Baby Reindeer, Stephen King sulla nuova serie Netflix: “Santo cielo”
Stephen King è a bordo della nuova serie Netflix Baby Rendeer che ha ottenuto un punteggio Rotten Tomatoes quasi perfetto
Stephen King si è unito alla schiera degli spettatori entusiasti per la nuova serie Baby Reindeer di Netflix. Dopo aver ricevuto ampi consensi da parte della critica e del pubblico, la serie ha attirato l’attenzione anche della mente dell’horror Stephen King.
Stephen King è a bordo della nuova serie Netflix Baby Reindeer che ha ottenuto un punteggio Rotten Tomatoes quasi perfetto
La serie, basata su eventi realmente accaduti, segue le vicende di un comico tormentato da una donna ossessiva. Nonostante la trama oscura, la serie si è distinta per le sue performance attoriali e la sua sceneggiatura acclamate. King ha condiviso brevemente i suoi pensieri su X, esprimendo la sua reazione in poche parole. Il suo post (qui il link) recitava semplicemente: “BABY REINDEER. Santo cielo”.
Il re dell’horror non è l’unico ad essere rimasto colpito. Dopo un debutto iniziale con un punteggio perfetto su Rotten Tomatoes, la serie mantiene ancora un punteggio impressionante del 97%, con un punteggio del pubblico dell’84%. La serie è stata creata da Richard Gadd, che interpreta anche una versione romanzata di se stesso, mentre Jessica Gunning recita nel ruolo di Martha Scott, la sua stalker. Nel cast figurano anche Nava Mau, Tom Goodman-Hill, Nina Sosanya, Michael Wildman e Shalom Brune-Franklin.
“Penso che la vita sia una commedia drammatica”, ha affermato Gadd, riflettendo sull’approccio della serie che mescola umorismo oscuro e thriller avvincente. “Anche nei momenti più bui, ho trovato del divertimento. E anche nei momenti più divertenti, come dietro le quinte dei cabaret con altri comici, c’è spesso una tristezza sottostante. La vita è un mix di luci e ombre, quindi volevo che Baby Reindeer riflettesse questa dualità”.
Rivoluzionando la rappresentazione dello stalking nella televisione, Gadd ha sottolineato: “Nella TV, lo stalking è spesso rappresentato come qualcosa di affascinante, quasi mistico. Ma in realtà è una malattia mentale. Volevo mostrare gli strati dello stalking con una umanità che non avevo mai visto prima in televisione. È una storia di stalker rovesciata, che sfida i cliché e offre una visione più profonda della realtà”.