Meta-cinema: “Nuovo Cinema Paradiso” e il ruolo del cinema
Nuovo Cinema Paradiso è il capolavoro assoluto di Giuseppe Tornatore del 1988. È un film che partì in sordina al botteghino, per poi aggiudicarsi anche il premio Oscar ed il Golden Globe come miglior film straniero nel 1990. È un’ode alla settima arte sotto ogni punto di vista. Il film è una dedica a tutti i cinefili. A coloro a cui batte forte il cuore ogni volta che entrano in sala. Nuovo Cinema Paradiso è un monumento alla storia del cinema, una piccola perla che evoca epoche in cui la settima arte era la protagonista della vita di tutti.
“Nuovo Cinema Paradiso” – Una dichiarazione d’amore al cinema
La storia di Salvatore ci insegna che il cinema ricopre diversi ruoli in ciascuno di noi. Per alcuni è semplicemente un passatempo, per altri è un rifugio, un’ancora di salvezza o una filosofia di vita. Un luogo che sa di velluto delle poltroncine, in cui si sente il rumore dolce e ritmato della macchina da presa, caratterizzato da una luce fioca ed intensa, data dallo schermo bianco, e in cui si percepisce quella trepidante attesa che accompagna ogni inizio di un film. E’ un posto in cui poter affrontare le proprie paure e immedesimarsi nella vita degli altri. Un luogo in cui poter essere sé stessi e sentirsi liberi.
Cinema come rifugio
Salvatore si avvicina al cinema sin da piccolo. E’ un bambino che cresce con la madre e la sorellina, e che aspetta con ardore il ritorno del padre dalla Russia, il quale però non tornerà mai. La sala del “Cinema Paradiso” e la figura di Alfredo sono per lui un rifugio, nel quale ripararsi per scappare dalla quotidianità. Molto spesso, durante il film lo si vede ammirare con instancabile stupore pellicole, fasci di luce ed ingranaggi: elementi che lo salveranno, prima dal dolore della morte del padre e poi dalla difficoltosa storia d’amore con Elena. Salvatore scappa al cinema ogni volta che può, è un luogo di protezione non solo nel suo periodo infantile ma anche nella maturità.
Il cinema rappresenta per Salvatore un luogo sacro, un luogo in cui può essere sé stesso. Quando tornerà in Sicilia per il funerale di Alfredo, verrà a conoscenza anche dell’imminente demolizione del “Cinema Paradiso”. In Salvatore si apre una voragine, il santuario nel quale si recava da piccolo e nel quale da adolescente passava le sue giornate, sta per essere distrutto. Un luogo che aveva determinato tutte le sue scelte, dalla carriera, all’amore, e che per lui significava tutto.
Cinema come salvezza
In Nuovo Cinema Paradiso viene ritratta un’idea di cinema come “salvezza”. La sala del cinematografo “Cinema Paradiso” è un punto di ritrovo per la comunità; in un periodo in cui l’intrattenimento era un fenomeno collettivo e non ancora soggettivo. La pellicola sulla quale scorrono le immagini è una sorta di cantastorie; che narra le vicende di uomini e donne nei quali i cittadini si riconoscono e fanno proprie le loro vite. Storie di gangster, di gigolò o di buffi vagabondi che oggi sono dei miti e delle leggende del cinema, ma che all’ora rappresentavano un mondo nel quale rifugiarsi.
Tutti andavano al cinema solo per il puro piacere di andarci e per poter staccare, per un’ora o più, dai problemi della vita quotidiana. Numerose sono le inquadrature che mostrano la sala del “Cinema Paradiso” ghermita di gente di ogni ceto e rango; tutti riuniti per gustarsi lo spettacolo proposto da ogni film. Bambini, ragionieri, vagabondi, operai che si affacciano ai cambiamenti, al progresso e alla crescita di quell’auto-consapevolezza, che li porta ad accettare di dover proseguire verso il futuro e lasciarsi alle spalle il passato.
Cinema come filosofia di vita
Il cinema per Salvatore non è solo un modo per scappare dalla quotidianità siciliana ma anche una filosofia di vita. Di fronte all’amore per Elena e davanti alla prospettiva di vivere nel suo paese natale, Totò sceglierà sempre il cinema. E’ all’interno della sala cinematografica che egli scopre chi è e chi diventerà. Si rivela in lui una devozione talmente forte alla settima arte che lo porterà pure a lasciare il suo paese natale e tutti i suoi cari, primo tra tutti Alfredo. Un sentimento così forte che lo porterà a trascurare le relazioni con le persone. Si lascia alle spalle la vecchia vita, per abbracciare quella tanto attesa che da bambino ammirava nei film del “Cinema Paradiso”.
Di seguito la scena finale di Nuovo Cinema Paradiso
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