Intervista a Giuditta Vasile nel cast di Koza Nostra di Giovanni Dota
Giuditta Vasile è una giovane attrice italiana con la voglia di conquistare il mondo e l’arte, con il bisogno di raccontare gli esseri umani con semplicità. Dal 19 maggio, è al Cinema con il film dal titolo Koza Nostra, diretto da Giovanni Dota, in cui interpreta il ruolo di Francesca Laganà. La pellicola pone al centro la storia di Vlada, una donna matura che diventa l’improbabile governante di Don Fredo, capo clan dei Laganà, una disfunzionale famiglia mafiosa che lotta per non essere eliminata.
Inoltre, Giuditta Vasile ha concluso le riprese del primo film da regista di Giuseppe Fiorello, Stranizza d’amuri, in uscita prossimamente. L’attrice ha anche realizzato la sua prima regia con il cortometraggio Nica di cui è anche sceneggiatrice.
Intervista a Giuditta Vasali
Sei al Cinema con Koza Nostra. Come ci presenteresti questa pellicola?
Koza Nostra è una commedia molto divertente che affronta delle tematiche molto forti che vengono trattate con totale leggerezza. Il film non si perde mai negli stereotipi. Vedrete la storia di una famiglia. Non si racconta la mafia, utilizzando stereotipi. La protagonista Vlada entra a far parte di questa famiglia mafiosa, completamente all’oscuro di quello che c’è dietro e li aiuta a diventare una vera famiglia.
All’interno del film, interpreti Francesca. In che modo la descriveresti?
Per me, Francesca è una ragazza molto fragile che porta in superfice, invece, un carattere molto duro. Ha sempre la risposta pronta, è sempre sulla difensiva. Non riesce ad esprimere veramente quello che prova perchè non riesce a farsi vedere davvero da suo padre. Ha un bambino e ha sempre nascosto a suo padre l’esistenza di questo figlio. Nasconde tutto. L’unico modo che Francesca ha per farsi notare da suo padre è quello di diventare come lui, è l’unica che davvero può prendere il suo posto e diventare il capofamiglia. Il suo è un atteggiamento molto scontroso. L’unica che vedrà le sue fragilità sarà questa donna ucraina, Vlada, che la aiuta e la rassicura. La vede, finalmente.
Finalmente, Francesca si ritrova ad avere un suo spazio, grazie a Vlada. Che conversazioni hai avuto con il regista Giovanni Dota per costruire il percorso del tuo personaggio?
La bellezza di questo film è quella di aver costruito questa storia con dei toni leggeri. Giovanni non ha mai voluto che dessi una sorta di pesantezza a Francesca. Tutto doveva avere una grande leggerezza ma anche una grande verità. Insieme, abbiamo sempre cercato di lavorare sulla verità del personaggio. Abbiamo lavorato sulla normalità, senza mai caricare e appesantire i nostri personaggi. Siamo sempre stati molto posati. Ho cercato di lavorare sempre sulla non esagerazione. Giovanni mi consigliava spesso di essere molto ”quotidiana”. Io e i miei colleghi abbiamo vissuto e raccontato quella famiglia come se fosse una famiglia normale.
Che sensazione provi nel sapere che le persone andranno al Cinema a guardare questo progetto?
La mia speranza è di poter regalare un po’ di leggerezza alle persone che andranno al Cinema a vedere Koza Nostra. La pellicola è una commedia sulla famiglia e credo che, in questi anni difficili, la famiglia sia stata fondamentale. Spero che questa storia possa far pensare a cosa è, per ognuno di noi, la nostra famiglia. La rappresentazione di una famiglia un po’ assurda può far riflettere su tutte le altre famiglie, le loro problematiche ed i loro disagi.
Prossimamente, sarai al Cinema con il film Stranizza d’amuri, diretto da Beppe Fiorello. Cosa puoi anticiparmi?
Il film è ispirato ad un fatto di cronaca nera, avvenuto in Sicilia negli anni ’80. Il processo per omicidio non è mai iniziato e non si sa ancora chi sia stato il mandante di questo omicidio. Si racconta l’amore puro tra due ragazzi siciliani e viene raccontato anche il loro nucleo familiare. Interpreto la sorella di uno dei ragazzi. Con Beppe Fiorello, abbiamo fatto un lavoro straordinario. Grazie a lui, il mio personaggio cresce davvero tanto. Questo è un film corale meraviglioso. Per me, ha rappresentato un’esperienza umana e professionale incredibile e profonda. Abbiamo costruito dei bellissimi personaggi.
Essere attori significa avere l’opportunità di cambiare continuamente. Quanto ti senti cambiata, oggi?
Mi sento nuova in questo ambiente. Ho iniziato a fare Cinema all’età di ventotto anni, fino ad allora, ho sempre fatto teatro. Il Cinema era un modo che mi attraeva sempre ma è sempre stato un po’ complicato raggiungerlo. Questo è un mondo molto complicato e non è facile. Ho studiato tanto. E tre anni fa, mi sono detta: Voglio provarci davvero. A poco a poco, sto vivendo delle belle esperienze. Mi sento tanto cresciuta e cambiata dal punto di vista artistico. Ho voglia di fare tante esperienze e ci tengo a fare bene le cose. Mi piace stare con gli altri e sentire le persone intorno a me, le persone sono fondamentali per il mio lavoro perchè se il mio personaggio prende forza lo devo anche alle persone. Spero di poter raccontare la semplicità che sembra la cosa più facile ma è la cosa più difficile.
Che spettatrice sei?
Amo andare al Cinema ogni settimana. Ho visto Piccolo Corpo di Laura Samani, che è meraviglioso. Sono innamorata del cinema francese e cerco di guardare tutti i film in uscita. Ho recentemente visto L’Événement di Audrey Diwan. Inoltre, ho visto Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson, un vero capolavoro.
Quali sono le attrici che ti affascinano e che ti danno la spinta per costruire con forza il tuo percorso artistico?
Ammiro molto Valeria Golino, è un grande esempio ed è una figura di donna alla quale mi vorrei avvicinare tanto. Vorrei lavorare nel modo in cui lavora lei. Rappresenta il Cinema nella sua totalità come attrice, regista, produttrice. Per me, è una figura fondamentale e mi piacerebbe, almeno una volta nella vita, poterla conoscere e stringerle la mano.