Clint Eastwood in 10 film: i migliori da regista
Buon compleanno Clint Eastwood! Celebriamo la ricorrenza con 10 tra i migliori film diretti dalla leggenda hollywoodiana
A 93 anni compiuti Clint Eastwood continua a portare avanti il suo status di leggenda del cinema. Una carriera lunghissima come attore e come regista, una moltitudine di ruoli e storie portate sullo schermo sia davanti che dietro la macchina da presa. Eastwood fa il suo esordio sul grande schermo nel 1955, dapprima in ruoli secondari e, qualche anno più tardi, come protagonista nella serie tv Gli uomini della prateria. Ma è nei primi anni Sessanta che la sua popolarità esplode, quando Sergio Leone lo sceglie come protagonista della sua Trilogia del dollaro (Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo rispettivamente del 1964, 1965 e 1966). Ed è poi nel 1971, con Brivido nella notte che Clint Eastwood affianca a quella di interprete la carriera di regista. Come riassumere un percorso del genere, per una delle figure più celebri nel panorama cinematografico internazionale, in soli 10 film? Noi ci abbiamo provato. Ecco i 10 migliori film di Clint Eastwood da regista.
Clint Eastwood in 10 film
Bird (1988)
Nel 1988 Clint Eastwood dirige Bird, un omaggio alla vita e soprattutto alla musica e allo straordinario talento del sassofonista jazz Charlie Bird Parker. Dall’infanzia fino alla prematura morte in miseria, avvenuta quando Parker aveva solo 34 anni, passando per le turbolente vicende della sua vita e per il suo immenso talento musicale. Un biopic accorato, che si muove tra diversi piani temporali grazie all’utilizzo di molti flashback e dalla struttura non lineare. Eastwood sceglie per il ruolo di Charlie Parker Forest Whitaker, che al Festival di Cannes 1988 vince il premio per la Miglior interpretazione maschile.
Gli spietati (1992)
Pietra miliare non solo nella filmografia di Clint Eastwood ma della storia del cinema in generale. Film western metacinematografico diretto e interpretato dallo stesso Eastwood insieme a Morgan Freeman, Gene Hackman e Richard Harris. Nove candidature agli Oscar per un film che con cinico realismo riflette sul genere Western. Quattro le statuette vinte tra cui quella per il Miglior film e la Miglior regia.
Un mondo perfetto (1993)
Nel 1993 Clint Eastwood dirige Un mondo perfetto: un titolo che stride volutamente col contenuto e il messaggio del film. Un messaggio non privo di una velata speranza per un film che traccia il quadro di un mondo tutt’altro che perfetto. La storia è quella di Butch Haynes, un criminale che durante la fuga insieme a un compagno evaso prende in ostaggio un bambino. Tra Butch e il piccolo Phillip si instaura un rapporto profondo e struggente, tanto improbabile quanto ricco di affetto. Kevin Costner è artefice di una prova straordinaria che culmina in un finale devastante.
I ponti di Madison County (1995)
Con I ponti di Madison County, considerato uno dei migliori film romantici di sempre, Eastwood adatta l’omonimo romanzo di Robert James Waller e recita al fianco di Meryl Streep. Quando il fotografo Richard Kincaid incontra la casalinga Francesca Johnson, intrappolata in una vita e una relazione sicura ma poco appagante, tra i due nasce istantaneamente un rapporto fatto di intesa, alchimia, romanticismo e passione. Dopo quattro giorni Richard chiede a Francesca di lasciare la famiglia e partire con lui. Una storia struggente e indimenticabile sul coraggio delle proprie scelte, sui rimpianti e sull’amore narrata attraverso i diari della protagonista.
Mystic River (2003)
Con Mystic River, partendo dallo spunto classico di un’indagine per omicidio, Eastwood tratta il tema della pedofilia con un tatto e un’attenzione che fanno del film uno dei migliori della sua carriera. Si affida a un cast corale – Sean Penn, Tim Robbins, Laura Linney e Kevin Bacon – artefice di prove che sarebbe riduttivo definire impeccabili (Penn e Robbins vincono agli Oscar 2004 rispettivamente come Miglior attore protagonista e non protagonista).
Million Dollar Baby
Con Million Dollar Baby Clint Eastwood firma un altro film tra i più indimenticabili nella storia del cinema recente e non solo. Quattro premi Oscar (Miglior film, regia, Miglior attrice protagonista a Hillary Swank e Miglior attore non protagonista a Morgan Freeman). Prende avvio come un racconto di rivalsa in ambito sportivo la storia di Maggie (Swank), che trova nella boxe una via di uscita e di riscatto da una vita sfortunata e infelice. Ma col procedere della narrazione Million Dollar Baby entra in un territorio di tematiche difficili, scelte impossibili e dolore, tanto per i protagonisti quanto per noi che guardiamo. Se in Mystic River Eastwood affrontava il tema della pedofilia, qui si parla di eutanasia, in un film tanto dolorosamente d’impatto quanto magnifico.
Lettere da Iwo Jima (2006)
La Seconda Guerra Mondiale raccontata dal punto di vista delle truppe giapponesi, dopo aver messo in luce quello statunitense nel precedente Flags of Our Fathers. La storia segue i soldati giapponesi mandati a combattere con la certezza di dover morire dopo aver eliminato il maggior numero di nemici possibili. Un affresco straordinario, lontano anni luce da stereotipi, impreziosito da un lavoro di fotografia impeccabile: un film che coniuga alla messa in scena spettacolare un vero e proprio monito senza tempo alle nostre coscienze di spettatori.
Gran Torino (2008)
Walt Kowalski (Eastwood) è un reduce della guerra di Corea che vive a Detroit. Dopo il congedo ha lavorato come meccanico e ora è in pensione. Rimasto vedovo, nasconde la sua grave malattia a figli e nipoti con cui non ha un buon rapporto. È un uomo solitario, brusco, razzista nei confronti dei suoi vicini di casa di etnia Hmong. La sua unica passione sembra essere una Gran Torino del 1972. Quando interviene per difendere i figli dei vicini da un’aggressione si guadagna la loro stima, ma quando il figlio di questi, Theo, tenta di rubare la sua auto le cose cambiano ulteriormente. Tra Theo e l’arido Kowalski si instaura un rapporto inaspettato che ribalta le prospettive e cambia gli equilibri. Gran Torino è un film sorprendente, in cui Clint Eastwood porta in scena un personaggio indimenticabile nel suo ritratto e nella sua analisi.
American Sniper (2014)
Film del 2014 basato sull’autobiografia omonima di Chris Kyle. Chris Kyle (Bradley Cooper), arruolatosi nei Navy Seal nel 1999 diventa operativo nel 2003 e parte per l’Iraq dove, in sei anni, diventa un tiratore leggendario, nonché il cecchino più letale nella storia delle forze armate degli Stati Uniti. Quando torna a casa dalle missioni ritrova un equilibrio occupandosi della famiglia e dei reduci. Ma la sua dedizione avrà delle conseguenze inaspettate. Eastwood riflette sulla guerra con sguardo lucido e analitico. Ottima anche la prova di Bradley Cooper nel ruolo principale.
Richard Jewell (2019)
Con Richard Jewell Eastwood ripercorre le vicende della storia della guardia di sicurezza accusata dell’attentato al Centennial Olympic Park di Atlanta del 1996: da eroe a principale sospettato. Il racconto è una parabola che spinge lo spettatore alla massima empatia possibile con il protagonista, interpretato da uno straordinario Paul Walter Hauser. La regia è eccellente, così come le interpretazioni del resto del cast. Kathy Bates, nel ruolo della madre di Richard Jewell, ha ricevuto una meritatissima nomination agli Oscar, ma a catturare la scena è Sam Rockwell, che interpreta l’avvocato. Un atto d’accusa ai media e alle forze dell’ordine per un film imperdibile.