Miriam Leone e Luca Marinelli sono perfetti in Diabolik, parola dell’editore del fumetto
Mario Gomboli si è sbilanciato sul casting dopo aver visto il film in anteprima
Uno dei film italiani più attesi è sicuramente quello che vedrà trasporre su schermo uno dei personaggi fumettistici nostrani più amati. Stiamo ovviamente parlando dello sfuggente Diabolik che verrà interpretato da Luca Marinelli. A vestire i panni della sensuale Eva Kant sarà invece la bravissima Miriam Leone. L’ambizioso progetto dei Manetti Bros. sarebbe dovuto arrivare nelle sale lo scorso capodanno ma le attuali restrizioni hanno portato a posticipare la data di uscita. Tra coloro che hanno potuto vedere il film in anteprima c’è Mario Gomboli, direttore della Astorina, storica casa editrice milanese fondata da Angela Giussani.
Stando alle sue parole il lavoro di casting è stato perfetto, sia Miriam Leone che Luca Marinelli incarnano nel migliore dei modi i due personaggi protagonisti.
Miriam Leone nella parte di Eva è perfetta, nonostante ciò che diranno i detrattori. È identica, persino nel modo di muoversi e di ammiccare. Ho visto il film finito, montato, ma senza colonna sonora. E i protagonisti sono azzeccatissimi. Luca Marinelli è il Diabolik migliore che si possa immaginare, non esistendo un sosia. Gli occhi sono i suoi. Forse, ecco, è un po’ troppo serio, accigliato. Qui i registi hanno dato una regolata al Manetti style, che a volte va sopra le righe… E anche Valerio Mastandrea è un ottimo ispettore Ginko. Sì, l’originale è un po’ più giovane… Ma ha imparato a fumare la pipa, che odiava… Persino Serena Rossi mi piace molto nel ruolo di Elizabeth, la prima fidanzata di Diabolik… L’infermiera che poi impazzisce. Se la ricorda?
Miriam Leone e Luca Marinelli sono perfetti in Diabolik, parola dell’editore del fumetto
Il film è ambientato nell’Italia degli anni ’60 e per girare le scene i Manetti Bros. hanno viaggiato in lungo e in largo per la penisola. Secondo Gomboli il punto di forza di Diabolik sta proprio nell’aver ricreato le ambientazioni tipiche di quegli anni, resistendo alla tentazione di attualizzare il racconto.
Credo che il punto di forza del film sia proprio aver resistito alla tentazione di spostare la storia a oggi, e aver mantenuto l’ambientazione negli anni ’60.