Freaks Out: ecco il trailer del film di Gabriele Mainetti

Il nuovo film del regista de Lo chiamavano Jeeg Robot, dal 16 dicembre al cinema

01 Distribution ha rilasciato il trailer di Freaks Out, l’atteso nuovo film diretto da Gabriele Mainetti, regista noto per Lo chiamavano Jeeg Robot. Freaks Out ha come protagonisti Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Aurora Giovinazzo, Giancarlo Martini, Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta e Franz Rogowski. Il soggetto è di Nicola Guaglianone, che firma la sceneggiatura insieme allo stesso Gabriele Mainetti. Freaks Out è una produzione della Goon Films, insieme a Lucky Red, Rai Cinema e Gapbusters in collaborazione con Voo e Be Tv. Inizialmente l’uscita di Freaks Out era prevista per il 2019, ma i lunghi lavori riguardanti gli effetti visivi e la pandemia dovuta al contagio da Coronavirus ne hanno causato lo slittamento; la pellicola uscirà nelle sale italiane il prossimo 16 dicembre 2020. Il regista riguardo i tempi incerti di post-produzione aveva commentato così su BadTaste.it:

In realtà Freaks Out, nella migliore delle ipotesi, doveva essere già uscito. All’inizio parlavamo del 2 novembre 2019. Poi abbiamo pensato al 30 gennaio, poi ci siamo detti: andiamo a Berlino. La Berlinale ci ha chiamati, dicevano di voler vedere il film per primi. Ci stavamo preparando per Berlino ma gli effetti visivi ci hanno rallentato. Ci sono 1850 inquadrature post-prodotte con effetti visivi, cui stanno lavorando tre società.

Freaks Out: sinossi ufficiale e trailer del film

La sinossi ufficiale di Freaks:

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della Seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

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