Modern Family, o l’elogio al buonumore
Modern Family: la serie che vi regalerà sempre un sorriso
Devo essere onesto. Quando, tempo fa, qualcuno mi consigliava Modern Family storcevo il naso. Non chiedetemi perché, ma mi puzzava di una qualunque sitcom americana da mandare in onda su Italia uno in quel buco fra le 19 e le 20, dimenticabile e irrilevante.
Non mi sono mai sbagliato tanto.
Spinto dall’ormai onnipresente Netflix, che me la consigliava assiduamente, decido di dare una possibilità alla serie targata Fox. Questo succedeva circa un mese fa.
Un mese dopo ho finito tutte e sette le stagioni. E sono rimasto sbalordito. Da tante cose.
Primo fra tutti il livello di qualità dell’intera serie, che, durante le stagioni, non subisce praticamente alcun calo, mantenendo un grado di apprezzamento complessivo sempre alto. Dalla sceneggiatura, alla recitazione, all’inserimento di nuovi personaggi, non c’è stato un momento in cui ho pensato “Ecco, qui si sarebbero dovuti fermare” (cosa successa, ad esempio, con How I met your mother).
Qual è, dunque, il motivo che mi ha spinto a guardare d’un fiato l’intera serie in un tempo così breve?
È semplice: Modern Family fa sorridere. Badate bene, non ho usato il verbo ridere, anche se MF fa ridere, e anche molto. Questo show ha l’innata capacità di instillare un buonumore istantaneo nello spettatore. Lo ammetto: mi capita spessissimo di tornare a casa stanco e decisamente di malumore, ma bastano due episodi di Modern Family per farmi passare dalla testa qualunque pensiero.
Poche serie sono riuscite a farmi sentire così spensierato nel momento in cui le ho guardate (la già citata HIMYM è un esempio) ed ogni puntata mi ha fatto sentire, sempre di più, parte della famiglia Pritchett-Dunphy-Tucker-Delgado.
Come potrebbe essere altrimenti? I personaggi di Modern Family sono fra i più riusciti dell’intero panorama televisivo. Il burbero, ma dal cuore d’oro, padre di famiglia Jay Pritchett, sposato con la meravigliosa, mozzafiato, nonché simpaticissima Gloria, colombiana, madre del decisamente troppo maturo Manny. La famiglia Dunphy capitanata dal padre che tutti vorremmo avere, Phil, mattatore incontrastato dei momenti comici, sposato con l’incantevole, ma autoritaria, Claire, figlia di Jay. I due hanno tre figli: la bella ma scansafatiche Hailey, popolare a scuola, meno che con i professori; Alex, ovvero l’opposto di Hailey, intelligente e brillante, ma decisamente sotuttoio; Luke, stravagante e furbo, compagno di disavventure di Phil. Il quadro si chiude con la coppia composta da Mitchell, figlio di Jay e fratello di Claire, e Cameron, due uomini che decidono di adottare una bimba vietnamita, Lily. A questi personaggi si aggiungono spesso dei comprimari, fra cui spiccano Dylan, fidanzato di Hailey nelle prime stagioni, e Pepper, amico della coppia Mitchell-Cameron.
Questi personaggi riescono, ad ogni puntata, a regalare gag esilaranti che puntano tutto sul ruolo del genitore, sul ruolo dei figli, sulle routine quotidiane, sul lavoro, sulla scuola, ma anche su temi più seri, come l’accettazione delle coppie omosessuali. Quello che rende speciale Modern Family è la leggerezza (da non confondere con la superficialità) con cui questi temi vengono affrontati: una battuta sessista, una omofoba, una sulla pericolosità dei sudamericani. Non vi capiterà mai di pensare “qui stanno esagerando” perché è il chi le pronuncia, e, soprattutto, il modo in cui vengono pronunciate, che rende tutto più divertente e spensierato.
Senza menzionare il fattore “buco della parete”, parete che ogni volta viene infranta dai protagonisti della serie per interagire con il pubblico come in una seduta terapeutica in diretta. Un artificio narrativo sicuramente efficace e ben messo in scena.
Potrei dilungarmi per ore ed ore a parlare di Modern Family, dei miei personaggi preferiti (Phil, senza dubbio) e sulle sensazioni che mi ha provocato ogni stagione.
Ma perché rovinare la sorpresa a chi non l’ha visto?