In fiamme: la storia vera dietro la serie Netflix spagnola con Úrsula Corberó
Un caso di cronaca nera tra manipolazioni, violenza e scandali sessuali: la storia vera che ha ispirato la serie In fiamme, ora su Netflix
Dallo scorso 8 settembre è disponibile nel catalogo Netflix In fiamme (qui il trailer), una nuova serie tv spagnola con protagonista la star de La casa di carta Úrsula Corberó e ispirata a un reale fatto di cronaca. Una storia che nel 2017 ha scosso l’opinione pubblica spagnola e attorno al quale ruota anche il documentario true crime Il caso Rosa Peral, anch’esse disponibile su Netflix.
Quando un poliziotto è assassinato e dato alle fiamme, tutti gli occhi sono puntati su altri due agenti: la sua ragazza e l’amante di lei. Da una storia vera. Recita così la sinossi di In fiamme in cui Corberó interpreta il ruolo di Rosa Peral e il cui cast comprende anche José Manuel Poga, Quim Gutiérrez, Isak Férriz ed Eva Llorach. Vediamo qui di seguito la storia vera del caso di cronaca nera che ha ispirato la nuova serie Netflix spagnola. [ATTENZIONE: trattandosi di fatti realmente accaduti il nostro approfondimento contiene SPOILER]
El Crimen de la Guardia Urbana – La storia vera dietro la serie Netflix In fiamme
È il maggio del 2017 quando, all’interno di un’automobile bruciata vicino al bacino idrico di Foix, a circa un’ora da Barcellona, vengono rinvenuti i resti carbonizzati del poliziotto Pedro Rodríguez. La scoperta attira sin da subito l’attenzione del pubblico, che aumenta man mano che emergono i primi dettagli dalle indagini. L’indagine porta infatti alla luce un’intricata rete di violenza, inganni, manipolazioni e scandali sessuali. Dagli accertamenti si scopre che Rodríguez è stato ucciso nell’abitazione che condivideva con la sua compagna, Rosa Peral. Quella tra Pedro e Rosa, che aveva già un matrimonio fallito alle spalle, non era una relazione felice e aveva anzi i contorni di un amore tossico da cui la donna cercava una vita di uscita.
Ed è così che, come mostra In fiamme, Rosa Peral cerca l’aiuto del suo ex compagno e amante Albert López per eliminare Pedro Rodríguez. Peral e López pianificano l’omicidio di Rodríguez, che viene ucciso nella mattina del 1° maggio 2017. Il giorno seguente il corpo viene nascosto nell’automobile e portato nel bacino idrico di Foix dove il veicolo è dato alle fiamme. Il riconoscimento della vittima avviene grazie al numero di telaio dell’auto e al frammento di una protesi dentaria. Dalle indagini emerge un triangolo amoroso che nei mesi precedenti all’omicidio aveva coinvolto Peral, Rodríguez e López e dato scandalo all’interno della Guardia Urbana di Barcellona di cui tutti e tre facevano parte. Nel corso del processo i due imputati si accusano a vicenda e al termine del dibattimento la richiesta di condanna è di 24 anni di carcere per López e 25 per Peral. Rosa Peral e Albert López vengono condannati rispettivamente a 25 e 20 anni per l’omicidio premeditato di cui entrambi sono riconosciuti colpevoli.