5 horror found footage che vale davvero la pena di vedere
5 film horror girati con la tecnica del found footage davvero spaventosi che vi consigliamo di recuperare
C’è chi li ama e chi, invece, proprio non li apprezza. Gli horror found footage sono un sottogenere davvero particolare e quando sono ben fatti permettono un’esperienza particolarmente immersiva, realistica e spaventosa. Partendo dallo spunto del ritrovamento di materiale video “reale” spesso amatoriale, i found footage giocano con la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di vero e sono sovente caratterizzati dall’utilizzo di camera a mano per acuire il senso di immedesimazione da parte di chi guarda. Se siete appassionati o se volete approcciarvi a questo sottogenere, ecco 5 film horror found footage spaventosi che vale davvero la pena di vedere.
I 5 migliori horror found footage se volete un’esperienza davvero spaventosa

Creep. Blumhouse Productions e Duplass Brothers Productions
Cominciamo con Creep, film del 2014 scritto e diretto da Patrick Brice con protagonista Mark Duplass (anche co-autore della sceneggiatura). Partendo da uno spunto semplicissimo e una trama lineare, questo horror found footage regala brividi e una tensione costante, in crescendo dall’inizio alla fine. Duplass regala una performance davvero superba, dando vita a un villain coi fiocchi. Nel 2017 è stato realizzato un sequel altrettanto valido. Se state cercando un film tanto spaventoso quanto forte dal punto di vista emotivo, il consiglio è quello di recuperare Lake Mungo, mockumentary del 2008 diretto da Joel Anderson, che punta tutto sulle atmosfere piuttosto che sui jumpscare. La tecnica del falso documentario permette di sviluppare riflessioni profonde su temi quale il lutto e la perdita. La storia è quella di Alice Palmer, una ragazza che muore per annegamento mentre si trova con la sua famiglia. La famiglia di Alice decide di chiedere aiuto a un parapsicologo quando la presenza della ragazza inizia a manifestarsi in casa.

Lake Mungo. Mungo Productions, Screen Australia e SBS Independent
Inizia come se fosse un documentario anche un altro horror found footage che vi consigliamo di recuperare, The Taking of Deborah Logan (2014), che segna il debutto dietro la macchina da presa di Adam Robitel. Quello che si apre come un documentario sull’Alzheimer diventa un horror sinistro e seriamente spaventoso che coniuga al meglio realismo ed elementi sovrannaturali. Particolarmente inquietante ed efficace la prova della protagonista Jill Larson. Di tutt’altro tenore è Host – Chiamata mortale, film del 2020 realizzato in pieno Covid da Rob Savage. Tutto si svolge all’interno di uno schermo e in soli 56 minuti, durante una videochiamata di gruppo che, come suggerisce il titolo italiano, si trasforma in un’esperienza letale. Chiudiamo con uno degli horror found footage più disturbanti in assoluto, Gonjiam: Haunted Asylum (qui il trailer), film sudcoreano del 2018 diretto da Jung Bum-shik. Il tutto si svolge all’interno di un ospedale psichiatrico abbandonato dove una crew si reca a fare alcune riprese sperando di spaventare il pubblico con una serie di trovate finte. I malcapitati si accorgeranno presto che i fenomeni che lì si verificano sono fin troppo reali. Jumpscare efficacissimi (uno in particolare ve lo ricorderete a lungo) e atmosfere terrificanti per un film che colpisce e riesce a far davvero paura. Per altri contenuti, trovate qui 5 corti horror che non vi faranno dormire la notte.