Scissor Seven: recensione della seconda stagione dell’anime cinese prodotto da Netflix
Ritorna in azione lo smemorato “Killer” Seven nella nuova e scintillante stagione
La serie animata Scissor Seven, con il suo umorismo, le sue assurdità e i suoi picchi emozionali è tornata con una seconda stagione su Netflix. Questa serie cinese di cui vi presentiamo la recensione aveva attirato rapidamente l’attenzione già quando era stata presentata al Festival internazionale del film di animazione di Annecy. Rapidamente, e per la prima volta, un prodotto del cuore dell’Asia si è fatto conoscere in Occidente grazie sopratutto alla produzione di Netflix. Gli studi che lavorano a questo prodotto, AHA Entarteinement e Sharefun Studio, non hanno deluso le aspettative del pubblico per questa seconda stagione. Anzi si potrebbe dire che c’è stato un vero e proprio salto di qualità.
Questa animazione aveva già dimostrato al pubblico la formula perfetta del successo con la prima stagione. Grazie alla qualità grafica e alla sua originalità la serie cinese si è guadagnata un posto in occidente spianando la strada ad altri prodotti animati provenienti dalla Cina. La seconda stagione è formata da dieci episodi rispetto ai quattordici della prima, tutti sempre con la peculiarità di durare fra i 10 e i 15 minuti. Ai personaggi assurdi e stravaganti che gli spettatori hanno conosciuto nella prima stagione se ne vanno ad aggiungere di nuovi. Vengono inoltre approfonditi quegli aspetti che nella prima stagione risultavano inspiegabili.
Indice
La trama – Scissor Seven recensione seconda stagione
La prima stagione aveva stupito per l’assurdità della storia e dei personaggi. Da un ragazzo imbranato senza memoria che cerca di diventare un Killer per fare soldi facili, si era arrivati ad un combattimento epico senza esclusione di colpi. La serie passava dall’essere piacevole e divertente da vedere al trasformarsi negli ultimi episodi in un prodotto con una trama più profonda che dava uno spessore ai vari personaggi. E con queste premesse si era conclusa la prima stagione. La seconda, oltre a presentarsi con uno stile di disegno più definito rispetto alla precedente, non perde tempo. Pur mantenendo l’assurdità della prima stagione in questa si dà più spazio alla vera trama. Molti assassini cercano e sfidano Seven per uccidere lui e ogni altro abitante degno dell’isola. In questo modo conquistarla sarà più semplice. Ciò porterà il nostro protagonista a prendere una decisione difficile.
Ognuno dei dieci episodi approfondisce ulteriormente i personaggi, aggiungendo elementi alla memoria perduta di Seven e giustificando così degli aspetti altrimenti incredibili. In questa nuova stagione infatti si scoprono molte informazioni sul passato del protagonista e degli altri personaggi. Lo stesso Seven inizia ad instaurare un dialogo fra il suo Io presente e passato. Non mancano ovviamente le aggiunte di nuovi personaggi complementari a quelli già noti. Fra scontri mozzafiato e rivelazioni inaspettate ed emozionanti la seconda stagione va a completare e valorizzare quanto fatto con la prima.
Assurdità ed emozioni- Scissor Seven recensione seconda stagione
Con questa nuova stagione si è riusciti a trovare un equilibrio fra le scene assurde ai limiti della demenzialità e il filone narrativo principale, profondo ed emozionante. Una stabilità che in questa seconda stagione va a ripercuotersi anche sulla prima. I super poteri di alcuni personaggi, che nella prima stagione potevano venir giustificati dall’atmosfera surreale dell’opera trovano finalmente una spiegazione. Una narrazione ricca di flashback si arricchisce di così tante emozioni che lo spettatore è portato ad empatizzare persino con il nemico di turno. Come sempre è lodevole la scelta di immagini aggiuntive nella sigla finale. Queste aggiungono informazioni sul personaggio di turno incontrato da Seven nel corso della puntata.
Unica nota negativa in questa seconda stagione, consiste nel fatto che viene presentato solo l’universo degli assassini e del Kung Fu. Il mondo tecnologico del re Stan, nemico finale della prima stagione, viene quasi dimenticato. In questi nuovi episodi Stan e la sua società tecnologica hanno un’importanza relativa. La speranza è che in futuro tornino a ricoprire un ruolo prominente nella storia. Per come si conclude la seconda stagione infatti, si può supporre che Stan e il suo popolo diventino più degli alleati che una minaccia. Come sempre i rimandi agli anime giapponesi Shonen sono sempre molteplici. In molti combattimenti si notano distintamente gli omaggi ad anime come: Dragon ball, One punch man, One piece e Naruto.
Il comparto tecnico – Scissor Seven recensione seconda stagione
Rispetto alla prima stagione c’è stato un netto miglioramento grafico. Nella prima i disegni erano abbozzati e poco definiti. Solo nei momenti dei combattimenti il tratto diventava più marcato e i disegni diventavano molto più chiari e nitidi. In questa seconda stagione invece si è cercato di mantenere una nitidezza ed una chiarezza grafica in ogni scena. Pure i colori usati sono diventati più accesi e con un maggior ventaglio di sfumature. Nelle scene di azione dei combattimenti la seconda stagione si è superata. Non solo per il comparto grafico, ma proprio per la fantasia degli scontri visto che sono quasi tutti combattimenti acrobatici con uso di tecniche magiche e onde energetiche. Altra novità molto apprezzata in questi nuovi episodi è la differenziazione delle ambientazioni. Nella prima succedeva tutto nella cittadina, le strade sembravano sempre le stesse e il cambio di ambientazione era raro.
Fortunatamente la seconda stagione ha deciso di rendere le ambientazioni meno ridondanti grazie ad un maggior uso dei flashback. In questo modo oltre a spiegare di più della trama anche le situazioni sembrano meno ripetitive. I personaggi come sempre sono perfettamente caratterizzati. Anche i protagonisti che sembravano avere espressioni rigide e apatiche nella prima stagione, in questa mostrano un ampio ventaglio di emozioni. Spesso emozioni che non sanno come esprimere perché non le hanno mai provate prima.
Uno dei lati negativi del comparto tecnico è il ripresentarsi di alcuni sketch comici che erano già stati utilizzati precedente negli episodi. Questo ripetersi fa risultare la scena, che dovrebbe essere divertente, ripetitiva e noiosa
Considerazioni finali – Scissor Seven recensione seconda stagione
Non ci sono ancora notizie certe su un’eventuale terza stagione di Scissor Seven. Ma il finale aperto con cui si concludo questi nuovi episodi lascia intendere che il desiderio e il materiale per continuare ci sono. Il prodotto Scissor Seven ha dimostrato una vera e propria evoluzione in questa seconda stagione. Molto spesso succede che a lungo andare si rovinino prodotti validi, in questa serie la seconda stagione è divenuta invece un importante elemento per comprendere la prima. Inserire elementi che inizialmente si giustificano grazie all’assurdità della storia, per poi dare una spiegazione reale, sfruttando sapientemente i colpi di scena, è una formula vincente. Una formula che permette di tralasciare la ripetitività di alcune scene comiche.
Con questa seconda stagione sono state mantenute le promesse fatte con gli ultimi episodi della prima. C’è molta più trama, molto più sentimento e profondità dei personaggi. Con tutte queste ottime premesse si spera che anche i futuri episodi sorprendano come questa seconda stagione.
Scissor Seven seconda stagione
Voto - 8
8
Lati positivi
- Nuovi sviluppi della trama
- Approfondimento dei personaggi
- Emozioni e colpi di scena
Lati negativi
- Poca importanza ad alcuni vecchi aspetti della trama
- Cliché di molte scene comiche