Cameron Diaz rivela: “Sono stata usata come corriere della droga”
Il racconto choc di Cameron Diaz nel periodo in cui lavorava come modella a Parigi
Cameron Diaz, ospite del podcast Second Life, ha parlato degli inizi della sua carriera e di come prima di diventare una celebrità abbia passato alcuni momenti particolarmente difficili anche dal punto di vista economico. Il successo arriva nel 1994 con The Mask, commedia dal grande successo con protagonista Jim Carrey e diretta da Chuck Russell. Ora, dopo otto anni dal suo ultimo film, Annie – La felicità è contagiosa di Will Gluck, si sta preparando per tornare sulle scene nella nuova commedia di Jamie Foxx, Back in Action. Prima del successo Diaz ha lavorato come modella a Parigi ed è proprio a quel periodo che risale il racconto choc che l’attrice ha fatto durante il podcast. Diaz ha rivelato di avere il forte sospetto di essere stata usata come corriere della droga proprio agli esordi della sua carriera. Vediamo qui di seguito cosa ha raccontato.
“Penso mi abbiano usata per trasportare droga”: il racconto choc di Cameron Diaz
“Ho iniziato a lavorare come modella e ho messo da parte abbastanza soldi per trasferirmi a Parigi e prendermi un appartamento, che condividevo con una ragazza che ancora oggi è una delle mie migliori amiche” racconta Cameron Diaz nel corso del podcast Second Life. “Sono stata lì un intero anno e non ho lavorato un solo giorno” prosegue, aggiungendo di aver passato un periodo particolarmente difficile dal punto di vista economico. “Non riuscivo a trovare un lavoro che mi permettesse di sopravvivere. Poi ne ho trovato uno, ma in verità credo di essere stata usata come corriere per trasportare droga in Marocco, giuro su Dio“. Diaz passa poi a raccontare i dettagli di questa brutta esperienza che è convinta di aver vissuto.
“Erano i primi anni Novanta e mi diedero una valigia chiusa a chiave con dentro quelli che dicono essere i miei vestiti. Sono una ragazza bionda con gli occhi blu in Marocco. Indosso jeans strappati e stivali con la zeppa, porto i capelli sciolti. Dico loro che non era per niente sicuro, che la valigia non è mia, che non ho idea di cosa ci fosse dentro. E questo è stato l’unico lavoro che ho ottenuto quando ero a Parigi”.