Addio a Bernardo Bertolucci: morto a 77 anni il grande regista
Uno degli ultimi riconosciuti maestri del Cinema italiano, il regista Bernardo Bertolucci, è morto all'età di 77 anni.
Bernardo Bertolucci, uno degli ultimi riconosciuti Maestri del Cinema italiano, è morto all’età di 77 anni. Autore di opere che hanno attraversato ogni fase della settima arte dagli anni 60 fino al presente, Bertolucci ha segnato un’epoca. Assistente alla regia di Pasolini sul set di Accattone (1961), debuttò con La Commare Secca (1962). Da lì in poi seppe spaziare con maestosa abilità dal piccolo racconto intimista alle smisurate storie epiche e agli affreschi storici. Amato e odiato in egual misura, con Ultimo Tango a Parigi (1972) sfidò la morale italiana e con L’Ultimo Imperatore (1987) si aggiudicò nove premi oscar. Il suo ultimo film è stato l’intimo Io e Te (2012) dal romanzo di Niccolò Ammaniti.
Costretto a vivere gli ultimi anni su una sedia a rotelle per le conseguenze di un intervento alla schiena, Bertolucci non ha mai perso la voglia di sperimentare. La sua passione per il Cinema a 360 gradi, dalla Nouvelle Vague francese al kolossal hollywodiano, gli ha permesso di non invecchiare artisticamente.
Addio a Bernardo Bertolucci: morto il grande regista
Classe 1941, figlio del poeta Attilio, Bernardo Bertolucci ha sempre amato il racconto delle contraddizioni umane. Cresciuto con il mito del rivoluzionario cinema francese (le prime interviste le rilasciava proprio in quella lingua), ci piace immaginarlo mentre lottava con Pier Paolo Pasolini sul set di Accattone. Lui, così amante della tecnica e della messa in scena, doveva pilotare l’operato di un poeta esordiente alla regia che della tecnica se ne fregava! Il suo debutto, La Commare Secca, dimostrò come Bertolucci sapesse padroneggiare le convenzioni del Cinema di Genere per raccontare la realtà contemporanea. Non a caso Bernardo era il co-autore con Dario Argento del soggetto di C’era una volta il West (1968), vera summa delle convenzioni del western.
Il Conformista (1970), dal romanzo di Alberto Moravia, fu il suo primo successo internazionale. Da lì fu facile approdare allo scandaloso Ultimo Tango a Parigi con Marlon Brando e Maria Schneider. Un film che fece scandalo ben oltre le sue effettive caratteristiche con tanto di copie del film distrutte e privazione dei diritti civili al regista per cinque anni. Con Novecento (1976) realizzò il suo primo vero kolossal e con L’Ultimo Imperatore (1987) conquistò Hollywood.
Gli ultimi anni di carriera lo hanno visto scoprire la bellissima Eva Green con The Dreamers (2003) e tentare un esperimento in 3D (poi abbandonato) per Io e te. Bernardo Bertolucci era fatto così: desideroso di mettersi alla prova sempre e comunque e di non adagiarsi mai sulla consuetudine. Questa è la caratteristica dei grandi narratori ed è indubbio come oggi tutto il mondo abbia perso uno dei più dotati e brillanti.