Keira Knightley parla del suo ruolo in Pirati dei Caraibi: “Mi ha fatta sentire in gabbia, bloccata”

Keira Knightley aveva solo 17 anni, quasi 18, quando è diventata una star internazionale con Pirati dei Caraibi – La maledizione della prima luna del 2003. Ma in una nuova intervista, la nota attrice ha affermato che interpretare un oggetto di gran desiderio come Elizabeth Swann, in così giovane età, l’ha estremamente “vincolata”, rendendo difficile accaparrarsi altri tipi di ruoli.

Keira Knightley si apre con i fan e spiega come sia stato fare i conti con la fama sin da adolescente

“Il mio ingresso nella vita adulta è stato un atterraggio fuori controllo a causa della fama in tenera età”, ha detto Keira Knightley. “C’è un posto strano dove le donne dovrebbero sedersi e non mi sono mai sentita a mio agio. È stata una grande scossa. Elizabeth Swann era l’oggetto del desiderio di tutti”, ha continuato. “È stato interessante passare dall’essere davvero un maschiaccio all’essere proiettata come esattamente l’opposto. Mi sono sentita molto limitata. Mi sono sentita bloccata e i ruoli successivi erano un tentativo per uscirne. Mi sentivo davvero come se fossi in gabbia in una cosa che non conoscevo e, soprattutto, non capivo“.

Mentre Knightley ha recitato in altri due film del franchise Pirati dei Caraibi, ha anche cercato di contrastare tali “tentazioni hollywoodiane” con progetti di prestigio come Orgoglio e Pregiudizio e Espiazione, ricevendo anche una nomination agli Oscar come Miglior Attrice a soli 20 anni. “Sono stata incredibilmente dura con me stessa”, ha detto Keira Knightley a proposito di questo periodo della sua carriera. “Ero tanto ambiziosa e motivata. Ho cercato di migliorare sempre più, il che è un modo estenuante di vivere la vita. Tutto ciò ha un prezzo”.

Alla domanda su quale sia esattamente quel prezzo, Keira Knightley ha risposto: “Un bel burnout”. Keira Knightley è tornata davanti la macchina da presa nel thriller Lo strangolatore di Boston, in uscita nel 2023. L’amata attrice recita nel dramma, tratto da una storia vera, nei panni di Loretta McLaughlin, una giornalista del quotidiano Record-American che diventa la prima a collegare gli omicidi del temuto strangolatore.