Detroit: la storia vera dell’Algiers Motel che ha ispirato il film con Anthony Mackie e Will Poulter
Scopriamo gli eventi storici che hanno scosso l'America a fine anni '60
Detroit – film del 2017 diretto da Kathryn Bigelow – è tra i film che andranno in onda questa sera in tv, trasmesso su Rai 5 alle 21:15. Scritto da Mark Boal segna la terza collaborazione con la regista dopo film come The Hurt Locker e Zero Dark Thirty. La pellicola racconta uno degli eventi più significativi degli anni ’60 in America legati al razzismo e contro gli afroamericani da parte della polizia. Durante quell’anno ebbero luogo numerosi scontri e rivolte guidate dagli afroamericani stanchi di essere trattati con violenza e disprezzo.
Il cast è composto da John Boyega e Will Poulter nei panni dei poliziotti Melvin Dismukes e Philip Krauss; Algee Smith è Larry Reed, Jacob Latimore è Fred Temple, Jason Mitchell è Carl Cooper e Hannah Murray insieme a Kaitlyn Dever interpretano Julie Ann Hysell e Karen Malloy. I ragazzi e i due poliziotti furono coinvolti nel cosiddetto Incidente del Motel Algiers avvenuto tra il 25 e il 26 luglio 1967, durante la rivolta della Dodicesima strada nella città di Detroit. Scopriamo meglio gli eventi storici che si sono verificati e che hanno ispirato il film.
Detroit: ecco cosa accadde all’Algiers Motel
Nella notte tra il 25 e il 26 luglio del 1967 era in corso la rivolta della Dodicesima strada e all’Algiers Motel vennero uccisi tre civili e nove altre persone subirono violenze fisiche e verbali da parte delle forze dell’ordine di Detroit, la Polizia di Stato del Michigan e la Michigan Army National Guard. I vari corpi di polizia si erano recati sul posto dopo aver intercettato uno sparo nella struttura. I proprietari della struttura erano Sam Gant e McUrant Pye due uomini neri e solo per questo motivo la polizia pensava che la struttura fosse un covo di spaccio e prostituzione, ragion per cui veniva spesso perquisita. La sera del 22 luglio un gruppo musicale – I Dramaticas – lasciarono il locale dove si stavano esibendo proprio per lo scoppio delle rivolte e si rifugiarono nell’Algiers Motel, insieme ad altre persone.Tutto ebbe inizio quando Ted Thomas, un membro della Guardia Nazionale dell’Esercito, affermò di aver sentito degli spari provenienti dall’Algiers. Con lui c’era anche la guardia di sicurezza Melvin Dismukes che sorvegliava un negozio dall’altra parte della strada. Così membri della polizia di Detroit, delle truppe di Stato e Guardie fecero irruzioni nell’edificio. Una volta dentro vi trovarono tre giovani neri – Cooper, Clark e Forsythe – insieme a due ragazze bianche Hysell e Malloy che ascoltavano musica in una stanza del terzo piano.
Secondo le testimonianze prima che la polizia scoprisse chi aveva sparato il colpo, tutti i presenti vennero costretti a mettersi in fila davanti al muro e furono colpiti; le ragazza vennero spogliate e accusate di godere della compagnia dei ragazzi neri. Per cercare di spaventarli uno dei ragazzi venne portato in una stanza affianco da un poliziotto che sparò al muro, facendo così credere agli altri che fosse morto. Chiese a Ted Thomas se volesse ucciderne uno ma l’uomo fece lo stesso in un’altra stanza mirando al soffitto. Alla fine vennero ritrovati tre corpi all’interno del motel e la giustificazione della polizia fu di legittima difesa. Il colpo di pistola a salve era stato sparato da Cooper. La situazione peggiorò in breve tempo e Cooper fu il primo ad essere ucciso: il suo corpo fu però ritrovato al primo piano sebbene si trovasse inizialmente al terzo. Nonostante le testimonianze nessuno fu mai giudicato colpevole per la sua morte, anzi la polizia affermò che il ragazzo era già deceduto prima che entrassero nell’edificio. Nel 1969 ci fu un primo processo ma nessun poliziotto venne mai condannato per quello che accade quella notte. 10 anni dopo il motel a Detroit sarebbe stato demolito nascondendo sotto le sue macerie la giustizia che non è mai stata concessa alle vittime.
Visualizza questo post su Instagram