Black Mirror: il creatore racconta come vedrebbe una pandemia nella serie Netflix
Charlie Booker affronta le disavventure di quest'anno nel mockumentary Death to 2020
Il creatore della serie di successo Black Mirror, Charlie Booker, ha svelato come vedrebbe la pandemia che stiamo vivendo attraverso la serie Netflix. Promuovendo il mockumentary Death to 2020 il produttore ha infatti dichiarato:
Per molti versi, se avessi scritto la versione Black Mirror di una pandemia che si è diffusa attraverso il panico, sarebbe stata incredibilmente violenta; la società sarebbe crollata nella polvere in un’emozionante scena dei titoli di testa. E in realtà, parlando in generale della situazione che abbiamo vissuto finora è più probabile che il tuo vicino ti dia una mano per qualcosa piuttosto che combatterti per una bottiglia d’acqua.
La serie Death to 2020 affronterà con ironia tutti i problemi e le controversie che hanno afflitto il mondo intero nell’ultimo anno. Il trailer dello show è apparso oggi online, a una settimana dal debutto della serie sulla piattaforma streaming.
Black Mirror: ecco come il creatore della serie descriverebbe la pandemia in corso
Charlie Booker, creatore della serie distopica Black Mirror, ha raccontato come avrebbe immaginato la pandemia all’interno della serie Netflix. In occasione dell’uscita del mockumentary Death to 2020, infatti, Booker ha deciso di svelare come lui avrebbe visto una crisi mondiale di tale portata trasposta nell’universo di Black Mirror. Death to 2020 vanta un cast stellare; Samuel L. Jackson, Hugh Grant, Lisa Kudrow, Kumail Nanjiani, Tracey Ullman, Leslie Jones, Cristin Millioti e Joe Keery sono i protagonisti dello show, chiamati ad interpretare in chiave ironica alcune delle figure che hanno riempito i palinsesti televisivi negli ultimi dodici mesi. Il trailer di Death to 2020 mostra politici, scienziati, psicologi e gente comune a cui sembra interessare più il proprio riflesso in video che i contenuti da diffondere. La pandemia rappresenta indubbiamente uno degli argomenti principali, ma ci sarà spazio anche per i disastri ambientali e il movimento di protesta Black Lives Matter.