Emma Watson: un futuro da regista?

Attraverso un post pubblicato su Instagram, l'attrice ha rivelato di aver imparato a stare dietro la macchina da presa durante la pandemia

Emma Watson, contrariamente a quanto affermavano alcuni rumor, non ha deciso di abbandonare il mondo del cinema, anzi ha rivelato di aver affinato le sue abilità di regista durante la pandemia. Come ha scritto lei stessa su un post Instagram, i mesi dell’isolamento sono stati l’occasione di imparare qualcosa di nuovo. Di scoprire nuove dinamiche e di vivere un nuovo modo di concepire il cinema. La didascalia del post legge:

Stare dietro la macchina da presa e imparare come funziona è la cosa più potente che ho appreso durante il lockdown. Da ragazza, ho sempre pensato che la cosa più affascinante ed eccitante fosse diventare la ‘musa’ di qualcuno; e ovviamente, come donne, siamo fonte di ispirazione… ma wow! È tutta un’altra cosa essere in grado di raccontare la propria storia quella delle altre persone.

Emma Watson: un futuro da regista?

L’ultimo ruolo sullo schermo per Watson è arrivato alla fine del 2019, quando ha interpretato la sorella maggiore di March nell’acclamato adattamento di Piccole Donne diretto da Greta Gerwig. L’attrice da sempre in prima linea per i diritti umani e parità di genere, ha spesso parlato del ruolo del femminismo nella società odierna. Concentrandosi sul fatto che appena si pronuncia la parola “femminismo”, si viene subito catturati in una serie di stereotipi che fanno in realtà riferimento al femminismo radicale. Un estratto del suo discorso per United Nations:

Più ho parlato di femminismo e più mi sono resa conto che troppo spesso battersi per i diritti delle donne era diventato sinonimo di odiare gli uomini. Se c’è una cosa che so con certezza è che questo deve finire. Per la cronaca, il femminismo per definizione è la convinzione che uomini e donne debbano avere pari diritti e opportunità: è la teoria dell’uguaglianza tra i sessi – politica, economica e sociale. Femminismo è diventata una parola impopolare. Le donne si rifiutano di identificarsi come femministe. A quanto pare sono considerata una di quelle donne le cui parole sono percepite come troppo forti, troppo aggressive contro gli uomini, persino non attraenti. Perché questa parola è diventata così scomoda?

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