Cinque film coreani da vedere assolutamente
Una breve lista con i cinque migliori film coreani da vedere assolutamente
In questo articolo abbiamo deciso di presentarvi 5 film coreani da vedere assolutamente. Molti ritengono erroneamente che il cinema coreano sia di nicchia, per intenditori e cinefili. Questo perché molti film coreani sono ancora poco conosciuti a causa di una distribuzione limitata (sebbene non abbiano nulla da invidiare ad Hollywood). Se ad esempio cercate sui motori di ricerca la voce “Oldboy” troverete probabilmente più risultati per il remake hollywoodiano del 2013 piuttosto che per l’originale. Il cinema coreano non gode sicuramente della fama che invece meriterebbe.
Tra i migliori film coreani ce ne sono alcuni a dir poco straordinari dal punto di vista tecnico (essenzialmente regia, fotografia e scenografia). La gestione delle luci in scena e dei colori è uno dei tratti distintivi di molti di questi film, soprattutto di alcuni che vi consigliamo più avanti in questo articolo. L’utilizzo del colore non è mai casuale dal momento che è utilizzato come vero e proprio mezzo comunicativo per trascinare le emozioni del pubblico. Le inquadrature riprendono spesso la scena da punti di vista insoliti e non mancano momenti di alta regia (come il bel piano sequenza in Oldboy).
Si caratterizzano per delle sceneggiature spesso curate nei minimi dettagli con delle storie dalle premesse intriganti ed originali che incuriosiscono molto lo spettatore. Con l’evoluzione della trama vengono messi in gioco personaggi e fatti nuovi che rivoluzionano, spesso drasticamente, le scelte e le azioni dei protagonisti.
Nella lista a seguire abbiamo ovviamente fatto una corposa selezione dei migliori film coreani da vedere concentrandoci solamente su un genere. Abbiamo deciso di parlare essenzialmente di thriller (giallo/horror/action). La scelta del genere non è stata affatto casuale. Infatti, nella lista che segue, abbiamo riportato cinque film molto particolari assolutamente da vedere per tutti i motivi che vi abbiamo elencato finora. Questi film riescono a dare una buona idea del livello raggiunto finora dal cinema coreano.
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Cinque film coreani da vedere assolutamente
Oldboy
Apriamo questa nostra mini-lista sul cinema coreano con il film più famoso e conosciuto: Oldboy (2003). Dae-su (Choi Min-sik) è un uomo semplice di mezza età. Una notte viene arrestato per ubriachezza molesta. Al suo rilascio viene rapito. Si risveglia in una stanza senza finestre da cui non può uscire. Ogni sera si addormenta sotto gli effetti di un gas soporifero proveniente da delle prese d’aria. Gli viene fornito cibo ogni giorno, ma non vede mai nessuno, non sa dove si trova, non conosce chi l’ha rapito e perché. Passano giorni, settimane, mesi, fino ad arrivare alla bellezza di 15 anni quando, improvvisamente, viene rimesso in libertà.
Si ritrova quindi a vagare per le strade della città 15 anni dopo, completamente sradicato da tutte le conoscenze e abitudini che aveva. Tante le domande, nessuna risposta.. Ma Dae-su è ancora nel mirino di qualcuno come scoprirà ben presto. Il suo calvario è solo agli inizi..
Grazie a una storia intrigante e misteriosa dall’inizio alla fine Oldboy riesce ad ottenere l’attenzione che merita per tutta la durata del film. Oltre a diverse scene violente le tematiche affrontate sono abbastanza “forti” , sicuramente poco adatte ad un pubblico sensibile. Un’ottima regia ci propone inquadrature sempre nuove ed anche un bellissimo piano sequenza diventato ormai famoso. Rispetto ad altri film coreani presentati in questo articolo è d’obbligo spendere una parola in più per l’eccellente livello recitativo raggiunto da Choi Min-sik, colonna portante di tutto il film. Tutti gli elementi si amalgamano alla perfezione per creare una pellicola eccellente.
Oldboy è stato largamente elogiato da Quentin Tarantino che lo ha definito come “il film che avrebbe tanto voluto fare”. Hollywood non ha perso occasione di tentare un remake, scadendo in una produzione sciatta e mediocre. Il film coreano invece è dinamite pura e pertanto ci sentiamo assolutamente di consigliarlo (se può piacere il genere).
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I saw the devil
I saw the devil è un frenetico thriller/horror del 2010 diretto da Jee-woon Kim. Jang Kyung-chul (Choi Min-sik, Oldboy) è un pericoloso psicopatico che di giorno guida uno scuolabus per bambini e di notte rapisce e tortura giovani donne; tra le tante vittime anche la fidanzata di Kim Soo-hyeon, un’agente speciale della polizia.
La sete di vendetta di Kim non può placarsi con la “semplice uccisione” del killer psicopatico che ha brutalmente assassinato la sua dolce metà; deve necessariamente fare un qualcosa di terribilmente crudele. Grazie alle indagini della polizia riesce a rintracciare finalmente il killer. Dopo averlo tramortito in uno scontro sanguinolento, Kim fa ingoiare un gps a Kyung-chul, lasciandolo poi libero di fuggire. In questo modo l’agente speciale lo può localizzare e torturare a suo piacimento in qualsiasi momento; il killer da feroce predatore si trasforma in preda mentre Kim diventa uno spietato e cinico mostro assetato di vendetta. Ma nonostante questo Kyung-chul ha tutte le intenzioni di continuare la sua folle scia di stupri e massacri. Chi è dunque il vero diavolo tra i due?
Come per altri film coreani anche la trama di I saw the devil è costruita sul tema della vendetta. La pellicola è un insieme di forti emozioni suscitate da un susseguirsi di immagini molto crude e violente; il tutto confezionato in una fotografia e regia veramente sbalorditive. Una delle caratteristiche del film è appunto la gestione del colore. Le cromie più calde (dagli arancioni ai rossi accesi) abbondano nelle scene più violente e sono spesso accoppiate con colori complementari (ad esempio rosso-verde) o freddi. Il contrasto cromatico che si viene a creare è sicuramente piacevole e di forte presa sull’occhio dello spettatore.
Nonostante il livello tecnico veramente eccelso e la storia molto particolare I saw the devil non è affatto un film per tutti. Consigliato soprattutto a chi piace il genere del thriller/horror e a chi ha lo stomaco vaccinato per un po’ di sano splatter. E’ sicuramente un film che rimane impresso e non lascia indifferenti.
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Memories of murder
Memories of murder è un thriller-giallo del 2003 diretto da Bong Joon-ho basato sulla storia vera del primo serial killer coreano. In una piccola cittadina di campagna della Corea del sud vengono registrati diversi omicidi che sembrano ripetersi con uno schema comune: tutte le vittime sono ragazze uccise in notti di pioggia e portavano abiti di colore rosso. La polizia locale è impreparata a simili barbarie e non dispone dei mezzi necessari per risolvere un caso così complesso. Le indagini vengono affidate all’agente Park, un detective impulsivo dai metodi violenti. I continui buchi nell’acqua dimostrano l’inadeguatezza della polizia, sia nei mezzi che nei metodi, di fronteggiare un caso di omicidi seriali.
Tra tutti I film coreani presenti in questa lista Memories of murder è quello che si presta ad un pubblico più vasto. E’ un thriller-giallo abbastanza classico che segue i canoni del genere a cui appartiene: investigazione, indizi, sospettati, false piste… Il film deve il suo successo a una sceneggiatura ben strutturata e ad una recitazione di ottimo livello. La trama, che si ispira ad un fatto storico, è verosimile e realistica.
Sebbene dal punto di vista tecnico sia meno pretenzioso rispetto ai vari Oldboy, The chaser e I saw the devil, Memories of murder rientra comunque tra i film del cinema coreano da vedere assolutamente. La caratterizzazione dei personaggi, la recitazione ed una storia scritta veramente molto bene ne giustificano pienamente la visione.
The chaser
Un’altra pellicola che vogliamo consigliarvi è The chaser, un thriller ambientato a Seoul; Eom Joong-ho, protettore di prostitute ed ex detective corrotto, si insospettisce quando alcune delle sue ragazze svaniscono misteriosamente nel nulla. Le indagini che svolge in privato lo conducono alla porta di Jae Yeong-min, un timido ragazzo dalla faccia pulita e vagamente apatica. Eppure dietro queste innocue sembianze si nasconde un brutale e feroce serial killer;i suoi bersagli sono essenzialmente prostitute. Tra i suoi mezzi di tortura utilizza dei chiodi e un grande martello che abbatte impietoso sul cranio delle sue vittime come una sentenza di morte.
A differenza di altri thriller-polizieschi l’assassino viene scoperto quasi ad inizio film ed è proprio questo che rende la storia originale. La fotografia si caratterizza per ambientazioni prevalentemente notturne con ombre molto chiuse che restituiscono “neri intensi” e calde tonalità provenienti dalla squallida illuminazione dei neon. Il rosso è sicuramente il colore più importante del film, indiscusso protagonista di alcune delle scene più belle (e violente) della pellicola.
The Chaser riprende la storia vera di Yoo Young-chul, brutale serial killer che operò principalmente nel 2003-2004 (40 vittime presunte, 21 accertate). Uccideva prevalentemente prostitute adescate nella sua abitazione, utilizzando un grosso martello. Dalle sue confessioni sono emersi anche atti di cannibalismo con gli organi delle sue vittime, allo scopo di purificarsi…
The man from nowhere
Cha Tae-sik è un uomo schivo e solitario che gestisce un banco dei pegni. L’unica persona con cui scambia raramente qualche parola è la vicina So-mi , un’orfanella che vive insieme a sua madre Hyo-jeong, un’eroinomane. L’indifferenza verso il mondo di Cha Tae-sik è destinata a rompersi quando Hyo-jeong e So-mi vengono rapite da dei trafficanti di droga a cui la donna aveva sottratto un carico di eroina. Nonostante il carattere scostante ed “omertoso” Cha Tae-sik decide di salvare la piccola orfanella dai suoi rapitori mostrando sorprendenti doti di combattimento. La sua rabbia e sete di vendetta esplodono abbattendosi implacabilmente sui (malcapitati) cattivi di turno.
Prendete Leon di Luc Besson e trasformatelo in un violento e frenetico action: The Man from Nowhere è la pellicola (poco thriller, molto action) con cui abbiamo deciso di chiudere la nostra lista dei migliori film coreani da vedere. Anche in questa storia violenza e vendetta sono protagonisti. Cha Tae-sik è una specie di macchina da guerra addestrata nelle arti marziali e nell’utilizzo di qualsiasi arma. Ne conseguono frenetiche e violente scene action che vanno (volutamente) oltre i limiti della realtà. Ma è proprio questo elemento che assicura spettacolo e divertimento fino alla fine. Il film “quasi spinge” lo spettatore a desiderare il “massacro” degli spietatissimi trafficanti di droga e organi.
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Conclusioni
I cinque film presenti in questo articolo sono solo un esempio del cinema coreano. Purtroppo, per ovvie ragioni, rimangono fuori lista diversi film che meriterebbero almeno una visione. Ma l’intento del nostro articolo è semplicemente quello di destare la curiosità di voi lettori nei confronti di un cinema di livello, ma che ancora non gode della fama che gli spetterebbe. Lasciamo quindi a voi il compito di esplorare e approfondire ulteriormente il cinema coreano in base alle vostre preferenze personali.