Quando la post-produzione si trasforma in stile: Bleach-bypass
“Seven”
In Seven l’ idea di Fincher era quella di creare un thriller “noir” ricco di scene in ambienti chiusi dove prevalgono ombre profonde dai toni molto “dark”. Il discorso di Seven è un po’ più complesso in quanto esistono ben 7 versioni che si differenziano per la post-produzione. A mio giudizio la versione blu ray italiana (2009) è una delle peggiori perché ha dei contrasti meno forti e ombre troppo “aperte”(chiare).
Pertanto ho preso come esempio un fotogramma estratto dal Blu Ray Warner del 2010 (NewLine cinema). Rispetto ad altre versioni ha una colorimetria con un viraggio leggermente tendente al giallo/arancio ma presenta anche un contrasto “robusto” con una buona gradazione di ombre fino ad arrivare a toni molto scuri (anche con totale perdita di dettaglio) proprio come era nelle intenzioni del regista. L’ utilizzo del bleach-bypass comporta un inevitabile aumento della grana che è stata volutamente lasciata nelle varie versioni per rendere meglio l’ idea di un film poliziesco anni ’90 (la versione del 2010 con la sua particolare colorimetria forse lo rende un po’ più moderno). Il fotogramma riportato in questo articolo rende bene per contrasto e profondità delle ombre (mentre si apprezza meno la grana).
Il Bleach-Bypass è pertanto un tipo di post-produzione che ben si adatta a film dai toni drammatici ( e generalmente violenti).
Di seguito un interessantissimo link con elencate altre pellicole in bleach-bypass:
https://forum.fanres.com/printthread.php?tid=1252&page=1
Ciao! Ho trovato utilissimo il tuo articolo sul bleach bypass ma non riesco a leggere il continuo quando analizzi i fotogrammi dei tre film… hai modo di inviarmi l’articolo completo?
Ciao, l’articolo è completo. Chiederemo magari all’autore dell’articolo di approfondirlo
Salve anche io non vedo il proseguimento del articolo. In che modo posso visualizzare il seguito?
Ciao, l’articolo è completo. Chiederemo magari all’autore dell’articolo di approfondirlo