito una volta caduto sull’isola (grazie all’energia misteriosa) e da quel momento ha iniziato un percorso di scoperta. Determinato a scoprire la verità sull’isola e convinto di essere “Speciale” finirà per compiere la sua missione ma in maniera inaspettata.
Locke e Richard
Nella quarta stagione scopriamo come Locke sia stato sorvegliato per tutta la vita da Richard, il braccio destro di Jacob. Questo sembrerebbe confermare il fatto che sia un individuo di importanza vitale per il Guardiano dell’Isola ma non è così. Quando alcuni naufraghi si ritroveranno a viaggiare nel tempo Locke finirà negli anni ’50. Qui incontrerà nuovamente Richard (ma per questi sarà il primo scambio con Locke) e per dimostrargli di venire dal futuro lo inviterà a recarsi negli USA per assistere alla sua stessa nascita pochi anni dopo. Il cerchio si chiude in maniera imprevedibile: è lo stesso Locke a spingere Richard ad interessarsi a lui, non il contrario! John si è autoproclamato “Candidato” quando, in realtà, non ha mai avuto un ruolo rilevante nei piani di Jacob. Quando morirà, però, l’Uomo in Nero si impossesserà proprio del suo corpo per reincarnarsi e iniziare l’opera di distruzione dell’isola.
Vivere Insieme, Morire Soli – Lost spiegazione
Finora abbiamo “introdotto” l’argomento Finale…ora entriamo nel vivo! Nella quinta Stagione, a causa dei viaggi nel tempo, Jack e altri naufraghi si ritrovano sull’isola nell’anno 1977. Nel tentativo di modificare il futuro e risparmiare a tutti il naufragio su quel luogo maledetto, Jack intende far esplodere una bomba all’interno di un bunker Dharma. Secondo la sua convinzione, questo distruggerebbe la fonte di energia che, trent’anni dopo, a causa di una perdita, avrebbe provocato la caduta del loro aereo. Il tentativo finisce in una violenta bagarre ma, in conclusione, la bomba esplode… e le cose precipitano.
La sesta e ultima Stagione vede i naufraghi tornare nel presente ma, all’apparenza, nulla è cambiato. Devastati ed esausti, scopriranno l’esistenza di Jacob e la minaccia dell’Uomo in Nero reincarnato in Locke. Toccherà proprio a Jack accettare il ruolo di Successore di Jacob e affrontare l’eterno rivale cercando, in contemporanea, di impedire che l’energia dell’isola fuoriesca in superficie, distruggendo ogni cosa. L’impresa costerà la vita al chirurgo, vero leader della serie fin dalla prima stagione. Al suo posto, nei panni di Nuovo Jacob subentrerà il simpatico Hurley che, attraverso la sua sensibilità, opterà per un cambio radicale delle leggi dell’Isola. Mentre si consuma questa resa dei conti, i restanti naufraghi riescono a fuggire con un biplano e lasciare, stavolta per sempre, quel luogo tanto memorabile quanto pericoloso.
Potremmo dire che questo è il Finale di Lost, puro e semplice. Una lotta tra due fratelli immortali su un’isola che racchiude un’energia deflagrante e un manipolo di personaggi che riscoprono loro stessi unendosi a questa lotta. Certo, dovremmo fare i conti con qualche (?!) incongruenza narrativa e svariate omissioni di logica ma, in fondo, sarebbe un finale soddisfacente. Peccato che le cose non stiano così perché ora dobbiamo affrontare i detestati flashsideways!
Ma quindi… erano tutti morti?! – Lost spiegazione
Gli spettatori di Lost sono stati abituati a seguire la storia attraverso diverse linee narrative. Nelle prime tre stagioni le vicende erano alternate a numerosi flashback che narravano il passato dei protagonisti. Dalla quarta stagione hanno fatto capolino anche i flashforward che mostravano il futuro di alcuni personaggi. La sesta stagione decide di complicare le cose creando i flashsideways e cercando di ingannare tutti sulla loro reale natura. In principio l’impressione è che gli autori vogliano mostrare una Realtà Alternativa in cui il piano di modificare il futuro attraverso l’esplosione della bomba ha funzionato. L’aereo non è caduto sull’isola, è atterrato a Los Angeles e tutti hanno continuato con le loro vite. Non solo: personaggi estranei all’equipaggio la cui esistenza era intimamente legata all’isola come Benjamin Linus qui sono drasticamente diversi. Le loro esistenze non hanno mai incrociato Jacob e i suoi piani, insomma.
Ma è davvero questo il senso dei flashsideways? No ed è l’episodio finale a suggerirlo. In realtà, non ci troviamo di fronte a un’alternativa ma a una sorta di Limbo, una dimensione ultraterrena in cui tutti i protagonisti si ritrovano dopo la loro morte. Questo dettaglio ha generato enorme confusione perché giocava su una delle più diffuse fan theories legate alla serie, ovvero che fossero tutti morti fin dall’inizio e l’isola fosse il Purgatorio. Tutte le vicende delle sei stagioni sono realmente avvenute, dall’inizio alla fine. Questo incontro di tutti i personaggi in una dimensione ultraterrena avviene molti anni dopo, quando tutti hanno terminato le loro vite.
L’anticamera dell’aldilà
Una specie di “anticamera dell’aldilà” che riunisce persone le cui vite sono state travolte da eventi soprannaturali capaci di legarle per sempre. Un’occasione per riflettere su ciò che avrebbe potuto essere e, in alcuni casi, regalare momenti di gioia con persone scomparse troppo presto. Un epilogo “mistico”, insomma, che riunendo per l’ultima volta questi personaggi li spinge ad accettare le proprie vite e prepararsi a cosa li attende nel vero aldilà.
Considerazioni finali – Lost spiegazione
Cosa non ha funzionato nel finale di Lost, quindi? La nostra spiegazione vuole cercare di suggerire come, a conti fatti, si tratti di una chiusura che non disattende le premesse iniziali (al contrario, per esempio, di quella di “How I Met Your Mother“). Certo, Lindelof ha concluso le vicende dei naufraghi perdendo per strada svariati dettagli ma quello è un problema comune di molte serie tv. Si sa che, giunti alla terza stagione, gli autori affrontarono duri contrasti con la ABC che non voleva dare loro il via libera per la decisione relativa a quante stagioni sarebbe durato Lost. Troppo il successo e troppa la voglia di continuare a macinare record di ascolti, è chiaro, ma questo costrinse tutti ad “allungare il brodo” in attesa di una decisione. Tale scriteriata scelta portò la serie a dilungarsi e avvitarsi su se stessa, accumulando eventi e misteri spesso senza soluzione.
Una colpa, però, è imputabile direttamente ai creatori. Parliamoci chiaro: nell’esatto istante in cui è stata introdotta la figura di Jacob tutto ha iniziato a prendere una piega troppo “facile”. Mantenersi in equilibrio fra fanta-teorie scientifiche (il magnetismo, gli esperimenti della Dharma) contribuiva a creare una serie di regole alle quali gli autori erano costretti ad attenersi. Introdurre la Magia è un po’ l’equivalente del Tana Libera Tutti: da lì in poi viene accettata qualsiasi cosa! L’isola può spostarsi nel tempo? Magia! I malati terminali guariscono misteriosamente? Sempre Magia! I fan duri e puri potrebbero obiettare che la dicotomia tra Fede e Scienza è sempre stato uno dei cardini di Lost ma, sul fronte narrativo, è stata una mossa dalle inevitabili conseguenze.
Conclusioni personali
Chi scrive umilmente questa spiegazione e analisi di Lost sarà sempre grato, comunque, a questa serie. Sappiamo bene quanto sia difficile realizzare una chiusura che soddisfi tutti e ancora di più nel caso di una serie cult come questa. Noi, dal canto nostro, al termine di questo pezzo abbiamo già sentito crescere il desiderio di fare l’ennesimo rewatch completo di Lost…e voi?
Ancora con queste considerazioni pseudo scientifiche e razionali che nulla hanno a che vedere con Lost
Quelli che muovono questa critica sul finale non credo abbiano capito nulla sullo spirito di fondo di questa serie tv.
Preferisco chi dice che Lost fa schifo in toto piuttosto di chi esalta la serie e poi scrive che il finale è bruttissimo e incoerente.
Ciao, Vic, sono l’autore del pezzo. In realtà concordo con te; pensa che io ero l’unico nel mio gruppo di amici stretti ad avere amato il finale…puoi immaginare le pacate discussioni!
Detto questo, come avrai sicuramente notato, nel pezzo ho ribadito quanto il finale sia tematicamente coerente con la serie e come la diatriba tra “Man of Science + Man of Faith” sia uno dei suoi punti fermi. Quindi, di conseguenza, che il versante scientifico e quello mistico si affiancassero è una componente narrativa che DOVEVA essere mantenuta dall’inizio alla fine.
L’unico dubbio che ho espresso è, a conti fatti, un “classico” problema per chi scrive storie: usare il soprannaturale, spesso, diventa un mezzo per non dover spiegare “tutto” o come affabile scorciatoia per uno scrittore. Moltissimi spettatori di “Lost”, pur amandolo alla follia, nei forum come Reddit hanno spesso lamentato la facilità con cui gli autori hanno chiuso molti elementi irrisolti adducendo alla “Magia dell’Isola” o ai Gemelli Immortali mentre la brillante gestione dell’elemento scientifico ha retto per tutte le stagioni regalandoci spesso episodi memorabili. Detto questo, ti capisco e, dato che hai letto il pezzo, avrai notato che non parlerei di “Finale bruttissimo e incoerente” per Lost nemmeno sotto tortura!!
Sorry, ovviamente il mio commento era provocatorio ed era generalizzato a tutti quelli che criticano i finali di Lost che entrambi mi sembrano invece ben in linea con la storia ☺
Il primo è quello che finisce nell’isola con la morte di Jack ed è abbastanza comprensibile . Il personaggio di Jacob era giustificato dalla presenza sin dal primo episodio dal fumo Nero : il bianco e il nero ,il bene e il male non mi sembra certo chissà quale incoerenza.
Ma soprattutto il secondo finale ( che è quello che preferisco ) è quello che termina in chiesa con tutti i protagonisti. Chi non ha seguito la trama Evidentemente non si ricorda di uno dei personaggi, Secondo me più importanti della serie, che è Desmond il quale da quando appare dice una frase che poi ripeteranno tutti i protagonisti durante tutte le successive puntate ovvero ” ci vediamo in un’altra vita fratello” e il riferimento al finale mi sembra assolutamente voluto
Sul tema scienza-fede è, secondo me, altrettanto ovvio che la bilancia pende a favore della seconda , tutti i personaggi alla fine dichiarano l’atto di fede verso l’isola finanche jack che rappresentava dall’inizio lo scienziato. E Cercare la spiegazione a tutto è un po esagerato dato che in una serie che tratta di viaggi nel tempo, magia,spiriti maligni ,paradiso e chi più ne ha ne metta, è esagerato volere che tutto sia logico e razionale.
Potremmo continuare ore a discutere ma mi fermo qui ( anche perche alla fine ti tradisci : solo un pazzo fan di lost può parlare di rewatch ?)