Cate Blanchett rinuncia alla recitazione? L’attrice: “Mi arrendo, voglio fare altro”

Dopo una carriera stellare, Cate Blanchett riflette sul futuro e sul senso del proprio ruolo

A dispetto di un’agenda fitta di progetti, Cate Blanchett ha recentemente dichiarato di voler “rinunciare alla recitazione” per esplorare nuove direzioni nella propria vita. In un’intervista a Radio Times, la celebre attrice ha rivelato: “Non sono nemmeno sicura di potermi definire un’‘attrice’. È perché mi sto arrendendo”. Con un sorriso amaro, ha aggiunto: “La mia famiglia alza gli occhi al cielo ogni volta che lo dico, ma lo penso davvero. Ci sono molte altre cose che voglio fare nella mia vita”.

Dopo una carriera stellare, Cate Blanchett riflette sul futuro e sul senso del proprio ruolo

Cate Blanchett critica male gaze

“Cate Blanchett” by Gage Skidmore is marked with CC BY-SA 2.0. To view the terms, visit https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/?ref=openverse

L’intervista arriva mentre BBC Radio 4 si prepara a trasmettere The Fever, il primo grande radiodramma interpretato da Blanchett, tratto dall’opera di Wallace Shawn. Il monologo racconta il risveglio politico e spirituale di una donna e rappresenta un momento di svolta creativa per l’attrice australiana. Nel frattempo, ha appena concluso un acclamato tour teatrale al Barbican Theatre di Londra, dove ha interpretato Arkadina ne Il gabbiano di Čechov.

Il grande schermo non è rimasto indietro: a marzo è uscito Black Bag, thriller diretto da Steven Soderbergh, in cui Blanchett recita al fianco di Michael Fassbender nel ruolo di una spia. Inoltre, ha appena terminato le riprese di Father, Mother, Sister, Brother, diretto da Jim Jarmusch (in uscita nel 2025), e sta lavorando a Alpha Gang, una commedia sci-fi dei fratelli Zellner, e a The Champions, film diretto da Ben Stiller, entrambi prodotti dalla sua compagnia Dirty Films.

Nonostante il suo successo – due Oscar, due Coppe Volpi a Venezia, e ruoli iconici in film come Blue Jasmine, The Aviator e TárBlanchett confessa un senso di estraneità nel mondo dello spettacolo: “Mi sono sempre sentita ai margini. Mi muovo con curiosità, ma senza aspettative. Ho passato una vita a sentirmi a mio agio con l’inquietudine”.

Con umiltà disarmante, conclude: “Nessuno è più noioso di me. Trovo gli altri molto più interessanti. Mi sento profondamente noiosa”. Un’icona che, forse, proprio grazie a questa consapevolezza, continua a sorprenderci.

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