È stata la mano di Dio: l’emozionante trailer del film di Paolo Sorrentino
Il film arriverà nelle sale il 24 novembre, per poi approdare su Netflix il 15 dicembre
Netflix ha rilasciato online il trailer ufficiale di È stata la mano di Dio, nuovo film di Paolo Sorrentino che rappresenterà l’Italia agli Oscar 2022, concorrendo nella categoria Miglior Film Internazionale.Il film narra la storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Una vicenda costellata da gioie inattese, come l’arrivo della leggenda del calcio Diego Maradona, e una tragedia altrettanto inattesa. Ma il destino trama dietro le quinte e gioia e tragedia s’intrecciano, indicando la strada per il futuro di Fabietto. Sorrentino torna nella sua città natale per raccontare la sua storia più personale, un racconto di destino e famiglia, sport e cinema, amore e perdita. Il film uscirà il 24 novembre nelle sale, per poi approdare sulla piattaforma streaming di Netflix il 15 dicembre.
È stata la mano di Dio: il trailer del film in arrivo al cinema e su Netflix
È stata la mano di Dio ha debuttato in concorso alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia. In quell’occasione si è aggiudicato il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria. Il giovane protagonista Filippo Scotti ha invece portato a casa il premio Marcello Mastroianni come miglior attore emergente. Scritto e diretto da Paolo Sorrentino, È stata la mano di Dio è sicuramente il film più intimo e personale del regista. Un racconto di formazione autobiografico che affronta la tragedia capitata a Sorrentino quand’era poco più che adolescente: la morte dei suoi genitori per avvelenamento da monossido di carbonio. Sullo sfondo – protagonista ulteriore più che semplice ambientazione – la Napoli dell’arrivo di Maradona. Nel cast, insieme a Filippo Scotti, anche Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo, Renato Carpentieri ed Enzo Decaro.
Persi i miei genitori a causa di un incidente – dichiara Sorrentino – all’impianto di riscaldamento nella casa di montagna, quando avevo 16 anni. Quel week-end non andai con loro per andare a vedere Maradona giocare con il Napoli in trasferta ad Empoli. E questo mi ha salvato.