Morbius e il marketing ai tempi della Marvel
Spoiler, trailer ingannevoli e interviste bizzarre: la campagna marketing di Morbius
Morbius – il nuovo film Marvel che poi proprio Marvel non è – è finalmente arrivato il sala dopo più di due anni dal primo trailer, accompagnato da una bizzarra campagna marketing. Da tempo infatti la Sony Pictures sta sfruttando il personaggio di Spider-Man per creare un proprio universo con tutti i villain dell’arrampicamuri. Seppure Peter Parker faccia ormai parte del Marvel Cinematic Universe, i diritti del personaggio restano in mano alla Sony che li ha concessi in prestito ai Marvel Studios per realizzare la trilogia di Homecoming. Il SSU (Sony’s Spider-man Universe) è quindi un universo narrativo slegato dal MCU e di cui per ora sappiamo ben poco. Alla sua uscita anche Morbius, così come i due Venom, è stato accompagnato da pesanti critiche relative alla dubbia qualità del film, ma questa volta la situazione è un po’ più complicata. Arrivati al terzo film dello Spiderverse, ci si aspettava di capire qualcosa in più sul futuro di questi personaggi e di come saranno collegati a Spider-Man.
Dai primi trailer rilasciati, infatti, si intravedevano numerosi (e confusi) indizi come il Daily Bugle di Raimi, riferimenti a Rhino e alla Oscorp – visti negli Amazing diretti da Marc Webb – e persino l’Avvoltoio interpretato da Michael Keaton. Pensate quindi la sorpresa in sala quando si è scoperto che molti dei collegamenti erano stati rimossi dal montaggio finale. Dal regista che spoilera le scene post-credits, ai trailer fasulli, fino ad arrivare alla bizzarra intervista di Jared Leto con una VTuber – probabilmente la parte migliore di tutta questa operazione -, la campagna marketing di Morbius è stata qualcosa di folle. Ma andiamo con ordine.
Indice:
- I trailer e i reshoot: l’inizio del “caos”
- Daniel Espinosa, Jared Leto e gli spoiler
- Alcuni “precedenti” tra inganni e trabocchetti
- Ma come sono andate realmente le cose? E cosa ci riserva il futuro?
Fra trailer, rinvii e reshoot: l’inizio del “caos” – Morbius, la campagna marketing
Il primo trailer del film è stato rilasciato a gennaio 2020. Da allora, e per circa due anni, non si è saputo più nulla, se non notizie relative ai rinvii dovuti alla pandemia e ai reshoot, accompagnati da eventuali foto dal set che continuavano ad anticipare riferimenti a Spider-Man. La situazione è cambiata drasticamente quando a novembre 2021, sull’onda dell’hype frenetico per No Way Home, è stato diffuso un nuovo trailer, questa volta pieno zeppo di riferimenti e ammiccamenti ai fan. Inoltre, la già anticipata presenza dell’Avvoltoio veniva ribadita, lasciando intendere che il personaggio avrebbe preso parte alla storia. In quel periodo, durante un’intervista con Jimmy Kimmel, lo stesso Michael Keaton affermò di star girando delle scene riguardanti l’Avvoltoio. L’attenzione è stata rivolta immediatamente a Morbius, la cui uscita era lontana di soli due mesi.
Nonostante gli insistenti rumours, è strano però pensare che un film girato nel 2019 e così prossimo all’uscita potesse ancora necessitare di riprese aggiuntive. A complicare ulteriormente le cose c’è poi una recente dichiarazione del regista Daniel Espinosa, che durante un’intervista con ScreenRant ha detto invece che le scene dell’Avvoltoio non fanno in alcun modo parte dei reshoot. Intanto passa un altro mese. Spider-Man: No Way Home esordisce col botto e Sony rinvia Morbius per la sesta volta. Forse per dare più spazio a Spidey o, forse, ai reshoot. Il caos si scatena però quando la vera campagna marketing del film inizia. Cast e regista partono con le interviste e arrivano i primi pareri estremamente negativi sul film.
Daniel Espinosa, Jared Leto e gli spoiler
Una settimana prima del debutto, Espinosa rivela a CinemaBlend il contenuto delle scene post-credits. Paradossalmente, l’elemento di maggior interesse e su cui si cerca sempre di mantenere la massima discrezione viene spoilerato senza scrupoli dal regista. Arrivano così altre domande non solo sul contenuto, ma anche su cosa manca al film. In particolare, le questioni riguardano l’assenza di riferimenti a Spider-Man ed il ruolo monco dell’Avvoltoio. Il regista afferma di non essere l’addetto ai trailer e che tutto ciò che voleva inserire nel film è presente, mentre non è responsabile per quello che manca. Vengono poste domande su Spider-Man, quale sia lo Spidey di questo universo e quando lo vedremo. Su questo, però, Espinosa non si sbilancia, affermando che se solo accennasse qualcosa “quelli di Sony mi sparerebbero”. A quanto pare, però, queste “minacce” non spaventano Jared Leto che per tutta risposta, intervistato da ScreenRant, conferma che lo Spider-Man che incontrerà Morbius è quello di Tom Holland, definendo addirittura il loro incontro come un appuntamento col destino.
Chiaramente ogni risposta data non ha fatto altro che suscitare più domande, alimentando sempre più le speculazioni attorno al film. Ci sarebbero poi altre dichiarazioni altrettanto sibilline, ma arrivati fin qui è già difficile fare un punto della situazione tra quello che mostrano i trailer, le affermazioni del cast e quanto effettivamente è presente nel film. Ciò che traspare è però una confusione totale da parte degli attori e del regista, indecisi se promuovere il film in quanto tale o come l’ennesimo tassello di un puzzle più grande che forse non troverà mai una sua conclusione. È evidente che una pubblicità del genere non sia un buon segno. Non tanto perché Morbius si è rivelato un film difettoso, perché di film brutti e concepiti male ce ne sono e ce ne saranno, ma piuttosto per il modo in cui è stato venduto.
Alcuni “precedenti” tra inganni e trabocchetti – Morbius, la campagna marketing
Non è la prima volta che un trailer mostra scene assenti dal film ed il caso più eclatante – se non il primo – fu quello di Avengers: Infinity War. Gli stessi Marvel Studios ci ingannarono paventando la presenza di Hulk nella battaglia in Wakanda, nonostante il personaggio poi non fosse presente. Fortunatamente Infinity War fu un successo e nessuno si lamentò più di tanto, liquidando la faccenda come “un simpatico scherzone per proteggere i fan”. Ciò nonostante, ha creato un precedente e non è un caso se si è arrivati a Morbius. È più recente invece la notizia di due ragazzi che hanno fatto causa a Universal proprio per pubblicità ingannevole, in merito a Yesterday di Danny Boyle e il trailer in cui era presente Ana De Armas, tagliata poi dal montaggio finale.
E infine, come dimenticare le interviste di Andrew Garfield in prossimità dell’uscita di No Way Home, con l’attore costretto a mentire per non rivelare la sua presenza nel film. Spider-Man: No Way Home, in particolare, è un film la cui campagna marketing è stata portata avanti principalmente dal pubblico a furia di rumours e teorie su ogni frame rilasciato. Dando una rapida occhiata al risultato del film, è comprensibile la volontà di battere il ferro finché è ancora caldo.
Ma come sono andate realmente le cose? E cosa ci riserva il futuro?
Probabilmente non scopriremo mai come sono andate le cose realmente. Forse il successo di No Way Home ha cambiato le carte in tavola portando Sony a rivedere i suoi piani; forse Morbius era stato pensato così sin dall’inizio e la campagna pubblicitaria è effettivamente una truffa. Sta di fatto che il marketing e la promozione dei film stanno cambiando. In un periodo in cui il pubblico va in sala principalmente per i cosiddetti “film evento” – quelle pellicole che suscitano così tanto clamore da portare la gente a voler essere parte della discussione mediatica – la pubblicità sembra essere di vitale importanza.
Sony, in pieno stile Marvel ma in maniera decisamente più sfacciata, ha promosso Morbius facendo leva non tanto sul film stesso, quanto su elementi esterni che rimandano ad altri prodotti ed altri personaggi, il che di per sé è già preoccupante. Ha stuzzicato i fan con ciò che bramavano più ardentemente, andando direttamente incontro ai loro desideri solo per poi sfilare il giocattolo da sotto al naso. Forse non si può considerare questa operazione un vero e proprio inganno, perché le speculazioni sono partite in primis dal pubblico, ma non c’è dubbio che la Major ne abbia ampiamente approfittato. Fortunatamente è presto per essere catastrofici e casi del genere sono ancora piuttosto rari, ma quanto accaduto con questo film non è affatto un buon segno.