Avatar 2: James Cameron paragona il progetto a Il Signore degli Anelli
Con Avatar James Cameron voleva realizzare qualcosa che ricordasse la saga di Peter Jackson
Avatar 2 – La via dell’acqua è il primo dei quattro sequel in programma ed arriverà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 14 dicembre. Empire Magazine ha dedicato la sua copertina proprio al primo dei quattro sequel di Avatar e continuano ad uscire vari estratti riguardanti la cover story. Ci sono state le prime immagini dei personaggi di Kate Winslet e Sigourney Weaver e ora arrivano alcuna dichiarazioni di James Cameron. Il regista ha parlato in maniera piuttosto dettagliata dei piani che ha portato avanti per il franchise ormai da oltre un decennio. “Quello che dissi all’epoca alla dirigenza della Fox è stato: lo farò, ma dobbiamo ampliare gli orizzonti. Non voglio solo fare un film, poi un altro film e poi un altro ancora. Voglio raccontare una storia più grande”.
Con Avatar 2 e gli altri sequel James Cameron voleva realizzare qualcosa che ricordasse la saga di Peter Jackson
James Cameron va avanti a spiegare ad Empire Magazine come il progetto imponesse una sorta di confronto con la saga de Il Signore degli Anelli. Proseguendo nel racconto dell’incontro con i vertici Fox ha raccontato: “Immaginate se avessimo una serie di romanzi come Il Signore degli Anelli e dovessimo adattarli. Ora, questa era una grande idea in teoria, ma avrei dovuto creare i maledetti romanzi da adattare!”. E in effetti Cameron ha iniziato un processo di creazione piuttosto articolato. Avatar 2 – La via dell’acqua uscirà il prossimo dicembre, mentre il terzo capitolo – girato in contemporanea col secondo – nel 2024. Seguiranno poi Avatar 4 e 5 che, come per il primo e il secondo sequel, saranno girati nello stesso momento più avanti nel tempo. Fare le cose in grande con il franchise di Avatar non è stata certo cosa facile, ha spiegato il regista. “Quando fai qualcosa di così monumentale in termini di successo, te la senti davvero di riprovarci di nuovo? C’è un sacco di pressione. Ci ho pensato per bene, per circa un paio d’anni, prima di prendere un accordo con la Fox”.