Quando la post-produzione si trasforma in stile: Bleach-bypass

Alla scoperta della post-produzione e Bleach-Bypass, attraverso l’ analisi dei fotogrammi di tre grandi pellicole: 300, Salvate il Soldato Ryan e Seven.

La post-produzione, su pellicola (camera oscura) o file digitali (“camera chiara”), è tutto ciò che riguarda lo “sviluppo” di un immagine acquisita (lasciando da parte il discorso per il canale audio).

La post-produzione non occorre solamente per ottimizzare la qualità dell’ immagine ma è fondamentale anche nella resa delle emozioni, dello stile e del messaggio che il film (o la singola foto) devono evocare nello spettatore (senza parlare poi degli “effetti speciali”).

In questo articolo ci occupiamo di un particolare tipo di post produzione (applicabile sia su pellicola che digitale) che ben si sposa con film dai toni drammatici: il Bleach-Bypass.

Il Bleach-Bypass è nato anni fa per puro errore. Dal punto di vista pratico il nome deriva dal fatto che consiste nel “saltare” (bypassare) il processo di sbiancatura della pellicola (“bleaching”). Questo comporta la ritenzione delle particelle d’ argento cui consegue una desaturazione dei colori e un aumento del contrasto. Ma cosa vuol dire tutto ciò? Vuol dire che le immagini avranno dei colori “meno carichi” e saranno più contrastate (le zone in ombra saranno più scure e quelle in luce saranno più chiare). Aumenterà inoltre anche la grana. Il contrasto, insieme alla nitidezza, è un elemento che cattura l’ occhio umano e permette anche di dare forza all’ immagine. Grazie quindi all’ elevato contrasto e alla desaturazione dei colori il bleach-bypass contribuisce a creare immagini di forte impatto visivo e dai toni “drammatici”.

E’ molto importante che il regista e il direttore della fotografia predispongano già in fase di ripresa particolari illuminazioni di scena per ottenere un miglior effetto finale.

Questo tipo di post-produzione ha avuto più successo in campo cinematografico che fotografico.

Numerosi sono i film in bleach-bypass; in questo articolo prenderò in esame come esempio 3 fotogrammi tratti rispettivamente da: 300 (Snyder), Salvate il Soldato Ryan (Spielberg) e Seven (Fincher) . In questi tre film il bleach-bypass è stato applicato con tecniche ed intensità molto differenti ottenendo così tre risultati diversi.

 

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4 commenti

  • Davide Casciolo ha detto:

    Ciao! Ho trovato utilissimo il tuo articolo sul bleach bypass ma non riesco a leggere il continuo quando analizzi i fotogrammi dei tre film… hai modo di inviarmi l’articolo completo?

  • Yared Ganzerli ha detto:

    Salve anche io non vedo il proseguimento del articolo. In che modo posso visualizzare il seguito?

  • Francesco Galdieri ha detto:

    Ciao, l’articolo è completo. Chiederemo magari all’autore dell’articolo di approfondirlo

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