Gli Anelli del Potere: come i film di Peter Jackson ne hanno ispirato la musica
Gli orchestratori de Gli Anelli del Potere, spiegano come la trilogia de Il Signore degli Anelli abbia ispirato la colonna sonora della serie prequel
La trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, ha ispirato la musica della sua serie prequel, Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere. Questa è stata sviluppata da J.D. Payne e Patrick McKay per Prime Video e presentata in anteprima il 1° Settembre. Basata sui romanzi fantasy di J.R.R Tolkien e le loro appendici, Gli Anelli del Potere, è ambientata migliaia di anni prima dello Hobbit durante la Seconda Era della Terra di Mezzo e racconta l’epica storia di guerre e cambiamenti, durante i quali sono stati forgiati gli Anelli del Potere e il Signore Oscuro Sauron è riapparso.
Con i due episodi rimasti ancora nella prima stagione, la serie prequel de Il Signore degli Anelli è stata generalmente ben accolta sia dalla critica che dal pubblico, il che dovrebbe essere un enorme sollievo per Prime Video, considerando il grande investimento che la società ha fatto.
Questo successo è dovuto ai numerosi membri della troupe che si sono dedicati all’adattamento delle opere di Tolkien per gli spettatori, incluso il reparto musicale della serie. Mentre il tema principale de Gli Anelli del Potere è stato composto da Howard Shore, il compositore sia della trilogia de Il Signore degli Anelli e de Lo Hobbit, Bear McCreary ha composto il resto della colonna sonora.
Le dichiarazioni degli orchestratori de Gli Anelli del Potere:
La colonna sonora di McCreary richiama chiaramente gli stessi sentimenti de Il Signore degli Anelli, e ora gli orchestratori de Gli Anelli del Potere, Jonathan Beard ed Edward Trybek, spiegano il collegamento della colonna sonora con la trilogia di film. In un’intervista esclusiva con Screen Rant, la coppia spiega come il lavoro di Shore abbia ispirato Bear McCreary:
Jonathan Beard: Certo, voglio dire, ha parlato in alcune interviste di quanto siano grati i membri della produzione di avere anche la colonna sonora di Howard Shore. Howard lavora alla sua maniera, ma è una grande impronta, ovviamente.
Edward Trybek: È impossibile evitarlo, non importa dove ti trovi. Posso dire che per noi tre è stato come quando sono usciti quei film, andavo alle proiezioni di mezzanotte, quando potevo stare sveglio fino a tardi. [Ridacchia] Musicalmente, è stato stimolante perché un giovane compositore, musicista e orchestratore è riuscito a fare tutto quel lavoro. Penso che sarebbe impossibile evitarlo, e quindi, data la natura della serie, è ancora tutto legato allo stesso mondo.
Penso che Bear abbia detto: “Sì, mi sono ispirato al suo lavoro”, ma allo stesso tempo non stia replicando ciò che ha fatto Howard Shore. Sta ancora cercando di far valere la sua opinione musicale. Bear ha persino accennato all’idea di utilizzare diversi stumenti, non utilizzati ne Il Signore degli Anelli, per indicare una civiltà che scomparirà completamente. Oppure usare uno specifico tipo di violino per far capire la “trasformazione” di un popolo. Ha concepito alcune chicche, è una partitura molto complicata in ogni modo. Penso che ci siano addirittura 16 temi distinti.