Cinema: il nuovo DPCM impone la chiusura delle sale
Nuova chiusura per cinema, teatri e sale da concerto
La notizia era nell’aria già da ieri sera e oggi, con la firma del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è arrivata l’ufficialità. Il DPCM firmato da Giuseppe Conte questa mattina impone una nuova chiusura per i cinema. Le sale cinematografiche, così come i teatri dovranno rimanere chiusi fino al prossimo 24 novembre. Una pessima notizia per gli spettatori e un colpo durissimo per i professionisti del settore e gli esercenti. Il nuovo DPCM impone una necessaria, seppur dolorosa, stretta sulla circolazione e le occasioni di aggregazione, dettata dall’urgenza di arginare l’impennata di nuovi contagi dovuti al Covid-19. In rete, già nella giornata di ieri 24 ottobre, si erano moltiplicati gli appelli a non procedere con la chiusura di cinema e teatri.
Oggi addetti ai lavori e opinione pubblica stanno cercando di far sentire le proprie voci affinché si faccia marcia indietro sul provvedimento; affinché, in altre parole, i teatri, le sale cinematografiche e da concerti siano esclusi da provvedimenti restrittivi. Questo perché, dati alla mano, i luoghi di spettacolo si sono dimostrati fra gli spazi di aggregazione sociale più sicuri.
Nuovo DPCM: chiusura per cinema, teatri e sale da concerto
“Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”. Con questo passaggio il nuovo DPCM stabilisce la chiusura di cinema, teatri e sale da concerto da domani 25 ottobre fino al 24 novembre 2020. I cinema e i teatri sono stati fra i primi luoghi di aggregazione a chiudere la scorsa primavera; dalla riapertura, avvenuta lo scorso 15 giugno, le sale sono comunque rimaste semi-vuote con un ingente danno economico in conseguenza.
Dopo la riapertura, le sale cinematografiche, teatrali e da concerto, hanno sempre fatto rispettare agli avventori le misure di sicurezza in maniera estremamente efficace. Anche alla luce di questo, in molti ora si chiedono se fosse il caso di imporre una nuova chiusura; chiusura che, inevitabilmente, rappresenta un colpo durissimo per un settore – quello dello spettacolo – già gravemente provato.