Daredevil: Born Again svela la fragilità dei multiversi cinematografici

La presenza di Daredevil: Born Again nell'MCU crea un problema davvero grande

Daredevil: Born Again ha riacceso uno dei miei più grandi — e purtroppo ricorrenti — grattacapi con gli universi cinematografici condivisi.

Tutto è iniziato verso la metà degli anni 2000, quando i Marvel Studios hanno cominciato a costruire quel che sarebbe diventato l’MCU: un mondo in cui supereroi di ogni tipo potevano finalmente esistere fianco a fianco. Addio alle epoche in cui X-Men, Spider-Man e Hulk vivevano in universi narrativi separati: ora si parlava di crossover, di alleanze tra personaggi, di team-up epici come The Avengers. Per noi nerd, era pura magia — e per molti versi lo è ancora.

Certo, il concetto ha i suoi lati complicati. Tutto deve seguire delle regole rigide per mantenere coerenza e rispettare il canone stabilito. Ma finché funziona, resta un’impresa affascinante a livello cinematografico.

Il problema, però, è che a differenza dei fumetti — dove la libertà narrativa è quasi assoluta e ogni personaggio può apparire ovunque se lo scrittore e il disegnatore lo vogliono — film e serie TV devono fare i conti con la realtà. E quella realtà è fatta di limiti ben precisi: agende degli attori da incastrare, vincoli di budget da rispettare e, forse la spina nel fianco più fastidiosa di tutte, la questione dei diritti.

Prendiamo Spider-Man, ad esempio: anche se è uno dei personaggi più amati dell’universo Marvel, Disney e Marvel Studios non possono usarlo liberamente per film o serie live-action. Quei diritti sono ancora saldamente nelle mani di Sony. Daredevil: Born Again, insomma, ci ricorda che per quanto i sogni nerd abbiano preso vita sul grande e piccolo schermo, restano comunque soggetti a logiche industriali che a volte tarpano le ali alla creatività.

L’assenza di Spider-Man in Daredevil: Born Again rivela il grande problema dei multiversi

Spider-man doomsday daredevil

Pascal Pictures, Marvel Studios, Columbia Pictures

Anche se Spider-Man è parte dell’MCU grazie a un accordo speciale tra Disney e Sony, non può apparire in Daredevil: Born Again. Questo crea un problema di coerenza narrativa: la serie mostra una grande crisi urbana a New York, ma l’assenza di Spider-Man — che vive nella stessa città e nello stesso universo di Daredevil — è inspiegabile.

La sua mancanza diventa ancora più evidente quando potrebbe realisticamente intervenire per fermare violenze, salvare vite o aiutare eroi come Frank Castle, ma non lo fa. Tutto ciò non può essere giustificato con scuse come “è via con gli Avengers”, perché dopo No Way Home sappiamo che è solo, dimenticato da tutti e senza risorse.

Il problema si estende anche ad altri personaggi: mentre Daredevil può apparire nei film di Spider-Man, Kingpin (Vincent D’onofrio) no, per via di complicati vincoli sui diritti. Questo impedisce che trame strettamente intrecciate tra i due — come un sindaco folle che prende di mira i vigilanti e cita apertamente Spider-Man — possano essere raccontate in modo completo.

 

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *