Apnea di Claudia Cataldi, Elena Poggioni e Stefano Poggioni al FESCAAAL 2025 – Concorso Extr’A
Al Festival del Cinema Africano d'Asia e America Latina un documentario che racconta le storie dei migranti attraverso preziose testimonianze dirette
È stato presentato al FESCAAAL 2025 in Concorso Extr’A, ed è disponibile in streaming su Mymovies, Apnea, documentario scritto e diretto da Claudia Cataldi, Elena Poggioni e Stefano Poggioni che racconta, attraverso testimonianze dirette, le storie dei migranti africani che affrontano il viaggio dalla Libia attraverso il Mediterraneo per arrivare in Italia. È un tema discusso quello del fenomeno delle migrazioni, scottante e attuale, e che qui prende vita attraverso le voci di 14 testimoni che raccontano le loro origini, i loro ricordi, la loro vita. Storie sommerse dalla mole di questioni che ruotano attorno al tema dei migranti, così polarizzante per un’opinione pubblica e una politica spesso lontana dal cuore del problema. Cosa ha spinto queste persone a lasciare il proprio Paese? Qual è il loro passato? Cos’hanno affrontato una volta lasciate le loro case per raggiungere la Libia e, spesso dopo anni vissuti in condizioni disumane, imbarcarsi per attraversare il Mediterraneo?
Apnea è un documento prezioso, una testimonianza necessaria e attuale – FESCAAAL 2025, Concorso Extr’A
Fofana e Moustapha dalla Costa d’Avorio, Joy dalla Nigeria, Bakary e Amadou dal Gambia e ancora Ibrahim dalla Guinea sono solo alcune delle voci che ascoltiamo in questa preziosa testimonianza che ha trovato spazio al FESCAAAL 2025 dopo essere stato presentato, e premiato, in diversi altri Festival italiani. Sono testimonianze scomode quelle che ascoltiamo in Apnea, raccontate dai protagonisti con una lucidità e consapevolezza frutto dei traumi vissuti e con i quali fare i conti. Dopo un primo capitolo in cui ci avviciniamo alle storie personali e al passato dei protagonisti, il secondo atto del documentario – La Deriva – è dedicato al racconto del viaggio nel deserto per raggiungere la Libia, teatro di innumerevoli violenze e privazioni, spartiacque che per coloro che vi sono passati ha segnato un punto di non ritorno a livello emotivo.
“O entriamo in Italia, o la barca si rompe e siamo tutti morti o i criminali libici vengono con la loro barca e ci portano in prigione”. È con queste tre possibilità che i migranti africani prendono il mare, quel viaggio attraverso il Mediterraneo di cui abbiamo tutti sentito parlare tanto, ma che nel racconto della viva voce di chi l’ha affrontato acquisisce un impatto totalmente diverso, esponenzialmente più forte. Apnea è un documento prezioso, che scuote, risveglia e fa male. Un male necessario per non cadere nell’errore fatale di nasconderci da una verità che altrimenti, e con altri mezzi, spesso, non viene raccontata.