Oscar 2019: i film che possono ambire ai premi più importanti!
Proviamo a ipotizzare quali film possono concorrere a vincere le ambite statuette!
Archiviata ormai da mesi la pratica di quest’anno, ci avviamo ad una nuova stagione cinematografica che porterà alla cerimonia degli Oscar 2019. Dopo le sorprese e le molte aspettative confermate dall’edizione appena passata, sono parecchie le previsioni che in questi mesi stanno circolando. I vari festival cinematografici stanno fungendo da passerella per i film che puntano dritti al traguardo della cerimonia al Dolby Theatre e dell’Academy Award. Quest’anno ha trionfato “La forma dell’acqua“ di Guillermo del Toro. E il prossimo anno chi salirà sul palco a ritirare l’Oscar?
Abbiamo deciso di elencare i possibili nomi dei film protagonisti alla prossima edizione, prendendo in considerazione non solo la categoria del Miglior Film ma in generale i film che potranno dire la loro anche nelle altre categorie. Scopriamo in questo articolo alcuni tra i possibili film candidatinelle varie categorie, in cui figurano grandissimi nomi e altri meno noti che potrebbero spiazzare con una candidatura a sorpresa nella novantunesima cerimonia dell’Oscar!
*Molti dei film in lista non sono usciti nelle sale italiane e probabilmente li vedremo nel nostro paese tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo*
Previsioni film Oscar 2019
Cominciamo con quello che probabilmente sarà il film più discusso della prossima edizione. Nella nostra previsione per gli Oscar 2019 diamo quasi per scontata la presenza di una nomination al Miglior Film per Black Panther. Il film, che ha un po’ cambiato il modo di vedere i cinecomics, ha avuto un impatto sul pubblico devastante, andando a posizionarsi tra i dieci film con il maggior incasso di sempre. Ah, parliamo a livello globale. Una vittoria al botteghino che è anche una vittoria politica, considerando il cast quasi esclusivamente afroamericano, e l’ingresso di tale cultura in quello che è il paradiso dei blockbuster. L’Academy è sensibile a queste tematiche e noi puntiamo forte su questa tendenza a valorizzare certi prodotti.
Il film di Ryan Coogler può contare anche sul fatto che la sensibilità dell’Academy davanti ai film degli eroi dei fumetti è relativamente mutata. Infatti tra gli ultimi nominati alla Sceneggiatura non originale figurava “Logan“. Christopher Nolan si è espresso a riguardo considerando sicura la presenza del film tra i candidati al Miglior Film e tra i possibili vincitori. Sarà un eroe Marvel a salire sul tetto di Hollywood?
Yorgos Lanthimos sembra non potersi fermare più. Ormai da qualche anno la sua cavalcata per arrivare nell’Olimpo dei registi sembra inarrestabile. Dopo il gran successo con “The Lobster” e il recente “Il Sacrificio del Cervo Sacro“, torna subito con una nuova produzione. “The Favourite” potrebbe sancire la definitiva consacrazione per il regista greco. XVIII secolo: la vicenda narra la storia di due cugine, Abigail Masham e Sarah Churchill. Nel periodo in cui il Regno Unito è in guerra con la Francia, le due cercheranno di sfruttare la delicata situazione politica per provare a diventare la favorita della Regina Anna. Una trama che sorprende se pensiamo al clima quasi distopico che ha contraddistinto le due ultime opere di Lanthimos. Il punto forte, che potrebbere essere premiato, sta nella sceneggiatura.
Egli riuscirà a dimostrare di essere un regista poliedrico come lo definiscono? E soprattutto, sarà capace di giustificare i paragoni con i grandi registi del passato, che la critica ha espresso? Sicuramente sarà aiutato nell’impresa dal cast di “The Favourite”. Infatti in esso spiccano nomi come quelli di Emma Stone, Rachel Weisz e Olivia Colman, quest’ultima in forma eccellente in vista dei premi per le interpretazioni femminili. Nelle nostre previsioni azzardiamo la possibile candidatura all’Oscar 2019 per questo film, proprio per il successo e il rispetto che si sta guadagnando il regista greco, che di certo non vorrà deludere le grosse aspettative.
Roma
Sicuramente tra i favoriti nella corsa all’Oscar 2019 c’è il nuovo film di Alfonso Cuarón. “Roma” si pone tra i papabili vincitori anche in virtù del Leone d’oro al 75º Festival del Cinema di Venezia. Il film sarà con altissima probabilità anche il futuro vincitore del premio per il film in lingua straniera essendo il candidato per il Messico. Il titolo allude al nome di un quartiere di Città del Messico. Il film, ambientato proprio in quel quartiere, è in parte ispirato alla vita dello stesso regista.
“Roma“, girato completamente in bianco e nero, ha da subito convinto sia il pubblico che la critica. Il film, distribuito da Netflix, narra la storia di Cleo, giovane domestica di una famiglia messicana. La storia si sviluppa attorno alla descrizione e alla riflessione sulle dinamiche socio-politiche e culturali del Messico degli anni Settanta. Un ritratto della famiglia e delle gerarchie sociali durante un periodo di forti conflitti e disordini politici.
Il film è da molti stato apprezzato non solo per la realtà che descrive ma anche per come lo fa: non uno stile documentaristico ma una vera e propria perizia tecnica e registica, che permette la sperimentazione ad un regista abile come Cuarón.
Benvenuti a Marwen
Torna Robert Zemeckis e si affida a Steve Carell per puntare agli Oscar. “Benvenuti a Marwen” è l’adattamento cinematografico del documentario del 2010, “Marwencol“. Quest’ultimo era incentrato sulla storia e i lavori dell’artista e fotografo Mark Hogancamp, che a seguito di un pestaggio, che lo ridusse in coma, perse la capacità di parlare e camminare, oltre che la memoria. Proverà a riappropriarsi del proprio passato attraverso la creazione di un piccolo universo che popola di bambole, attraverso le quali vuole ricordare e riprendere la memoria. Le bambole infatti rappresentano se stesso, le persone vicine e quelle principali del suo passato.
Chiamato inizialmente “The Woman of Marwen”, il film vede tra gli interpreti, oltre a Carell, Eiza Gonzàles e Diane Kruger. L’attore protagonista potrebbe ricevere, inoltre, la candidatura a Miglior attore protagonista. Arriverà nelle sale americane a fine anno e in quelle italiane a gennaio 2019. Può essere una bella sorpresa per gli Oscar 2019, anche perché il nome di Zemeckis fa sempre un certo effetto.
Tra i più attesi film in uscita c’è il tanto atteso remake di Suspiria. Il film è la nuova versione, diretta da Luca Guadagnino, del film di Dario Argento del 1977. Un prodotto che ha suscitato numerose perplessità a curiosità da parte di tutti. Acclamato al Festival del cinema di Venezia, non è riuscito però a portare a casa i premi più importanti della rassegna, pur avendo convinto appieno. Suspiria di Guadagnino ha tutte le carte in regola per essere un grandissimo film, pur avendo l’ombra del predecessore costantemente dietro.
Il regista ha ripetuto che Suspiria non sarà un remake ma un omaggio, infondendo nel film le emozioni che provò alla visione dell’originale. Un film personale e con una coraggiosa messa in scena. Luca Guadagnino dopo le soddisfazioni delle nomination lo scorso anno (con Call me by your name), spera di ripetersi agli Oscar 2019. Tra i volti di spicco, tra gli attori, figurano Dakota Johnson, Tilda Swinton e Chloe Grace Moretz. La colonna sonora e curata da Thom Yorke, frontman dei Radiohead. Si poteva rifare Suspiria (e pensare di migliorarlo)? Sì, il modo c’è ed è non rifacendolo. Ed è proprio quello che, paradossalmente ha fatto Guadagnino. Un film che parla utilizza perfettamente l’arte della danza come strumento di comunicazione oltre le parole.
Dopo la stupenda storia di “Alaba Monroe“, Felix Van Groeningen prova a conquistare nuovamente il pubblico con Beautiful Boy, film che ha già commosso moltissimi. Il film è basato sulle storie incrociate narrate in due diversi libri, scritti uno da un padre e l’altro dal figlio. L’uomo, in questa storia, cercherà di aiutare il figlio ad uscire dal devastante tunnel della tossicodipendenza. Dopo aver visto il proprio figlio diventare vittima delle metanfetamine e aver vissuto la straziante esperienza, l’uomo cercherà di salvare il giovane e la propria intera famiglia.
C’è ancora Steven Carell tra i protagonisti, un attore che non si ferma mai, nel ruolo del padre. Sarà accompagnato dal talentuoso Timothée Chalamet che prova a strappare altri applausi dopo la prova in “Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino. Entrambi gli attori potrebbero concorrere per i premi relativi alle interpretazioni maschili. Ed è per l’impatto con il pubblico e per le interpretazioni toccanti che scegliamo di inserirlo in questa lista di probabili film nominati all’Oscar 2019.
Wildlife
Dalla notizia dell’esordio alla regia di Paul Dano, moltissimi hanno aspettato con trepidazione il suo “Wildlife”. Scritto dallo stesso neo-regista, il film è basato sul romanzo “Incendi” di Richard Ford. Dano ha la fortuna di ritrovarsi all’esordio a dirigere un cast stellare in cui spiccano i nomi di Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan. Un prodotto che soddisfa e fa ben sperare per la carriera alla regia di questo giovane artista, noto ai molti per il suo talento attoriale.
Anni Sessanta, Montana. Jeanette e Jerry, casalinga lei e giocatore di golf lui, sono una coppia ormai in crisi. Il primo che ci rimette è però il figlio Joe, testimone del logoramento del loro rapporto. Sul confine canadese, poco distante, infuria un terribile incendio boschivo e Jerry decide di unirsi ai volontari per controllare le fiamme, lasciando moglie e figlio da soli. Il quattordicenne viene catapultato improvvisamente nell’età adulta, costretto a crescere prima del previsto per aiutare la madre. Quest’ultima, però, ha pian piano stretto i suoi rapporti con un altro uomo.
Premi Oscar non vuol dire solo miglior film, ma anche miglior attore e attrice. Questo lo sa bene Viggo Mortesen che si vede tra i favoriti per la vittoria nella sua categoria, grazie all’interpretazione in “Green Book”. Il film di Peter Farrelly, una storia vera che fa riflettere e lascia un sorriso amaro, è uno dei film più attesi della stagione cinematografica. Sicuramente tra i favoriti anche per un posto tra i candidati al miglior film. Nel cast anche Mahershala Ali, già vincitore nella categoria per il miglior attore non protagonista, che potrebbe ripetersi.
1962, New York. Tony Lip, soprannome di Anthony Vallelonga, è alla ricerca di un lavoro temporaneo durante la chiusura della discoteca in cui lavora come buttafuori. Viene ingaggiato da Dr. Don Shirley, tra i pianisti più importanti del momento, per accompagnarlo nella sue tournée negli States. Significa essere suo autista, guardia del corpo e stargli accanto durante le tappe nel Sud del paese. Lì il razzismo è a livelli estremi e l’uomo si dovrà servire del suo “libro verde”, una guida dei luoghi in cui le persone di colore sono ammesse. I due affronteranno così un viaggio in cui testeranno i pregiudizi dell’intera comunità americana.
La ballata di Buster Scruggs
Dopo “Ave, Cesare!”, i fratelli Coen tornano con un nuovo e atteso film. I registi che ci hanno abituato a storie ai limiti del surreale e di una componente grottesca sempre stupefacente, tornano con un film sui generis, ad episodi ed ambientato nel vecchio west. Presentato al 75° Festival del Cinema di Venezia, “La ballata di Buster Scruggs” è riuscita a vincere il premio per la sceneggiatura.
Il progetto, scritto e prodotto dagli stessi registi, doveva inizialmente essere una serie antologica. Fu successivamente sviluppato come un film ad episodi, mantenendo comunque il suo carattere antologico. Gli episodi sono cinque, se si esclude il capitolo introduttivo. La scrittura fulminante e la narrazione dinamica che caratterizza da anni gli autori si intravede nella rottura degli schemi imposti dal genere, il classico western. Spaziano dal musical al dramma fino al romantico, inserendo i diversi stili in un unico avvincente agglomerato. Sicuramente i Coen puntano dritti all’Oscar 2019. Tra i protagonisti James Franco, Liam Neeson, Tim Blake Nelson e Zoe Kazan.
Fare un remake di un film è difficile, si sente la pressione del confronto con il precedente. Il problema è quando di precedenti, pure illustri, ce ne sono ben tre. Questo è l’ostacolo che separa “A Star Is Born” dal successo. Bradley Cooper non poteva fare scelta più eccitante per il suo esordio alla regia. Lo stesso Cooper è tra i protagonisti, oltre ad essere sceneggiatore e produttore, al fianco di Lady Gaga. Quest’ultima porterà sullo schermo un ruolo già reso noto da Janet Gaynor, Judy Garland e Barbra Streisand.
Bradley Cooper è nel film una star del cinema e della musica country che aiuterà una giovane cantante e attrice a trovare la fama e a realizzare i suoi sogni. Inizialmente alla regia doveva esserci Clint Eastwood e il ruolo da protagonista doveva spettare a Beyonce.
Indichiamo questa tra le possibili sorprese degli Oscar 2019 anche perché i remake dei film classici hanno quasi sempre avuto un grande impatto sul pubblico e probabilmente lo avranno anche sui membri dell’Academy.
Il regista de “La Grande Scommessa”, Adam McKay, torna con un nuovo film e punta dritto dritto alla serata degli Oscar 2019! La storia sarà quella di Dick Cheney e la tram seguirà quest’ultimo nella sua ascesa politica che lo portò a diventare il più potente Vice Presidente della storia degli Stati Uniti d’America. La capacità di raccontare fatti politici ed economici di Adam McKay rende più probabile una candidatura tra le categorie maggiori per “Vice”, anche se ancora non abbiamo avuto modo di poterlo giudicare.
Tra il cast si fanno sentire nomi di gran spessore. Il protagonista, Dick Cheney, sarà interpretato da un irriconoscibile (e come sempre, muta forma) Christian Bale. La moglie del protagonista sarà Amy Adams, Steve Carell (per la terza volta presente in quest’articolo) sarà Donald Rumsfeld e Sam Rockwell sarà niente di meno che il Presidente George W. Bush.
Con queste premesse, le aspettative sono altissime!
Vox Lux
Torna a dirigere Brady Corbet e sceglie Natalie Portman come protagonista di “Vox Lux”, presentato al Festival di Venezia e al TIFF. L’attrice premio Oscar sostituisce nel ruolo da protagonista Rooney Mara, scelta precedentemente. Nel cast anche Jude Law. La colonna sonora che fa da vera protagonista del film, con le canzoni originali composte dalla star mondiale Sia.
Il film segue da vicino l’ascesa di una pop star, Celeste. La narrazione abbraccia un arco di tempo che va dal 1999 al 2017, mostrando alcuni fondamentali eventi culturali attraverso lo sguardo della protagonista. La Portman torna ad essere “seguita” passo per passo dalla macchina da presa dopo l’incredibile performance ne “Il cigno nero”. Corbet dopo il sorprendente “L’infanzia di un capo”, torna a scrivere e dirigere con la sua minuziosa perizia compositiva. Il film però non ha soddisfatto la critica che da Venezia a Toronto lo ha bocciato. Consideriamo “Vox Lux” un probabile protagonista agli Oscar 2019 principalmente per la performance di Natalie Portman, in corsa anche quest’anno per la statuetta di miglior attrice, ma anche per il tema. L’Academy ha sempre visto positivamente i prodotti incentrati sullo star system.
Cold War
Il film diretto dal regista polacco Pawel Pawlikowski è forse il rivale più accreditato per Roma di Cuaron nella categoria del Miglior film straniero. Grazie a Cold War, a Cannes, Pawlikowski è riuscito ad aggiudicarsi il premio per la miglior regia. Il film è liberamente ispirato alla storia dei genitori dello stesso regista autore di “Ida”, film che riscosse numerosi apprezzamenti non solo in Europa.
Stretti in un serrato 4:3, un pianista ed una cantante sono i protagonisti della storia. Lo sfondo è quello della Polonia del dopoguerra, che faticosamente cerca di rimettere in piedi un paese tra i più compromessi dalla Seconda Guerra Mondiale. Una storia d’amore difficile, un vero dramma che allontana sempre più i due amanti, in una terra ed un contesto storico che rende difficile ogni rapporto. Con una colonna sonora da brividi, la storia di sviluppa fino ad arrivare alla fine degli anni Sessanta. Una regia, quella di PaweL Pawlikowski, ricca dell’esperienza che ha accumulato uno dei registi di riferimento per il cinema europeo contemporaneo, gradito anche all’Academy.
Widows – Eredità criminale
Il regista di 12 anni schiavo e Shame, Steve McQueen torna a dirigere un film che si posiziona tra i favoriti per la corsa agli Oscar 2019. La sceneggiatura è basata sullo script della serie tv inglese dei primi anni Ottanta, “Le vedove”. Il punto veramente forte del film sta nel ricchissimo cast di stelle internazionali. Tra le più note troviamo Viola Davis, Michelle Rodriguez, Elizabeth Debicki, Colin Farrell, Robert Duvall, Daniel Kaluuya e Liam Neeson.
Le storia segue le vicende di quattro donne. Quando i mariti, criminali, verranno uccisi durante una rapina, le vedove proveranno a piazzare un colpo che i mariti non erano riusciti a portare a termine. Così facendo, potranno continuare la loro missione criminale.
Se la strada potesse parlare
Questo sarà presumibilmente il titolo italiano di “If Beale Street Could Talk“, l’atteso ritorno alla regia di Barry Jenkins. Il regista, dopo l’inaspettato successo del suo Moonlight, in quella rocambolesca premiazione, torna a contendersi il posto d’onore sul palco degli Oscar 2019. O almeno, noi ipotizziamo.
La storia è l’adattamento cinematografico di un romanzo di James Baldwin e narra di un falso stupro e delle sue conseguenze. Durante i primi anni Settanta, nel quartiere di Harlem, due giovani si innamorano. Loro sono Clementine, una diciannovenne, e Alonzo, ragazzo di ventidue anni. Quando lei rimarrà incinta, il ragazzo verrà accusato di uno stupro mai commesso e sarà incarcerato da un poliziotto razzista. La lotta di Clementine e della sua famiglia non si fermerà finché non si avrà giustizia, Insomma, temi chiaramente vicini alla sensibilità di Jenkins, il quale farà sicuramente leva su quella dell’Academy.
Columbus, Ohio, 2045. Con il pianeta Terra ormai in declino, l’unico svago, via di fuga e salvezza per la popolazione, in povertà e rovina, non è più “reale”. Infatti il punto di riferimento per tutti è un universo virtuale chiamato OASIS. La realtà virtuale fu creata dal genio di James Halliday, che prima di morire rivelò la presenza di un easter egg: una sfida segreta che porterà al vincitore finale il controllo della piattaforma OASIS.
Con un mix di cultura pop e musica anni ’80 (e decisamente molto kitsch), Steven Spielberg confeziona un lavoro tecnico superbo, avvalorato dal viaggio nella nostalgia che si porta dietro. Tra i protagonisti principali Tye Sheridan, Olivia Cooke e il sempreverde Mark Rylance. Non una riflessione celata o una finalità morale o etica sull’uomo, almeno non principalmente. Il punto, pienamente colto, sta nel confezionare un prodotto che intrattiene dall’inizio alla fine. Un prodotto che sarà sicuramente tra i protagonisti della prossima cerimonia degli Oscar, sperando che non sia relegato alle categorie “tecniche”.
22 luglio
Il film scritto e diretto da Paul Greengrass è tratto dal libro Uno di noi – La storia di Anders Breivik (One of Us) di Asne Seierstad. Un toccante lungometraggio che racconta gli attentati che il 22 luglio 2011 scatenarono il caos in Norvegia. Accolto positivamente da pubblico e critica al Festival di Venezia, il film è stato distribuito da Netflix in tutto il mondo.
Con il suo stile imprescindibile, Greengrass racconta non solo di un attacco al popolo, ma soprattutto delle conseguenze sull’intera Norvegia. Il regista obbliga lo spettatore a confrontarsi con i luoghi dell’orrore. La maniacale perizia ricostruttiva porta a chiedersi ancora una volta il perché di quella giornata. L’autore, esperto reporter, va oltre la mera ricostruzione per provare ad analizzare proprio il sistema dietro l’attacco terroristico. Un film che parla ad alta voce e deve essere ascoltato.
Mary, Queen of Scots
Nelle nostre previsioni per gli Oscar 2019, un altro film con ambientazione storica è considerato tra i favoriti. Si tratta di “Mary, Queen of Scots“, film di Josie Rourke. Il film narra le turbolente vicende di Mary Stuart (Soarsie Ronan), trovatasi vedova e Regina di Francia ad appena 18 anni. Rifiutando un secondo matrimonio, la donna deciderà di tornare in Scozia per rivendicarne il trono. Si troverà contrastata dalla Regina Elisabetta I (Margot Robbie). Le vicende ruoteranno attorno a numerose cospirazioni, tradimenti e controversie di corte. Tra le due, nascerà uno scontro senza esclusione di colpi capace di lasciare il segno nella storia del Regno Unito.
Il super cast, con le già citate Margot Robbie e Soarsie Ronan, vedrà pure presenti Guy Pearce e David Tennant. Le due protagoniste, dopo le nominations agli scorsi Oscar, potrebbero tornare nella lista delle possibili vincitrici per la statuetta per la miglior interpretazione femminile. Tutto questo, chiaramente se il film sarà spettacolo proprio come ci aspettiamo.
A Beautiful Day – You Were Never Really Here
Se c’è un attore che nel corso degli ultimi anni ha dimostrato il suo talento più di tutti, quello è Joaquin Phoenix. L’attore di “Her” è uno dei veri candidati alla candidatura per il premio al miglior attore protagonista, grazie ad una performance sincera ed intensa. A valorizzarlo è questo film scritto e diretto da Lynne Ramsay, basato sul libro “Non sei mai stato qui” di Jonathan Ames.
La storia è quella di un uomo, veterano di guerra, che cerca di salvare delle giovai donne costrette all’incubo della prostituzione. L’ostacolo principale è però dietro l’angolo. Egli dovrà fare i conti con la potenza dei trafficanti del sesso e dei loro clienti, pronti a non risparmiare nessuno. Il film è stato presentato al Festival di Cannes dello scorso anno, riuscendo a vincere il Prix du scénario. Allo stesso Festival, il protagonista vinse il Prix d’interprétation masculine. Un prodotto che probabilmente non sarà tra i possibili candidati al miglior film, ma che potrebbe vedere il suo nome inserito accanto alla voce “Best Actor in a Leading Role”.
Probabilmente non si sentiva proprio il bisogno di un nuovo film su Vincent van Gogh, dopo le fatiche dei moltissimi interpreti e cineasti coinvolti in passato. Ma Julian Schnabel oltre ad essere un ottimo regista è anche pittore e questo lo ha spinto a lavorare ad “At Eternity’s Gate” (nome, tra l’altro, di un opera di van Gogh). Il film è valso a Willem Dafoe, nei panni del tormentato pittore, la Coppa Volpi alla migliore interpretazione maschile.
Schnabel “dipinge” un ritratto di van Gogh meno genio, artista assoluto e iconico, ma più umano. At Eternity’s Gate è un ritratto di un’anima che vaga alla ricerca del proprio posto nel mondo e nella società del suo tempo. Segnato dalla solitudine, dalle incomprensioni e dai difficili rapporti interpersonali e soprattutto con se stesso, il pittore sarà avvolto dall’immancabile natura, pilastro fondamentale dei soggetti delle sue opere. Un film originale e con delle ottime possibilità di piazzarsi tra i candidati, con il protagonista che già sogna di trionfare nelle interpretazioni maschili all’Oscar 2019.
Un affare di famiglia (Shopfilters)
Se qualcuno può tenere testa a CuarOn e Pawlikowski nella corsa al miglior film straniero, allora quello è Hirokazu Kore’eda. Il suo dramma familiare è stato premiato con la Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, convincendo tutti gli addetti ai lavori e il pubblico. Questo prodotto si pone in continuità con la produzione narrativa del regista. Infatti Kore’eda con “Un affare di famiglia” continua, come in molti suoi lavori precedenti, ad esplorare la famiglia contemporanea giapponese. Al centro del discorso adesso non c’è più il mero essere parenti, qui va oltre: è messo in discussione quello stare uniti contro le avversità della vita. La famiglia per Kore’eda è più una volontà che un legame di sangue.
La storia è quella di una famiglia giapponese: i membri praticano assidui furti ai danni di supermercati. Di ritorno da uno di essi, padre e figlio troveranno una bambina abbandonata e decideranno di portarla a casa con loro. La bambina e la famiglia sembrano trovare una stabilità emotiva che mancava, quando dal nulla emerge un terribile retroscena…
Boy Erased
Tra le probabili sorprese della prossima edizione potremmo trovare anche il film di Joel Edgerton, tratto dal libro autobiografico di Gerrard Conley, “Boy Erased: A Memoir“. La storia parla delle, vicende realmente accadute, che ruotano attorno ad una comunità di nome “Love in action”. Questa cercava di curare l’omosessualità e le persone che erano, secondo i membri, affetti “dalla malattia”.
La vicenda accaduta allo stesso scrittore del libro, si basa sulla decisione dei genitori di obbligare il ragazzo a frequentare la comunità, partecipando ad un programma di “conversione”. Le alternative sono perdere la propria famiglia, i propri amici e la propria religione. Nel cast spiccano nomi importanti come Nicole Kidman, Russel Crowe, Lucas Hedges, Xavier Dolan e lo stesso Joel Edgerton.
Damien Chazelle ritorna e punta in alto, in tutti i sensi. Il regista premiato per il suo ultimo lavoro, La La Land, torna alla regia in un film che molti aspettano da tempo, accantonando i lungometraggi incentrati sulla musica: Il primo uomo (First Man). Il film è l’adattamento cinematografico della biografia ufficiale di Neil Armstrong. Le vicende narreranno la storia di quest’ultimo, il primo uomo a metter piede sulla Luna nel 1969, e gli anni che portarono alla celebre missione Apollo 11.
Il film vedrà una nuova collaborazione tra Chazelle e l’attore Ryan Gosling che interpreterà proprio il protagonista. Quest’ultimo sarà affiancato dalla star di The Crown Claire Foy, che sarà la moglie dell’astronauta. I due attori sono tra i favoriti per la vittoria nelle rispettive categorie per le interpretazioni. Tra i produttori esecutivi figura il nome di Steven Spielberg, che fa sempre ben sperare. Le previsioni per gli Oscar 2019 lo danno tra i favoriti, chissà che non cavalchi l’onda di gradimento per il giovane regista. Che possa fare scorpacciata di premi come La La Land?
Una delle sorprese del recente festival di Cannes, tra i film più apprezzati al festival francese. Il film diretto da Spike Lee è l’adattamento cinematografico del libro Black Klansman. Le vicende sono quelle del detective afroamericano di Denver, Ron Stallworth. Egli riesce ad infiltrarsi nel divisione della sua città del Ku Klux Klan, arrivando presto a diventarne il capo. Il punto è che in tutto ciò, dovrà trovare un alter ego per la sua presenza, data la sua etnia che non coincide con gli standard del gruppo razzista. Il film è un gioiello di scrittura e regia, con un montaggio di una perizia maniacale. Il tutto avvalorato da un cast in cui figurano John David Washington, Adam Driver e Topher Grace.
Dopo il recente successo di Get Out, all’ultima cerimonia degli Oscar, BlacKkKlansman potrebbe ripetersi proprio per l’affinità dei temi narrati. Certo, se nel film di Jordan Peele veniva affrontato il tema del razzismo in chiave tetra e quasi horror, qui Spike Lee decide di utilizzare più registri sovrapposti in modo da rendere le azioni e le storie tragicomiche. Sicuramente un film che può puntare ad essere tra i frontrunners agli Oscar 2019!
Peterloo
Negli anni abbiamo imparato a conoscere Mike Leigh come non solo un ottimo regista ma anche un eccellente sceneggiatore. Il film narra le vicende del massacro di Peterloo a 200 anni dal sua avvenimento. La storia è quella di un gruppo di circa sessantamila persone riunitesi a St Peter’s Fields per manifestare a favore di una riforma parlamentare per ampliare il diritto al voto. La manifestazione, inizialmente pacifica, esplose in un conflitto con le forze dell’ordine. Il clamore generato dai morti e dai 700 feriti fu una delle cause della nascita del “The Guardian” e della Legge di Rappresentanza del Popolo del 1832.
Un film storico, su una strage, che oltre ad essere narrato minuziosamente porta lo spettatore tra i manifestanti, scoprendo le idee e le reazioni interne. Peterloo può sicuramente essere una delle soprese della prossima stagione cinematografica, considerando anche che l’Academy è molto legata a questo genere di narrazioni e messe in scena.
L’animazione: da L’isola dei cani a Gli Incredibili 2
Spesso messi in secondo piano rispetto ai film live action, i prodotti d’animazione stanno ricevendo negli ultimi anni quell’importanza che da tempo meritavano. Tra candidature illustri in varie categorie, l’animazione pian piano sta diventando sempre più considerata al pari di un film “in carne ed ossa”. In questa selezione citiamo anche due tra i favoriti per la vittoria in questa categoria, il primo diretto dall’eccentrico Wes Anderson, il secondo un sequel atteso da anni.
L’isola dei cani, atteso ritorno in scena di Wes Anderson, a differenza del secondo ha l’arma in più di essere in stop motion. Nel Giappone del 2037, tutti i cani, a seguito di un decreto post influenza canina, sono stati esiliati in un’sola-discarica. Il dodicenne Atari Kobayashi intraprenderà un’avventura finalizzata a ritrovare il suo cucciolo, facendosi aiutare da un bizzarro gruppo di cani. Il tutto condito dalle voci originali affidate a celebri attori che hanno spesso lavorato con il regista.
Il secondo film non ha bisogno di presentazioni. Gli Incredibili 2 è il sequel del celeberrimo film Disney Pixar del 2004. Il film riprende esattamente da dove avevamo lasciato il primo: proprio dalla stessa il scena! Mentre la moglie si occupa di mettere i criminali a tacere, Mr. Incredible rimane a casa ad accudire i figli, Violetta, Flash e Jack-Jack. Improvvisamente, però, verranno tutti richiamati ad entrare in scena per una minaccia che incombe: l’Ipnotizzaschermi.
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