Giorgio Pasotti realizza un sogno: “È stato come vivere la vita che avrei voluto”
Giorgio Pasotti ha finalmente realizzato il sogno della vita
Martedì 8 febbraio andrà in onda il primo episodio di Lea – un nuovo giorno, il nuovo medical drama con protagonista Anna Valle, accompagnata anche dall’attore bergamasco Giorgio Pasotti. La fiction di Rai 1 racconta la storia dell’infermiera pediatrica Lea Castelli che torna a Ferrara dopo il suo divorzio avvenuto dopo la morte del figlio in gravidanza. Durante l’evoluzione della storia, Lea capirà di aver sviluppato una forte empatia verso i bambini, intuendo anche i loro problemi clinici e umani. Purtroppo però Lea affronterà questo nuovo dono al lavoro proprio al fianco del suo ex marito, interpretato da Giorgio Pasotti, che con la sua partecipazione in questa serie ha realizzato un vero e proprio sogno.
Giorgio Pasotti e la realizzazione di un sogno
Prima di diventare attore, Pasotti voleva entrare nel mondo della medicina, diventando “un medico sportivo. Mettermi il camice ora è stato un po’ come vivere la vita che avrei voluto ma non ho vissuto”. L’attore ha preso molto sul serio il suo ruolo, tanto che durante un’intervista con Il corriere della sera ha rivelato di aver parlato anche con altri medici, “con diversi pediatri e medici chirurgici. Mi piace prepararmi con grande precisione e siccome interpreto un professionista capace volevo essere credibile”. Nella serie Giorgio Pasotti è il marito del personaggio di Anna Valle da cui si separa dopo l’aborto spontaneo della donna. Si mette in luce quindi anche l’aborto “dal punto di vista dell’uomo. Penso sia interessante, perché è una specie di spada di damocle con cui convivere. […] È sbagliato pensare che non ci sia un impatto anche molto grande sul padre. È qualcosa che ti porti dietro e che ti fa quasi sentire un po’ in colpa”. La serie pronta a debuttare sarà capace di conquistare il pubblico che aspetterà la seconda stagione, in ogni caso l’attore si rimetterebbe “volentieri questo camice. Amo questo ruolo senza contare che mi permette di vivere il futuro che avevo immaginato per me”.