Emily Blunt nella bufera dopo la diffusione online di un vecchio video compromettente, arrivano le scuse: “Sono mortificata”
Una frase infelice in una clip risalente a 12 anni fa da cui ora Emily Blunt prende le distanze
Emily Blunt sta facendo di tutto per prevenire una potenziale bufera mediatica a seguito del riemergere online del video di una vecchia intervista piuttosto compromettente. Il video in questione risale al settembre del 2012. La star di Oppenheimer è ospite del Jonathan Ross Show per la promozione di Looper di Rian Johnson e in questa occasione utilizza un linguaggio offensivo e insensibile parlando dell’aspetto fisico di una cameriera. Rispetto a qualche anno fa oggi c’è molta più attenzione attorno a certe tematiche e le parole dell’attrice possono essere considerate pericolosamente al limite del body shaming. Emily Blunt ha tenuto a scusarsi per l’espressione infelice utilizzata all’epoca in una dichiarazione a People Magazine. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.
La clip “incriminata” e le scuse di Emily Blunt
Nella clip riaffiorata su YouTube, che potete vedere integrale in calce al nostro articolo, Emily Blunt racconta di essere andata a mangiare in un ristorante durante le riprese di Looper negli Stati Uniti. “Se andata da Chili’s potete capire perché così tanti degli amici americani sono enormi. Beh, la cameriera che mi ha servito era enorme”. Parole ritenute offensive di cui oggi l’attrice si pente e per le quali ha voluto chiedere scusa parlando con People Magazine. “Devo affrontare questa cosa perché sono rimasta scioccata guardando questa clip di 12 anni fa” ha commentato Blunt lo scorso venerdì 20 ottobre. “Sono mortificata di aver detto qualcosa di così insensibile, offensivo e non correlato a qualsiasi cosa stessi raccontando in quel talk show”.
L’attrice prosegue sottolineando come quell’espressione infelice sia quanto di più lontano possibile dai valori di cui si fa portatrice oggi. “Ho sempre pensato a me stessa come una persona che non si sognerebbe mai di offendere qualcuno, quindi qualunque cosa mi abbia spinto a dire una cosa del genere in quel momento non mi rappresenta ed è lontano dal mio modo di pensare“.