La Isla Minima: spiegazione del film thriller di Alberto Rodriguez
La Isla Minima: spiegazione del film
La Isla Minima è un film spagnolo di genere thriller, uscito al cinema nel 2015, diretto da Alberto Rodriguez e interpretato da Raùl Arévalo, Javier Gutiérrez, Antonio de la Torre, Nerea Barros e Manolo Solo. Vincitore del premio del pubblico agli European Film Awards e di 10 premi Goya, il film narra la storia della scomparsa di due giovani sorelle. A indagare sono due detective, interpretati rispettivamente da Javier Gutiérrez e Raùl Arévalo. Ambientato nel 1980 in Andalusia, quando il regime franchista aveva fnalmente cambiato la propria rotta, la Spagna continuava a raccogliere i suoi pezzi per tornare a splendere. I due poliziotti sono costretti a risolvere il caso, senza però essere benvoluti dalla popolazione di Madrid.
La Isla Minima: spiegazione del film spagnolo
Ambientato in aperta campagna e nelle paludi spagnole, La Isla Minima è un film che angoscia e che mostra gli orrori di un mondo, attraverso la storia di queste bambine scomparse e due detective che devono svolgere il loro lavoro mentre Madrid non li accetta. I due detective sono completamente diversi tra di loro e sono, senza dubbio, la rappresentazione di una Spagna spaccata in due dopo il governo franchista, una Spagna che vive la sua vita cercando di riunire tutti i pezzi, ma in cui si notano ancora radicate tutte le differenze che si presentano nei vari paesi e in campagna. Lo scopo della pellicola si delinea fin da subito, quando i due detective Robles e Suàrez scoprono i cadaveri delle due sorelle. Notano ben presto che questo caso è legato alla morte di un’altra ragazza morta l’anno prima. L’accumulo di casi simili a quelli delle due bambine dimostra che a Madrid ci sia la presenza di un serial killer di ragazze giovani. C’è un uomo in particolare, che si chiama Quini, che adesca le studentesse, conquista la loro fiducia e poi le porta in una casa isolata, le violenta insieme a un uomo importante, il proprietario di un’azienda Don Alfonso Corrales. Quello che però si scopre è che né Quini né Corrales sono i veri assassini. Il criminale è invece Sebastiàn Rovir Gàlvez, un uomo che lavorava all’hotel Mediadia di Malaga, fino a quando non è stato cacciato per aver molestato una ragazza. I detective lo incontrano per la prima volta quando vanno a interrogare la proprietaria della villa in cui Quini violenta le sue vittime. Lei lo presenta come Antonio, il custode della casa. Dopo una serie di indagini, invece, si scopre che è proprio lui l’uomo che uccide brutalmente ragazze e bambine. Il personaggio serial killer della storia viene ucciso, Quini arrestato per complicità nel sequestro, mentre Don Alfonso riesce a farla franca, in quanto gode della protezione della polizia locale.
Omertà. È questa la parola che aleggia per tutto il film, in cui tutti sanno tutto ma nessuno parla. Tutti si coprono e cercano di nascondere le proprie colpe, senza però capire l’errore dei loro comportamenti. Omertosi sono anche i poliziotti, che coprono le prove e soprattutto proteggono il vero colpevole, che grazie alla sua posizione di prestigio riesce a scamparla. È questo il retaggio del governo franchista che stenterà a migliorare, ma che continuerà a provarci grazie ai personaggi come i detective.