Addio a Kim Ki-Duk: il regista coreano aveva contratto il Covid-19
Il regista sudcoreano si è spento all'età di 59 anni, in Lettonia
Si è spento all’età di 59 anni, in Lettonia, il regista sudcoreano Kim-Ki Duk. Ad annunciare la notizia è il sito lettone Delfi.lt, riportando che sarebbe deceduto per complicazioni legate al Coronavirus. Kim Ki-duk era arrivato in Lettonia il 20 novembre, probabilmente per acquistare una casa nella località marittima di Jurmala. Da alcuni giorni il suo entourage aveva del tutto perso i contatti. Nato a Bonghwa (Corea del Sud) il 20 dicembre 1960, Kim Ki-Duk è stato uno dei nomi più noti del cinema sudcoreano. Ha raccolto numerosi premi nei più importanti festival internazionali: il Leone d’Oro a Venezia nel 2012 per Pietà, la vittoria a Cannes 2011 nella sezione Un certain regard per Arirang e il Leone d’Argento (Premio Speciale per la Regia) a Venezia 2004 per il suo film più noto a livello internazionale, Ferro 3 – La casa vuota, insieme a Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera (2003).
Addio a Kim Ki-Duk: il regista coreano si spegne all’età di 59 anni
A nove anni Kim Ki-Duk si trasferisce a Seoul e frequenta una scuola professionale per poter lavorare nel settore agricolo. Problemi occorsi in famiglia lo costringono ad abbandonare gli studi e ad arruolarsi, quindi, nell’esercito. L’esperienza militare influenzerà moltissimo il suo modo di intendere i rapporti interpersonali, come anche le sue opere cinematografiche. La passione per l’arte, coltivata da sempre, ad un certo punto prende il sopravvento e lo spinge ad abbandonare la patria in direzione dell’Europa. Sarà Parigi ad accoglierlo col suo fascino bohémien. Qui vive di arte, dei suoi dipinti e comincia anche a scrivere sceneggiature per il cinema. Nel 1992 torna in Corea dove vince il premio della Korea Film Commission per la migliore sceneggiatura di Jaywalking. Debutta come regista l’anno seguente con The Crocodile. Nel 1997 è sceneggiatore, scenografo e regista di Wild Animals e nel 1998 di Birdcage Inn. La consacrazione definitiva di Kim Ki-Duk avviene con Ferro 3 – La casa vuota, con il quale vince il Leone d’argento per la regia alla 61ª Mostra di Venezia nel 2004. Nel 2012 il suo Pietà vince il Leone d’Oro alla 69a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il suo ultimo film distribuito nelle sale italiane è stato Il prigionierio coreano, nel 2018.