Oscar 2020: i favoriti per il premio di miglior attore protagonista e non protagonista
Chi si aggiudicherà l'ambita statuetta?
Con l’annuncio delle nomination agli Academy Awards 2020 il cerchio si stringe e, con la cerimonia di premiazione sempre più vicina, è tempo di previsioni. Vi proponiamo quindi il nostro pronostico sui favoriti agli Oscar 2020 nelle categorie miglior attore protagonista e non protagonista. Prima di entrare nel focus del nostro articolo, diamo uno sguardo al quadro che si è venuto a creare dopo l’annuncio delle nomination. Joker di Todd Phillips ha conquistato il maggior numero di candidature, in ben 11 categorie; a seguire, con 10 nomination ciascuno, 1917 di Sam Mendes, The Irishman di Martin Scorsese e Once upon a time… in Hollywood di Quentin Tarantino. Ottimo risultato anche per Parasite di Bong Joon Ho, che si aggiudica 6 nomination.
Per favoriti agli Oscar 2020 come miglior attore protagonista e non protagonista è da intendersi coloro che partono avvantaggiati e hanno maggiori possibilità di aggiudicarsi la prestigiosa statuetta. Nel considerare favoriti e outsiders occorre tener presente alcuni dati oggettivi. Nel fare le nostre previsioni terremo in considerazione dunque i risultati dei Golden Globe, dei Critics’ Choice Awards e dei SAG Awards (Screen Actors Guild Awards), oltre che le nomination ai BAFTA. Non è detto tuttavia che i cosiddetti outsiders, tenuto conto dell’altissimo livello di tutti i contendenti, non siano protagonisti di colpi di scena. L’appuntamento con la cerimonia di premiazione degli Academy Awards è fissato per il 9 febbraio prossimo.
Indice:
- Il premio al miglior attore protagonista e non protagonista
- Miglior attore protagonista: i candidati
- Attore protagonista: i favoriti
- Miglior attore non protagonista: i candidati
- Attore non protagonista: i favoriti
Il premio al miglior attore protagonista e non protagonista agli Oscar 2020
Il premio al miglior attore protagonista (Academy Award for Best Actor in a Leading Role) è il premio assegnato, appunto, al miglior attore. A decidere chi otterrà la nomination sono solo gli attori membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Science; alle votazioni del migliore, invece, partecipano tutti i membri dell’Academy. Nel 2019 ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento fu Rami Malek, per la sua interpretazione di Freddie Mercury nel biopic diretto da Bryan Singer Bohemian Rhapsody. L’anno prima a vincere fu Gary Oldman, magnifico nel ruolo di Winston Churchill in The Darkest Hour di Joe Wright. I candidati per il premio al miglior attore protagonista di quest’anno sono: Antonio Banderas, Leonardo DiCaprio, Adam Driver, Joaquin Phoenix e Jonathan Pryce.
L’Oscar al miglior attore non protagonista (Academy Award for Best Supporting Actor) viene invece assegnato all’attore che compare in un film non nel ruolo principale. Le modalità per la candidatura e quelle per la votazione sono le stesse spiegate poco sopra. Nel 2019 vinse Mahershala Ali per Green Book di Peter Farrelly (stesso premio anche nel 2017 per Moonlight), mentre nel 2018 ad aggiudicarsi il premio fu Sam Rockwell per Three Billboards Outside Ebbing, Missouri diretto da Martin McDonagh. I candidati agli Oscar 2020 sono: Tom Hanks, Anthony Hopkins, Al Pacino, Joe Pesci e Brad Pitt.
Oscar 2020, miglior attore protagonista: i candidati
Antonio Banderas per Dolor Y Gloria
Dolor Y Gloria può essere a tutti gli effetti considerato la summa dello stile, della visione, del cinema di Pedro Almodovar. Per la sua interpretazione del regista Salvador Mallo, Antonio Banderas ha ricevuto il premio al miglior attore a Cannes 72 e una nomination ai Golden Globe. La performance di Banderas ha messo tutti d’accordo: siamo di fronte alla miglior prova della sua lunga carriera, diretto dal regista che lo ha lanciato e con cui negli anni si è creato un sodalizio.
Non stupisce affatto quindi la sua nomination agli Oscar 2020: nel ruolo di Salvador Mallo ha emozionato e catturato lo spettatore con una prova attoriale che ha reso in maniera impeccabile le caratteristiche del personaggio sullo schermo. Tanto intenso, intimo e malinconico quanto lucido e controllato: Antonio Banderas entra nel personaggio con una potenza evocativa rara. L’Academy potrebbe premiare l’attore alla sua prima nomination come miglior attore protagonista agli Oscar nel corso di una carriera lunga e senz’altro notevole. Difficile trovare difetti in una prova tanto memorabile; l’unico, forse (tenendo a mente le prove dei contendenti nella categoria), un registro emotivo privo vertici, di picchi.
Leonardo DiCaprio per Once upon a time… in Hollywood
Nei panni della star televisiva Rick Dalton, Leonardo DiCaprio, diretto per la seconda volta da Quentin Tarantino, buca letteralmente lo schermo in coppia con Brad Pitt nelle vesti dello stuntman Cliff Booth. DiCaprio è travolgente in un film che è una vera e propria dichiarazione d’amore per il cinema, interamente girato in pellicola, con scenografie magistralmente ricostruite a mano e la regia, inconfondibile, di Tarantino. È assai probabile che Once upon a time… in Hollywood riceverà agli Oscar 2020 il riconoscimento che merita (regia, sceneggiatura originale, scenografia…), ma le possibilità che Leonardo DiCaprio riesca a fare il bis come miglior attore dopo Revenant non sembrano altissime, nonostante l’ottima prova.
Quella di DiCaprio non è nemmeno la miglior prova attoriale del film: come avremo modo di vedere più avanti, in Once upon a time… in Hollywood, è Brad Pitt a fare la differenza e lasciare un segno indelebile. Con la nomination a miglior attore per il ruolo di Rick Dalton, Leonardo DiCaprio arriva a sei candidature agli Oscar e non c’è dubbio che la star sia uno dei talenti più luminosi di Hollywood. Quest’anno, però, la competizione particolarmente spietata alza l’asticella, rendendo un attore del livello di DiCaprio più un outsider che un favorito.
Adam Driver per Marriage Story
Marriage Story di Noah Baumbach è uno dei migliori film usciti nel 2019 e l’interpretazione di Adam Driver è la proverbiale ciliegina sulla torta. Adam Driver è attualmente uno degli attori più in forma e ispirati sulla scena e nel film di Baumbach, con un personaggio complesso, riesce a divertire e commuovere allo stesso tempo. Quello di Charlie è un personaggio tanto intenso e affascinante quanto fragile e carico di insicurezze, con una interessante evoluzione nella storia; l’interpretazione di Driver ne esalta ogni lato.
La sequenza in cui Charlie canta Being Alive di Stephen Sondheim racchiude in sé l’essenza dell’intero film: con la macchina da presa fissa su di lui, Adam Driver riversa sullo spettatore tutti i sentimenti e le contraddizioni di Charlie. In soli tre minuti, Driver ci mostra il Charlie istrionico e disincantato e quello tormentato e bisognoso di amore. Il pathos è totale, in una scena così essenziale da essere disarmante. Abbiamo citato una sola delle scene che in Marriage Story spianano la strada di Adam Driver verso l’Oscar 2020 come miglior attore protagonista. L’ostacolo maggiore su questa strada è il confronto con un’altra prova monumentale: quella di Joaquin Phoenix in Joker.
Joaquin Phoenix per Joker
Arriviamo a colui che, sulla carta, è il principale favorito per il premio al miglior attore agli Oscar 2020. Joker ha ottenuto 11 candidature, Phoenix ha già vinto come miglior attore in un film drammatico ai Golden Globe, ai Critics’ Choice Awards e ai SAG. La prova di Joaquin Phoenix, attore fra i più versatili e talentuosi sulla scena, ha messo d’accordo tutti. Instant classic la scena sulla scalinata, vere e proprie pugnalate al cuore le espressioni sul volto di Arthur Fleck nel corso del film; Joaquin Phoenix dà voce e corpo alla malattia mentale, all’esclusione sociale, a un morboso desiderio di rivincita che culmina con la nascita del Joker. Per quanto i suoi diretti contendenti nella corsa alla statuetta abbiano regalato tutti performance di livello altissimo, quella di Joaquin Phoenix ha un’intensità, una complessità e un magnetismo fuori dal comune.
L’attore trascina lo spettatore in un’altalena di emozioni, in un viaggio in cui l’emarginato Arthur abbraccia la follia e rinasce come una terribile, spaventosa fenice, dalle ceneri di una vita di emarginazione. Per Phoenix si tratta della quarta nomination agli Oscar e la vittoria potrebbe arrivare grazie a un personaggio di cui sarebbe sembrato blasfemo pensare potesse arrivare un’interpretazione al livello di quella di Heath Ledger. La carriera di Joaquin Phoenix è costellata di prove incredibili e quest’anno potrebbe finalmente arrivare la consacrazione del suo talento anche agli Academy Awards. Per Joaquin Phoenix più che un Oscar da vincere è il suo Oscar da perdere. L’ostacolo maggiore alla vittoria, oltre all’ingombrante presenza di Adam Driver, risiede nel fatto che comunque sia, Joker rimane un film controverso e tutto sommato divisivo.
Jonathan Pryce per The Two Popes
Le probabilità che Jonathan Pryce rientrasse nella cinquina dei candidati al premio per il miglior attore protagonista sembravano non essere altissime. In molti si aspettavano di vedere al suo posto Taron Egerton, che per la sua interpretazione di Elton John in Rocketman si è aggiudicato un Golden Globe e una nomination ai SAG e ai BAFTA. Invece, grazie alla sua prova in The Two Popes di Ferdinando Meirelles, Pryce ha ottenuto la sua prima candidatura agli Oscar.
In The Two Popes Pryce interpreta Papa Francesco, insieme ad Anthony Hopkins, candidato come miglior attore non protagonista per il ruolo di Papa Benedetto XVI. Chi si aspettava un film pieno solo di lunghe disquisizioni a tema religioso e forse un po’ noioso ha dovuto ricredersi. Il film di Meirelles è estremamente godibile e Jonathan Pryce è calato al meglio nella parte. Pur regalando un’ottima interpretazione, Jonathan Pryce è da considerare più un outsider che un favorito. Tocca ripeterlo, il livello della concorrenza è stellare ed è alquanto improbabile che sarà l’attore britannico ad aggiudicarsi la prestigiosa statuetta.
Attore protagonista: i favoriti
Arrivati a questo punto dovrebbe essere abbastanza chiaro che i maggiori favoriti per la corsa all’Oscar 2020 nella categoria miglior attore protagonista sono Joaquin Phoenix per la sua interpretazione di Arthur Fleck/Joker in Joker e Adam Driver per il ruolo di Charlie Barber in Marriage Story. Di certo non si possono escludere sorprese, considerando che anche gli altri tre candidati hanno regalato prove eccellenti. Per Antonio Banderas in particolare si può parlare del ruolo della vita ma è altamente probabile che il vero testa a testa sarà tra Driver e Phoenix.
Due ruoli diversi, due interpretazioni diverse, entrambe accomunate da una forte carica emotiva e dalla magistrale messa in scena dell’evoluzione del loro personaggio nei rispettivi film. Facendo una previsione, possiamo affermare con discreta certezza che è Joaquin Phoenix ad avere le maggiori possibilità di aggiudicarsi l’Oscar, con Adam Driver come diretto, temibile contendente. Come abbiamo accennato poco sopra nel nostro articolo, col suo Joker Joaquin Phoenix ha già messo un’ipoteca concreta sul premio. Le premesse per pensare che la notte degli Oscar 2020 sarà la notte in cui il talento di Phoenix verrà consacrato al Dolby Theatre ci sono tutte.
Oscar 2020, miglior attore non protagonista: i candidati
Tom Hanks per A Beautiful Day in the Neighborhood
Anche la lista dei candidati per il premio come miglior attore non protagonista è costellata di grandi nomi. Cominciamo da Tom Hanks, alla sua sesta nomination agli Oscar (con due vittorie) per A Beautiful Day in the Neighborhood, che in Italia uscirà il 5 marzo 2020 col titolo Un amico straordinario. Nel film diretto da Marielle Heller, Hanks interpreta Fred Rogers, celebre conduttore di un programma televisivo per ragazzi. Grazie alla sua interpretazione, Tom Hanks torna ad essere candidato per un Academy Award dopo ben 19 anni; l’attore ha ricevuto il premio Cecil B. DeMille alla carriera ai Golden Globe 2020.
È la prima volta che Tom Hanks ottiene una candidatura come attore non protagonista e lo fa per aver portato sul grande schermo un personaggio molto amato negli Stati Uniti; Fred Rogers infatti ha condotto dal 1968 al 2001 il programma per ragazzi Mister Rogers’ Neighborhood. La pellicola di Marielle Heller ha al centro la storia vera dell’amicizia fra il popolare conduttore e un giornalista, interpretato da Matthew Rhys. Sarà difficile che agli Oscar 2020 Tom Hanks si aggiudichi la terza statuetta della sua carriera. Il motivo risiede nel livello delle interpretazioni dei suoi colleghi contendenti, in particolar modo di Brad Pitt. La vittoria di quest’ultimo come miglior attore non protagonista ai SAG 2020, poi, non fa altro che far diminuire ulteriormente le possibilità di Hanks.
Anthony Hopkins per The Two Popes
Quinta candidatura agli Academy per Anthony Hopkins, con una vittoria nel 1992 per la sua celebre interpretazione di Hannibal Lecter. L’attore britannico ha ricevuto la nomination agli Oscar 2020 per il suo ritratto di Papa Benedetto XVI in The Two Popes di Ferdinando Meirelles. Nonostante la sua ottima performance, Anthony Hopkins sembra non avere grandi possibilità di portare a casa il premio. La sua prova, apprezzatissima dalla critica, gli è valsa una nomination ai Golden Globe, ma non agli Screen Actors Guild (al contrario dei suoi quattro contendenti).
La strada verso il premio sembra dunque essere in salita per Hopkins, anche per quanto riguarda la lotta interna tra pellicole targate Netflix. È probabile che, in questo particolare frangente, sarà The Irishman di Scorsese a spuntarla. In altre parole, i riflettori dell’Academy saranno puntati più su Al Pacino e Joe Pesci che su Anthony Hopkins. Vale comunque la pena sottolineare ancora una volta l’eleganza e l’equilibrio con cui Hopkins, da vero maestro della recitazione, è riuscito a portare sulla scena il suo personaggio. In coppia con Jonathan Pryce, Hopkins cattura lo spettatore con profondità, ironia e con tutta la sua straordinaria capacità interpretativa.
Al Pacino per The Irishman
Al Pacino è senza dubbio uno dei più grandi attori di tutti i tempi e questo traspare in ogni dettaglio della sua prova nei panni di Jimmy Hoffa in The Irishman di Martin Scorsese. Un film dove Scorsese padroneggia il tempo in tutti i sensi realizzando un’ampia, malinconica epopea gangster portata sulle spalle da tre monumenti della storia del cinema. The Irishman si è aggiudicato il premio per il miglior cast corale ai Critics’ Choice Awards 2020.
Al Pacino regala una delle sue performance migliori degli ultimi anni, per la quale ha ottenuto anche una nomination ai Golden Globe e ai SAG. Come già sappiamo, è stato Brad Pitt ad aggiudicarsi il premio come miglior attore non protagonista ai Golden Globe e agli Screen Actors Guil Awards. Questo porta a pensare che, nonostante l’ottima interpretazione di Al Pacino nel film di Scorsese, non sarà lui ad aggiudicarsi l’Oscar 2020 come best supporting actor. Una vittoria ai SAG avrebbe potuto cambiare (o quantomento complicare) le carte in tavola; la vittoria di Bradi Pitt ci porta a considerare Al Pacino uno straordinario outsider piuttosto che un favorito.
Joe Pesci per The Irishman
Anche per Joe Pesci, in The Irishman, siamo di fronte alla miglior prova dell’attore in molti anni. Non va dimenticato che Pesci si era già da tempo ritirato dalle scene e che l’accettazione della parte di Russell Bufalino nel film di Scorsese non è stata così scontata. Joe Pesci aveva già lavorato con Martin Scorsese in pellicole del calibro di Raging Bull, Goodfellas e Casino. Proprio per il ruolo del mafioso Tommy DeVito in Goodfellas, Joe Pesci si è aggiudicato l’Oscar come miglior attore non protagonista nel 1991. In The Irishman Joe Pesci non sbaglia un colpo e conquista letteralmente la scena in un cast affollato di grandi nomi. La prova di Pesci colpisce soprattutto perché mostra un registro interpretativo al quale gli spettatori non sono abituati. Nelle vesti di Bufalino, Joe Pesci è magnificamente equilibrato, contenuto, controllato.
Non ci sono eccessi nella raffigurazione del personaggio, non ci sono facili stereotipi; il tutto è straordinariamente efficace. Non che non ci si potesse aspettare tale performance da un attore del calibro di Joe Pesci; piuttosto, si è abituati a vederlo confrontarsi con personaggi volubili, minacciosi, instabili. A parità di candidatura, decidere per chi votare fra Al Pacino e Joe Pesci suona come una sorta di “scelta di Sophie“. Esattamente come Al Pacino, anche Joe Pesci ha ricevuto una nomination ai Golden Globe e una ai SAG. Fra i due si preannuncia un vero testa a testa; è probabile che alla fine Joe Pesci non si aggiudicherà il premio agli Oscar 2020, ma potrebbe avere qualche possibilità in più rispetto al suo collega.
Brad Pitt per Once upon a time… in Hollywood
Concludiamo la cinquina con Brad Pitt, che per la sua interpretazione dello stuntman Cliff Booth in Once upon a time… in Hollywood di Quentin Tarantino ha ricevuto il plauso unanime del pubblico e della critica. Aggiungiamo che, per quanto riguarda il parere dei critici, per questa prova Brad Pitt ha ricevuto le migliori recensioni della sua lunga e brillante carriera. Non solo: per il ruolo di Cliff Booth, Pitt ha ricevuto il Golden Globe come miglior attore non protagonista, un premio nella stessa categoria ai Critics’ Choice Awards e ai SAG e una nomination ai BAFTA.
Non serve un grosso sforzo di immaginazione per comprendere che agli Oscar 2020 è lui l’uomo da battere nella categoria miglior attore non protagonista. Pitt è riuscito nella non facile impresa di oscurare la stessa performance di Leonardo DiCaprio che, ricordiamo, gareggia come miglior attore protagonista. Brad Pitt non ha mai ricevuto un Academy Award per la recitazione e il 2020 potrebbe essere l’anno giusto. L’ostacolo maggiore potrebbe essere rappresentato dalla performance di uno dei suoi diretti contendenti. Per scoprire di chi si tratta non vi resta che leggere il nostro paragrafo conclusivo.
Attore non protagonista: i favoriti
Lo abbiamo detto per Joaquin Phoenix parlando dei favoriti come miglior attore protagonista, lo ripetiamo per Brad Pitt nella categoria non protagonista. Per Brad Pitt l’Oscar 2020 come miglior attore non protagonista è il suo premio da perdere: è lui il vero favorito per la vittoria. L’insidia maggiore potrebbe essere rappresentata da Joe Pesci, che subito dopo Pitt ha le maggiori probabilità di aggiudicarsi l’ambitissima statuetta.
Anche in questa categoria ci troviamo di fronte a una cinquina di grandi nomi, una cinquina da Oscar alla carriera. Il quadro tuttavia sembra essere piuttosto chiaro e non dovrebbero esserci particolari sorprese. I veri favoriti nella corsa all’Oscar sono Brad Pitt in primo luogo e Joe Pesci subito dopo. Non resta che aspettare la notte degli Oscar, dunque, per vedere se le previsioni si rivelano corrette e per scoprire chi uscirà dal Dolby Theatre stringendo la preziosa, iconica statuetta dorata.