La ragazza più fortunata del mondo: la storia vera che ha ispirato il film Netflix con Mila Kunis

La ragazza più fortunata del mondo (Luckiest Girl Alive il titolo originale) è arrivato nel catalogo Netflix lo scorso venerdì 7 ottobre. Nel momento in cui scriviamo il film di Mike Barker con Mila Kunis è al primo posto della classifica dei più visti sulla piattaforma. A firmare la sceneggiatura c’è Jessica Knoll, l’autrice del romanzo, pubblicato nel 2015, di cui il film è adattamento. La storia, pur drammatizzata per i fini narrativi, è ispirata a vicende realmente vissute dall’autrice e alla drammatica esperienza che l’ha segnata ai tempi in cui frequentava una scuola superiore privata. Oltre a Mila Kunis, fanno parte del cast anche Connie Britton, Jennifer Beals, Scott McNairy e Justine Lupe. Vediamo qui di seguito la storia vera che ha ispirato il romanzo e il film La ragazza più fortunata del mondo.

In La ragazza più fortunata del mondo Mila Kunis interpreta il ruolo di Ani, una determinata e brillante ragazza di New York che sta per sposarsi e ha una bella carriera. Quando un regista la contatta per un documentario a cui sta lavorando, Ani si ritrova a dover fare i conti con un doloroso passato e a rivivere i ricordi di una traumatica esperienza vissuta ai tempi del liceo. I ricordi tornano a galla e finiscono, inevitabilmente, per intaccare l’equilibrio della vita presente di Ani. Questa la trama del film di Make Barker, la cui sceneggiatura è firmata dall’autrice del romanzo di cui è adattamento. Sia il romanzo che il film sono un prodotto di finzione, ma la storia alla base di entrambi è parzialmente ispirata a quella della stessa Jessica Knoll. Una storia che l’autrice ha reso pubblica solo con l’uscita del suo romanzo.

***Attenzione: consigliamo di proseguire la lettura solo dopo la visione del film per evitare di incappare in possibili spoiler***

La vera storia di Jessica Knoll, autrice del romanzo che ha ispirato La ragazza più fortunata del mondo

Nel film, quando è ancora adolescente, Ani subisce uno stupro da parte di tre suoi compagni di classe alla prestigiosa Bradley School. Dopo il trauma è costretta a fare i conti con chi non le crede, dubita della sua versione e addirittura le fa portare il peso della colpa di quel che è successo. Da studentessa in una scuola privata, Jessica Knoll ha vissuto un’esperienza simile a quella del personaggio del romanzo e del film: uno stupro di gruppo. Inizialmente Knoll aveva dichiarato che il suo Luckiest Girl Alive era un prodotto di finzione, ma nel 2016 (un anno dopo l’uscita del romanzo) ha pubblicato un saggio in cui spiegava i drammatici echi autobiografici dietro questa storia. In un’intervista a Today (che potete leggere qui), Jessica Knoll ha spiegato come si senta in qualche modo a disagio quando le persone la definiscono coraggiosa e di come dar forma sulla carta alla sua storia abbia contribuito ad elaborare il trauma.

“Spesso sento di non meritarmi di essere chiamata coraggiosa, perché sono riuscita ad aprirmi solo tramite la finzione. C’era un conflitto dentro di me. Volevo disperatamente che la mia storia fosse messa nero su bianco e che le persone riconoscessero quel che mi è successo come stupro. Ne avevo bisogno. Ma dall’altra parte ero terrorizzata che le persone che avrebbero letto il mio libro sarebbero giunte alla stessa conclusione di coloro che quando facevo il liceo pensavano che non ci fosse stata alcuna violenza e che io fossi in qualche modo responsabile di quel che mi era successo”. La ragazza più fortunata del mondo è disponibile ora su Netflix.