5 buoni motivi per iniziare a guardare Suburra – La Serie
Dall’inizio di questo ottobre Netflix ha dato vita alla prima produzione italiana sulla propria piattaforma, stiamo parlando della serie Suburra, prequel dell’omonimo film uscito nel 2017. A tornare nei ruoli già intrapresi nel film ci sono Alessandro Borghi nei panni di un criminale di Roma chiamato Aureliano, Giacomo Ferrara che torna a interpretare Spadino, discendente di una famiglia di zingari arricchiti a Roma e Adamo Dionisi nel suo ruolo di capobanda degli Anacleti. Manca Claudio Amendola, che è stato sostituito da Francesco Acquaroli, e tanti nuovi personaggi sono stati aggiunti per approfondire sia i bassifondi di Roma-Ostia, sia della politica e sopratutto della polizia e della Roma per bene. Infatti abbiamo un altro importante personaggio che diventerà un protagonista: Gabriele “Lele” Marchilli, figlio di un poliziotto che entrarà in contatto con il mondo criminale.
Veniamo però ai buoni motivi per cui guardare questa serie:
1. I personaggi
Già il film ci aveva abituati a personaggi ben caratterizzati e sopratutto memorabili. Sicuramente dopo la visione del film personaggi come Numero 8, Samurai, Manfredi o l’onorevole Malgradi restano impressi nella mente dello spettatore. Cosi succede anche con la serie, infatti grazie alla serialità, si da spazio a più introspezione a personaggi come Spadino o Aureliano e se ne crea altro per nuovi personaggi come Lele o il politico Amedeo Cinaglia o ancora la proprietaria terriera Sara Monaschi (interpretata da Claudia Gerini). Insomma, se quello che cercate è una serie con personaggi cazzuti, questa è quella che fa per voi!
2. La colonna sonora
Da amante della musica non potevo non citare la componente musicale della serie. Sicuramente ricorderemo l’uso di musica dream pop e elettronica del film, tratta dalla band francese M83. Nella serie la musica cambia (letteralmente) per passare a musica più underground. Pensiamo solo alla sigla finale: un rap romano, scritto da Piotta ft. Il Muro del Canto, che descrive la Roma di oggi: nuda, cruda, grande, che ama e non perdona. Per ascoltarla lasciamo il link: