TOP 5 film che parlano di odio

3. 13 Tzameti (2005)

13 Tzameti è una piccola pietra miliare del cinema indipendente con un giovanissimo georgiano come regista, Géla Babluani. Sebastien (George Babluani) è un georgiano ventiduenne emigrato in Francia con la sua famiglia. Di povere estrazioni cerca di guadagnare come operaio. Durante un lavoro nella villa del tossico Jean-François Godon si impossessa di una misteriosa lettera indirizzata a quest’ ultimo, morto improvvisamente per overdose. Sebastien con la speranza di guadagnare qualche soldo segue le anonime indicazioni della lettera. Suo malgrado si troverà coinvolto in un giro di scommesse clandestine che lo costringerà a  partecipare ad una mortale roulette russa di gruppo (numerosi riferimenti al film Il Cacciatore con Robert De Niro). 13 Tzameti è un pugno allo stomaco, un film cinico e spietato sostenuto da un bianco e nero “acido” caratterizzato da una prevalente rappresentanza della scala dei grigi medi. Nel film viene mostrata la perversione dell’ essere umano che ricerca il divertimento e i guadagni con una roulette russa a cui partecipano disperati, homeless, persone non più considerate come tali ma come oggetti o semplici bestie da macello. C’è Chi partecipa per vincere una grande somma e chi anche per il semplice gusto di uccidere. La regia è formidabile: meravigliose inquadrature panoramiche circolari, ritmo e tensione martellante. Il film è poco conosciuto e pertanto anche difficile da reperire in dvd e blu-ray, rigorosamente in lingua originale e sottotitolato. Hollywood ha prodotto un remake ma noi assolutamente vi consigliamo di vedere l’ originale di Babluani. Considerando anche recenti fatti di cronaca 13 Tzameti non è poi così distante dalla realtà.

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4. This is England (2006)

Shaun è un solitario dodicenne rimasto orfano del padre che viene spesso bullizzato a scuola. Le sue giornate iniziano a cambiare quando entra nelle simpatie di un gruppo di Skinhead che lo accoglie affettuosamente come nuovo membro. Per lo più ragazzi questi Skinhead passano le giornate a fare bravate e ad ubriacarsi di ideali. La spensierata vita di gruppo viene turbata dall’ arrivo di Combo (Stephen Graham) appena uscito di prigione. Con le sue idee nazionaliste e razziste Combo spaccherà in due il gruppo trascinando i suoi nuovi seguaci in una scia di odio e violenza. Torna il tema del razzismo in questa bella pellicola “color” ambientata in Inghilterra tra camice a quadri, bretelle e scarpe firmate Dr. Martens. Forse un gradino sotto rispetto agli altri film presentati in questo articolo ma comunque un cult che vi consigliamo.

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5. Django Unchained (2012)

LAST BUT NOT LEAST la pellicola Django Unchained di Quentin Tarantino (oscar miglior sceneggiatura originale) valsa la statuetta come miglior attore non protagonista all’ impeccabile recitazione di Cristoph Waltz nei panni del carismatico cacciatore di taglie tedesco Shultz. Texas, 1858, lo schiavo di colore Django Freeman (Jamie Foxx) viene liberato con la forza da Shultz con l’ intento di ricevere poi un favore in cambio. I due diverranno non solo “colleghi” ma anche amici e insieme andranno alla ricerca della moglie di Django , schiava nelle piantagioni dello spietato e sadico latifondista Calvin Candie (stellare Leonardo DiCaprio). Tra gli altri attori di questo cast stellare vanno menzionati l’ immancabile attore tarantiniano Samuel L. Jackson nei panni di Stephen il capo della servitù di Candie, e Walton Goggins (The Shield, The Hateful eight) uno degli scagnozzi del ricco proprietario terriero. E’ un film incentrato sul razzismo, sulla lotta tra bianchi e neri, tra uomini liberi e schiavi, ambientato in tutt’ altra epoca rispetto agli altri film della ”lista dell’ odio“. Django Unchained è violento e pieno d’ odio. Regia, sceneggiatura e recitazione veramente di alta qualità così come la colonna sonora western style.

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