Gaspar Noé: il regista parla del movimento MeToo
L'autore del recente Vortex parla per la prima volta del movimento
Nel corso di un’intervista per Independent, Gaspar Noé ha condiviso una riflessione sul movimento MeToo. Il regista franco-argentino ha la fama di essere uno dei più controversi cineasti della sua generazione, spesso poco capito, è stato definito dalla critica nei modi più svariati: provocatore, narcisista, misogino. Gaspar Noè ha fatto chiarezza su quest’ultimo aggettivo parlando proprio del movimento e dell’impatto che ha avuto all’interno dell’industria dell’intrattenimento. “Sono felice dell’esistenza del MeToo, dell’esistenza di questo movimento, credo fosse necessario!“ Il regista ha poi commentato:
Io sono un uomo. Sono nato uomo. Amo la compagnia degli uomini e amo la compagnia delle donne, ma quando i ragazzi sono troppo virili, posso diventare molto testosterofobico. Per esempio, sono felice di non aver frequentato la scuola militare. Il mondo degli uomini non mi affascina affatto.
Gaspar Noé: il regista parla del movimento MeToo
Nel corso dell’intervista Noé ha approfondito il suo pensiero, parlando anche dell’influenza della madre Nora. La morte di quest’ultima ha ispirato diverse pellicole del regista tra cui Love ed Enter the Void. La madre ha sempre consigliato al figlio di “intervenire e aiutare le donne” ogni volta che assisteva a situazioni di molestie in pubblico.
Mia madre era molto femminista. Lavorava come assistente sociale. Ogni volta che vedeva una coppia litigare per strada, si fermava e iniziava a insultare l’uomo e a chiedere alla donna se avesse bisogno di aiuto. Ho rischiato di vedere mia madre distrutta da alcuni uomini particolarmente duri.
Il movimento MeToo è un movimento femminista contro le molestie sessuali e la violenza sulle donne diffuso in modo virale a partire dall’ottobre 2017. L’espressione significa “anche io” ed è stata usata per la prima volta in questo contesto da Tarana Burke nel 2006. È stata resa popolare dall’attrice Alyssa Milano, che ha incoraggiato le donne ad usarla su Twitter per “dare alle persone un’idea della grandezza del problema“, invitando le utenti dei social network a raccontare le proprie esperienze di molestia o violenza, accompagnando il racconto con l’hashtag #metoo.