Ella Purnell ha definito Tim Burton uno “scienziato pazzo”
La star di Fallout, Ella Purnell, ha riflettuto positivamente sul periodo trascorso lavorando con il leggendario regista Tim Burton
Prima di diventare una figura di spicco in televisione con ruoli principali in serie di successo come Yellowjackets e Fallout, Ella Purnell ha avuto la sua grande opportunità nel film Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali di Tim Burton, recitando accanto ad un cast stellare. Tratto dal romanzo di Ransom Riggs, questo film è uno dei lavori meno celebrati di Burton, spesso oscurato dai suoi classici più noti come Edward Mani di Forbice, Beetlejuice e Batman. Oltre a permettere a Purnell di recitare con il suo accento inglese, il film le ha offerto l’occasione unica di collaborare con uno dei registi più amati, un’esperienza che descrive come incredibile e singolare.
Durante il Fan Expo di Chicago (tramite Collider), Ella Purnell ha ricordato il periodo trascorso lavorando su Miss Peregrine. L’attrice ha parlato con affetto di Tim Burton, riflettendo sui suoi primi giorni sul set e osservando il regista all’opera. Ha rivelato come Burton fosse così immerso nel processo creativo da evitare spesso il contatto visivo durante le conversazioni. Ha commentato: “È una persona straordinaria. Non lo vedo da tantissimo tempo, probabilmente da quando abbiamo lavorato a Miss Peregrine. Ma è un genio folle. Ha una visione così particolare e il suo pensiero è costantemente in movimento, quindi non stabilisce contatto visivo perché è sempre concentrato. Vedere come lavora è davvero affascinante”.
Ella Purnell spiega il processo di regia di Tim Burton
Tim Burton ha iniziato la sua carriera di regista nel 1971, con un cortometraggio intitolato L’isola del dottor Agor. In seguito, ha diretto una serie di cortometraggi e un episodio di Alfred Hitchcock Presents prima di ottenere il suo primo grande successo con Beetlejuice, il film che ha definito il suo inconfondibile stile gotico. Nei 28 anni tra Beetlejuice e Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, Burton ha certamente affinato la sua abilità registica, ed Ella Purnell lo ha descritto come un regista estremamente preparato e aperto al dialogo.
Durante un’intervista, Purnell ha spiegato come Burton gestisca il processo di regia, permettendo agli attori di sperimentare nelle loro performance. Alcuni registi, come Adam McKay, incoraggiano l’improvvisazione e la sperimentazione, mentre altri, come i fratelli Coen, seguono rigidamente le loro sceneggiature scritte con precisione. Purnell ha spiegato che Burton si colloca a metà strada tra questi due approcci. Lascia che gli attori si esprimano liberamente nelle prime riprese, per poi intervenire con indicazioni specifiche, avendo già tutto ben pianificato.
Ha dichiarato: “Ti permette sempre di provare quello che vuoi nelle prime una o due riprese, e poi ti guida. Il suo approccio è sempre collaborativo, che è essenziale e la mia parte preferita del lavoro. E soprattutto, i registi devono avere risposte. A volte non sai perché il tuo personaggio dice una certa battuta, o cosa significa davvero, e lui avrà sempre una risposta. Ha già pensato a tutto, anche se non te lo spiega subito, lasciandoti spazio per scoprirlo da solo”.