Federico Fellini: i migliori spot di Fellini per grandi aziende italiane
Analizziamo una parte di carriera del grande cineasta, addentrandoci all’interno delle sue pubblicità più famose!
Spot Fellini. Federico Fellini è noto a tutti per i suoi, passatemi il termine, capolavori cinematografici, da 8 ½ a La dolce vita. Molti non sanno che il cineasta riminese ha lavorato anche per le più grandi aziende italiane, per le quali diresse diversi spot pubblicitari. Diversi sono i registi che si sono cimentati nel campo pubblicitario, Fellini forse è il regista cinematografico più proficuo in termine di produzione pubblicitaria. Egli lavorò per Barilla, per Campari e per la Banca di Roma generando dei veri e propri spot d’autore. Un tempo tantissime aziende si rivolgevano ai grandi registi dell’epoca per realizzare delle pubblicità capaci, oltre che di vendere, anche di attrarre il consumatore verso l’azienda stessa: si parla in questo caso di cinema d’impresa.
Gli spot di Fellini riprendono e citano alcuni dei suoi più grandi film, poiché anche se si tratta di pubblicità, il regista firmò ogni produzione con i suoi elementi distintivi. Se siete appassionati di Federico Fellini e siete curiosi di conoscere un altro aspetto della sua carriera, siete nel posto giusto. Eccovi dunque i migliori spot di Federico Fellini!
Spot Fellini – Le migliori pubblicità del regista
Federico Fellini nella sua carriera ha abbracciato diverse produzioni artistiche, tra cui anche quella pubblicitaria. Il cineasta negli anni ’80 dichiarò di odiare la forma pubblicitaria, soprattutto quella televisiva dello spot, poiché a sue parole “non si interrompe un’emozione”. Secondo Fellini, uno spot non aveva il diritto di interrompere un film, pensato per avere una continuità e per provocare emozioni. Un film ha i suoi tempi studiati e definiti e presenta un lavoro e una tecnica che non meritano di essere brutalmente sospesi da un’interruzione commerciale. Tuttavia, qualche anno dopo la sua presa di posizione, Fellini produsse il primo spot pubblicitario per Campari. Da lì partì una produzione di un totale di 5 spot: uno per Campari, uno per Barilla e tre per la Banca di Roma con protagonista Paolo Villaggio. In ogni spot egli vi inserì un rimando ai suoi film più famosi, al fine di portare un po’ di cinema anche in TV.
Campari: “Oh, che bel paesaggio!” – Spot Fellini
La pubblicità di Campari diretta Fellini si apre mostrando due passeggeri di un treno stile anni ’20. Sono un uomo e una donna dell’alta borghesia, visti gli abiti sontuosi che indossano. Fuori dal finestrino si susseguono diversi paesaggi, da quello montano a quello del deserto. Dopo questi cambi improvvisi capiamo che è uno dei due passeggeri, precisamente la donna, a cambiare lo scenario esterno attraverso un telecomando. La donna è palesemente annoiata da ciò che vede, finché l’uomo sedutole difronte non cambia il paesaggio. Egli ferma l’immagine sulla Piazza dei Miracoli di Pisa e al centro dell’ingresso del duomo vediamo la famosa bottiglia rossa di Campari. La donna a quel punto si sente rinascere e rifiorire dopo la vista della bottiglia. Nello stesso istante entra nel vagone del treno una cameriera che porta ai due viaggiatori la bottiglia del Campari con due bicchieri, con i quali i viaggiatori brindano.
L’azienda Campari non è nuova all’utilizzo di personaggi noti nella produzione di pubblicità commerciali. Infatti, anni prima figurarono tra i suoi più famosi pubblicitari, artisti come Fortunato Depero, Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello. Dunque, Fellini è solo un altro artista che si unisce al palmares di pubblicitari di casa Campari. Lo spot molto semplice ed efficace, mostra come una bottiglia di liquore Campari possa migliorare la visuale paesaggistica ed un viaggio alquanto noioso. Campari è vista come un capolavoro, accostabile al Duomo e alla Torre di Pisa, di cui, tra l’altro non se ne può fare a meno. All’interno della pubblicità Fellini inserisce alcuni elementi della sua regia, come la carrellata di immagini, una musica allegra e dinamica e la ripresa a camera fisso.
Barilla: “Alta società” – Spot Fellini
Protagonista è una coppia di amanti a cena in un lussuoso ristorante. Al momento delle ordinazioni al loro tavolo si avvicinano alcuni camerieri e il maître, che inizia a consigliare loro raffinati piatti. Durante la lettura del menù i due sembrano più interessati a scambiarsi sguardi ammiccanti quando improvvisamente la donna ordina rigatoni Barilla, fra la sorpresa generale di tutti i presenti. Quello che Barilla vuole far passare come messaggio è il fatto che la sua pasta mette d’accordo chiunque. Inoltre, il nome del regista compare in basso a sinistra per evidenziare che Barilla è la Fellini della pasta. Fellini lavorò allo spot per soli cinque giorni negli studi di Cinecittà. Vi inserì diverse citazioni ai suoi grandi lavori, tra cui l’Hotel della coppia che è lo stesso del film Amarcord e il ricorrente tema onirico, tema centrale anche in 8 ½.
Come abbiamo visto nella pubblicità di Campari, anche in quella di Barilla vi sono dei rimandi alla cinematografia del regista. Questo avviene per connotare il suo lavoro e renderlo riconoscibile. Nei pochi minuti di pubblicità si vede subito l’impronta felliniana. Non solo il tema onirico che circonda i personaggi fin da subito ma anche le inquadrature, la musica e la costruzione della trama seguono lo stile e le caratteristiche dei film di Federico Fellini. Egli è stato forse il più grande regista italiano che non viene solo ricordato per le sue innumerevoli opere, ma anche per la sua carriera pubblicitaria.
Banca di Roma: “Il sogno” – Spot Fellini
Le ultime pubblicità di Fellini sono state girate per la Banca di Roma, e constano di ben tre spot, tra cui l’ultimo girato poco prima di morire. I tre spot seguono lo stesso concept e sono tutti interpretati da Paolo Villaggio. Si tratta di tre sogni oscuri, nei quali il protagonista rischia la morte. Dopo essersi svegliato Villaggio va da uno psicologo che gli consiglia di affidarsi alla Banca di Roma per dormire sogni tranquilli, poiché la banca riesce a tranquillizzare i clienti e render loro più sicuri. Nel primo sogno troviamo un Paolo Villaggio vestito alla marinara che dialoga con una donna affascinate, la stessa che tormentava i suoi sogni da adolescente. All’improvviso si palesa un Leone che piange, simbolo di forza e sicurezza interna di Villaggio che fatica ad uscire. Il secondo sogno è ancora più cupo, Villaggio si trova in macchina all’interno di una galleria che sta franando e dove rimane intrappolato.
Il terzo ed ultimo spot ritrae Paolo Villaggio assieme ad una giovane Anna Falchi che stanno pranzando su dei binari del treno. All’improvviso l’uomo si trova legato ai binari e non riesce a raggiungere la ragazza e a salvarsi dall’arrivo treno. Sono tre spot che ripercorrono tre stati d’animo diversi del protagonista ai quali può essere d’aiuto la Banca di Roma. All’interno dei tre spot compaiono dei riferimenti ad altri film di Fellini. Primo tra tutti il tema del sogno, comune a tutte e tre le pubblicità. Inoltre, nell’ultimo spot ad un certo punto Anna Falchi sale su un albero vicino al tavolo da pranzo e chiama Villaggio proprio come Anita Ekberg chiamò Marcello Mastroianni ne La dolce vita. Fellini gira le pubblicità allo stesso modo e le termina mostrando il logo e l’immagine della Banca di Roma circondata da un’aura mistica.