Film generazionali (coming of age) anni ’80: Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare (e da vedere)
Sixteen Candles è una commedia tra le migliori degli anni 80 sul coming-of-age e noi lo consigliamo come un film da vedere assolutamente!
Filmpost propone una nuova rubrica per chi è sempre a caccia di film divertenti, con protagonisti giovani e alle prese con i banchi di scuola, i riti di iniziazione al college, i primi lavori e soprattutto i primi amori. Stiamo parlando dei film generazionali (coming of age). Alcuni dei migliori lavori realizzati per questo genere, denominato anche coming of age, e che sono anche entrati a far parte della cultura cult cinematografica sono i film prodotti negli anni ’80. Questa rubrica si occuperà, infatti, principalmente di quei film coming of age realizzati in questo periodo e che meritano ancora oggi di essere visti, o rivisti.
Inauguriamo questa rubrica con una commedia anni 80 tra le più divertenti e iconiche da vedere, è il film che ha lanciato la carriera della mitica Molly Ringwald, ovviamente stiamo parlando di Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare. La commedia del 1984 diretta da John Hughes con protagonista, appunto, la nostra Molly, ma anche Michael Schoeffling e Anthony Michael Hall. Ecco perché secondo noi di Film Post è un film da vedere che consigliamo di recuperare qualora mancasse nella vostra cultura cinematografica!
Film generazionali anni ’80: Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare (e da vedere)
Samantha Baker, Sam per gli amici, (Molly Ringwald) è una liceale che si sveglia il giorno del suo sedicesimo compleanno convinta di ricevere i migliori auguri e invece tutta la sua famiglia se ne dimentica perché sono tutti intenti nei preparativi del matrimonio di Ginny, sorella maggiore di Sam.
Sam arriva a scuola e in classe iniziano a girare i bigliettini, quelli dove si facevano domande e si dovevano mettere le “x” oppure rispondere a domande imbarazzanti tipo “con chi andresti a letto?”. E Sam risponde proprio a questa domanda scrivendo di essere vergine e che le piace tantissimo uno studente dell’ultimo anno, il bel Jack Ryan (Michael Schoeffling).
E indovinate un po’ chi trova il bigliettino con la risposta di Sam? Sì, proprio lui. Ma Sam sa che Jack è fidanzato con una cheerleader, Caroline, anche se non sa che Jack non si sente molto più attratto dalla propria ragazza. Chi invece ci prova spudoratamente con Sam è il suo amico Ted (Anthony Michael Hall), un nerd di prima categoria.
I guai della nostra Sam non finiscono qui. Tornata a casa la sedicenne scopre che i suoi quattro nonni alloggeranno in casa sua in vista del matrimonio di sua sorella. E ovviamente nemmeno nessuno di loro le augura buon compleanno. Come se non bastasse uno dei nonni si è portato con se’ anche lo studente alla pari che stava ospitando, il bizzarro Long Duk Dong (Gedde Watanabe).
Il ballo scolastico
La sera del compleanno di Sam è la sera del ballo scolastico e la nostra povera protagonista deve andarci con Dong. Lo studente cinese sarà di intralcio a Sam solo per poco, dato che in tipo cinque minuti riesce a trovarsi una ragazza, la maggiorata Marlene. E Sam si sente ancora più sola.
Ted il nerd non si dà pace e tenta ogni approccio possibile con Sam che prontamente lo respinge ad ogni attacco. Ted però scommette con i suoi amici (tra cui troviamo anche i giovanissimi fratelli John e Joan Cusack) di riuscire a portarsi a letto Sam. Ma gli amici vogliono le prove. Oggi basterebbe una foto con lo smartphone, ma negli anni 80 si dovevano portare dei veri e propri trofei… ci volevano niente di meno che le mutandine.
Sam non ne vuole sapere di Ted ma mossa da compassione gli regala gli slip. Così il piccolo nerd può avere la sua rivincita e mostrare le panties a pois rossi di Sam agli amici. E anche se oggi non si direbbe per gli anni 80 erano il massimo della sensualità per un’adolescente.
Dopo il ballo scolastico tutti si dirigono all’after party a casa di Jack. E con i genitori fuori per il weekend si danno tutti alla pazza gioia. Piramidi di lattine di birra, ragazzi mai visti prima che si imbucano e una gran confusione.
Riuscirà Sam a conquistare Jake?
Jack pensa a Sam, va in camera sua e cerca il numero della ragazza sull’annuario. Chiama a casa di Sam ma a rispondere sono i suoi nonni. E’ tarda notte e quando tutti se ne sono andati Jack trova Ted rimasto incastrato sotto un tavolo del suo salone. I due cominciano a parlare e poi fanno un patto: sarà Jack a restituire le mutandine a Sam se Ted riaccompagnerà a casa la sua ragazza ubriaca Caroline.
La mattina dopo Jack va a casa di Sam ma trova solo il povero Dong ancora frastornato dalla serata di festeggiamenti che gli dice che Sam è andata in chiesa a sposarsi. Poco distante Jack vede Ted il nerd mentre amoreggia con quella che ormai è la sua ex Caroline. Poco male visto che a Jake ora interessa solo Sam. Così guida fino alla chiesa dove Sam ha fatto da damigella a sua sorella con un vestito di chiffon lilla e tanti fiorellini in testa.
Siamo alla scena finale del film. Jake e Sam sono seduti in un salone, tra di loro c’è una torta con sedici candeline. Jake dice a Sam: “Esprimi un desiderio”. Ma Sam risponde: “Si è già avverato”. Finalmente la nostra Sam ha potuto festeggiare come si deve il suo sweet sixteen.
La genesi del film
John Hughes stava cercando la sua protagonista. Vennero provinate Molly Ringwald e Ally Sheedy ma la parte di Sam, come sappiamo, andò a Molly. Hughes richiamerà entrambe le ragazze un anno dopo per girare un altro film iconico degli anni ’80, Breakfast Club. Il regista, totalmente ispirato dalla giovane Molly Ringwald, scrisse il film in un solo weekend. La parte del bel Jake fu affidata a Schoeffling ma per quel ruolo era in ballo anche il tenebroso Viggo Mortensen. Ve lo immaginate mentre interpreta un personaggio così distante dai ruoli che in seguito lo hanno reso famoso?
Degna di nota anche la soundtrack del film. La colonna sonora originale di Sixteen Candles fu inizialmente rilasciata come uno speciale mini album contenente solo cinque tracce. In realtà il film vanta un’ottima selezione di circa una trentina di brani, come Gloria di Patti Smith, Snowballed degli AC/DC, True degli Spandau Ballet e Young Americans di David Bowie.
Il film riscosse un notevole successo: costato 6,5 milioni di dollari Sixteen Candles ne incassò più di 26. Su Rotten Tomatoes ha un punteggio dell’86%, un numero di tutto rispetto per una commedia di più di trent’anni fa. I critici apprezzarono soprattutto il fatto che la pellicola fosse decisamente più matura rispetto ad altri film generazionali. Anche l’interpretazione della Ringwald riscosse grande successo, tanto da valerle il premio come “Best Young Actress in a Motion Picture” agli Young Artist Awards.
Perché Sixteen Candles è un film da vedere?
Perché ha reinventato la commedia per teenager degli anni ’80. Si nota un grande affetto da parte del regista verso i suoi personaggi, che non vengono mai banalizzati e i cui problemi vengono fatti emergere con la giusta dose di compassione. Prima su tutte la protagonista Sam, il vero fulcro della storia che regge l’intero film.
E prima di allora le commedie generazionali americane erano praticamente sempre incentrate sul punto di vista maschile. Sixteen Candles fu una delle prime commedie incentrate sulla vita di una normale adolescente. Sam è una delle prime ragazze carine, sincere e divertenti con cui una comunissima adolescente può identificarsi ancora oggi. E questo è un grande pregio per un film.
E’ un film da vedere perché Molly Ringwald aveva davvero 15 anni quando recitò in questo film – cosa rara dato che gli adolescenti vengono interpretati da ragazzi che vanno dai 20 ai 30 anni. Perché è bello vedere che in classe ci si scambiavano i bigliettini invece degli sms. E se questi bigliettini finivano nelle mani sbagliate erano guai seri.
Perché si capisce che negli anni ’80 i nerd non erano affatto cool. Dopotutto all’epoca non c’era ancora Big Bang Theory. E perché senza l’agenda di Facebook era davvero possibile dimenticarsi i compleanni anche delle persone più care. Perché fa ridere vedere il bizzarro Dong rimbambito dalla passione per la sua nuova ragazza.
Perché i millennials impazzirebbero nel vedere che negli anni ’80 si doveva chiamare il telefono di casa per parlare con il tipo o la tipa che ti interessava. E se chiamavi dopo le 21 rischiavi di sentirti sbattere il telefono in faccia dai nonni o dai genitori. Perché Sam, alla fine, è riuscita ad avere un compleanno che molte sedicenni avrebbero desiderato e che ancora oggi vorrebbero avere.