Gran Turismo: la storia vera che ha ispirato il film tratto dal famoso videogioco
Quanto c'è di vero nella storia raccontata nel film tratto dal famoso videogioco?
Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile è al cinema da mercoledì 20 settembre. Invece di creare una storia di finzione ambientata all’interno dell’universo digitale del famoso videogioco, il film prende ispirazione dalla storia vera di Jann Mardenborough, un appassionato videogiocatore che ha avuto l’occasione di una vita quando la Nissan gli ha offerto un posto nel suo team di professionisti. Una storia davvero insolita, curiosa e interessante, perfetta per trovare posto sul grande schermo. Non c’è tuttavia da stupirsi del fatto che l’adattamento diretto da Neill Blomkamp si prenda qualche libertà creativa rispetto alla storia reale. Quindi quanto c’è di vero in Gran Turismo (qui il trailer) e quali sono le differenze principali che discostano il film dalla vera storia di Jann Mardenborough?
La GT Academy è esistita veramente – Gran Turismo, la storia vera dietro il film
Partiamo col dire che la GT Academy esisteva veramente. Nel 2006 il dirigente di Nissan Europe Darren Cox trova un modo piuttosto audace per trasformare i videogiocatori esperti di Gran Turismo in veri piloti e lo fa grazie ad un accordo tra l’azienda automobilistica e la Sony. Colpito da come il popolarissimo videogioco riuscisse a simulare le condizioni reali di una vera gara automobilistica, Cox si rende conto che l’esperienza videoludica di Gran Turismo poteva rappresentare un primo step nella formazione di una nuova generazione di piloti professionisti, nonché l’inizio di una campagna marketing che potesse far avvicinare Nissan a nuovi consumatori. Ed è da questa intuizione che nasce la GT Academy, una competizione che premiava i migliori giocatori con un vero allenamento alla guida della auto da corsa Nissan.
Nella realtà i giocatori dovevano partecipare attivamente alle fasi digitali del concorso di GT Academy utilizzando il PlayStation Network ID. Una volta iscritti, i giocatori dovevano stabilire dei record utilizzando le auto Nissan nel simulatore di guida prima di partecipare a una finale nazionale che avrebbe selezionato un pilota da ogni Paese partecipante. Successivamente i vincitori prendevano parte a un ritiro della durata di due settimane in cui partecipavano a diverse gare fino alla selezione di un solo pilota che si sarebbe unito al Nissan’s Driver Development Programme. Il programma è stato chiuso nel 2018.
Jann Mardenborough non è stato il primo vincitore del programma
In Gran Turismo seguiamo Jann Mardenborough mentre si unisce al primo team GT Academy fino a diventare un pilota professionista. Le cose non sono andate proprio così nella realtà. La prima competizione della GT Academy si è tenuta nel 2008 in Spagna, con Lucas Ordóñez come primo pilota vincitore del programma. Dopo uno stop volto a valutare il successo del programma, GT Academy torna nel 2010, col giocatore francese Jordan Tresson come secondo vincitore. Jann Mardenborough non è stato quindi il primo vincitore, bensì il terzo, sebbene corrisponda a realtà il fatto che sia stato il più giovane.
Vi è un’altra differenza tra il film e la storia vera. La vita di Mardenborough non ruotava tutta attorno ai motori e si era iscritto al programma per avere qualcosa da fare nel suo anno sabbatico prima dell’iscrizione al college. “Amavo le auto” ha dichiarato Mardenborough al Telegraph, “e se c’era una qualunque gara automobilistica in TV la seguivo”. “Non ero a conoscenza di tutti le differenti tipologie di gara. Quando sono cresciuto ho iniziato a guardarne di più, ma mai per più di due ore consecutive”.
L’incidente – Gran Turismo, la storia vera dietro il film
Uno dei momenti più scioccanti di Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile è quello dell’incidente che ha coinvolto Jann Mardenborough e costato la vita a uno spettatore. Da quel tragico evento inaspettato Mardenborough ha considerato la possibilità di abbandonare la carriera da pilota. Una vicenda drammatica e cruciale che Mardenborough in persona ha chiesto venisse inserita nel film. “È la mia vita, è parte della mia storia. Ho pensato non sarebbe stato giusto nei confronti del pubblico non includere quel momento nel film” ha dichiarato Mardenborough al Sunday Times.
Il film include dunque l’incidente, ma modificando la vicenda per adattarla meglio alla storia. Nella pellicola l’incidente avviene durante una delle prime gare professionistiche corse da Mardenborough. Nella realtà l’incidente è occorso nel 2015, due anni dopo la prima partecipazione alla 24 Ore di Le Mans.