Intervista a Giusy Buscemi, protagonista di Un passo dal cielo 6
L'attrice ci racconta il suo ruolo nella serie di Rai1 con Daniele Liotti
Filmpost è felice di presentare un’interessante intervista a Giusy Buscemi che ha risposto ad alcune domande sul suo ritorno nella serie Un passo dal cielo 6 – I guardiani. L’attrice, infatti, è tornata ad interpretare il ruolo di Manuela nella sesta stagione della serie di Rai1, dopo essere entrata nel cast nel 2015. La nuova stagione la vede come protagonista femminile accanto a Daniele Liotti e Enrico Ianniello. Tra boschi, laghi alpini e le meravigliose vette delle Dolomiti, i protagonisti raccontano gli esseri umani con le loro difficoltà e paure, i loro sogni ed i legami umani che inevitabilmente salvano e migliorano.
La carriera di Giusy Buscemi è ricca di traguardi e mete ancora da scoprire. Nel corso degli anni, il pubblico l’ha apprezzata in molteplici lavori come nella serie di Rai1 Il paradiso delle signore, dove ha interpretato la determinata e coraggiosa Teresa. L’attrice ha preso parte anche alla serie anglo-italiana I Medici che ha riscosso un grande successo internazionale. Al Cinema, ha partecipato ai film Smetto quando voglio – Masterclasse Smetto quando voglio – Ad honorem, entrambi grandi incassi al botteghino italiano. Adesso, Giusy Buscemi è pronta a raccontare nuove e sorprendenti sfumature dell’universo femminile nei ruoli e nelle storie che conquisterà.
La nostra intervista a Giusy Buscemi
Come descriveresti il tuo personaggio in Un passo dal cielo 6 – I guardiani?
Manuela è una ragazza che ha una voce interiore che le dice qualcosa, ma ha anche tanta paura di ascoltarla. Nessuno si salva da solo e questa nuova stagione di Un passo dal cielo 6 – I guardiani affronta proprio questo argomento. Soltanto con l’aiuto delle persone che ci sono più vicine, è possibile avere l’opportunità di capire cosa realmente vogliamo per la nostra vita e per il nostro percorso di lavoro. Tante volte le persone, che più amiamo, ci fanno da specchio.
Questo ruolo può rispecchiare le giovani del nostro tempo, tra fragilità e percorsi da dover costruire, secondo te?
Sono contenta che un personaggio come Manuela possa avere un impatto ed un effetto sulle nostre coetanee. Ho provato ad entrare in empatia con le storie parallele delle ragazze, di alcune mie amiche, di persone che ho conosciuto e che hanno il desiderio di raggiungere un sogno ma anche tanta paura di inseguirlo. Ognuno di noi porta con sé il proprio bagaglio, ma i sentimenti, che proviamo durante il nostro percorso, sono sentimenti comuni che ci avvicinano. Rendere Manuela vicina alle giovani donne di oggi era il mio scopo quando ho iniziato a raccontarla in modo più profondo.
Al centro della serie c’è anche la natura. Come hai vissuto il ritorno sul set dopo il primo lockdown ed il contatto con l’elemento naturale, necessario per la realizzazione del progetto?
La natura abbraccia tutti i personaggi ma anche tutti noi attori. Oserei dire che è la vera protagonista della serie. Quando eravamo in pieno lockdown, gli autori scrivevano e pensavano alla prospettiva di ritornare ad allargare gli orizzonti. C’era un grande desiderio di tornare in contatto con la natura. Per noi attori, durante i mesi di riprese, la natura è stata vitale sul set. Ci siamo sentiti dei privilegiati nel poter, prima di tutto, lavorare in sicurezza insieme a tutta la troupe. Siamo stati una delle primissime produzioni televisive a ripartire. Ci siamo sentiti protetti in una natura che ci ha fatto da vera e propria madre.
Il futuro e l’universo femminile
Quali sono i personaggi che speri di poter raccontare in futuro, nel corso della tua carriera?
Ci sono talmente tanti ruoli di donne che ancora non sono stati raccontati e che mi piacerebbe poter affrontare, che siano ruoli in film d’azione oppure in commedie sentimentali. Negli ultimi anni, in Italia, stiamo iniziando a raccontare i personaggi femminili che sono molto interessanti quando sono scritti e raccontati bene. A volte, ci troviamo davanti un prototipo di personaggio femminile che sembra basico. Invece, credo che ci siano tante cose nei sentimenti e nelle ambizioni di una donna da dover raccontare.
Per raccontare determinate storie sull’universo femminile cosa credi che serva?
Credo che sia importante avere anche più sceneggiatrici all’interno dei film e delle serie. Una donna sa raccontare le donne perché conosce e vive determinate cose. Gli universi maschili e gli universi femminili sono bellissimi ma anche molto diversi tra loro. Ed è giusto anche che sia così. Ma una donna può raccontare delle sfumature, delle perle, delle differenze di un personaggio femminile che molto spesso un uomo non può cogliere. Non perché non è in grado, ma semplicemente perché non le conosce e non le ha vissute.
Giusy Buscemi si racconta nell’intervista a Filmpost.it
C’è un film che, nell’ultimo periodo, ti è rimasto nella mente e nel cuore?
Uno degli ultimi film che ho visto è stato La vita nascosta di Terrence Malick. Ho amato, in questa storia, la potenza della parola. Questo film mi ha fatto riflettere su quanto conta, nella nostra vita, ciò che realmente diciamo e ciò che realmente crediamo. Andare fino in fondo con la propria parola ha una grande importanza. Per una sola parola pronunciata, in battaglia, molte persone morivano. Per essere determinati nel percorso che si compie, è giusto avere una grande potenza nella parola.
Fuori dal set, quando ti senti libera davvero come persona?
Mi sento libera quando sono con i miei figli perché so che, dall’altra parte, non c’è un giudizio. Con loro, posso essere me stessa. Posso giocare, posso sbagliare, posso essere goffa e buffa. Non ho nulla da dimostrare. Non c’è un’aspettativa nei miei confronti. Posso semplicemente stare nel tempo, vivere il tempo, amare i miei bambini ed essere amata così come sono.
Ma vista attraverso i tuoi occhi chi è Giusy Buscemi?
Questa domanda mi fa sorridere e sai perché? Ogni tanto, le mie amiche si fermano, mi guardano e mi dicono: Giusy, ti rendi conto che sei un’attrice, sei sposata, sei una mamma? Ed io rispondo: Veramente, no.
Perché per loro, a volte, mi comporto come se fossi la stessa di sempre. Ho sempre quella spensieratezza e quella leggerezza di dieci anni fa. Spesso, possiedo anche una sana incoscienza. Se diamo troppo peso alle cose che dobbiamo fare, ci capita di non farle mai, quindi, ci vuole sempre un pizzico di incoscienza.