La Sposa: Giorgio Marchesi e quella scena in cui “mi sono divertito un sacco”
Giorgio Marchesi e la sua esperienza sul set de La Sposa
Dopo il grande successo del primo episodio, La Sposa è pronta a emozionare il pubblico con le altre puntate, con Serena Rossi come protagonista e Giorgio Marchesi al suo fianco. Proprio l’attore che nella serie interpreta Italo – l’agricoltore succube dello zio e innamorato della protagonista – durante un’intervista con Tele Più ha raccontato un’esperienza avvenuta mentre registravano che lo ha divertito davvero tanto. Ecco cosa ha detto.
Giorgio Marchesi e l’esperienza divertente sul set de La Sposa
Alla domanda della rivista se sul set avessero usato il dialetto bergamasco, l’attore ha detto che nella serie “siamo agricoltori di Vicenza, ma sul set qualche espressione bergamasca ce la siamo scambiata. Ma la cosa che più mi ha fatto divertire è stato guidare i trattori e le auto d’epoca”. La serie tv con protagonista Serena Rossi è ambientata negli anni Sessanta, in un’epoca in cui gli sposi raramente erano innamorati, anzi il più delle volte nemmeno si conoscevano. Il più delle volte restavano insieme per tutta la vita, ma il loro periodo di conoscenza era davvero breve. Proprio in riferimento al matrimonio in quel periodo, l’interprete di Italo ha detto che “C’era un investimento emotivo molto forte da parte dei due futuri sposi. C’era il desiderio di provare a superare le difficoltà insieme. Oggi invece alla prima difficoltà, le coppie si separano. È diventato molto semplice lasciarsi anziché provare a ricucire un rapporto”. Giorgio Marchesi ha amato molto interpretare Italo nella fiction di Rai 1, ma nel frattempo pensa comunque ai suoi progetti futuri. Molto presto infatti tornerà sul primo canale della Rai come protagonista in una nuova fiction, dal titolo Studio Battaglia, insieme a Lunetta Sabino e altri colleghi. La sposa invece è una fiction composta da tre puntate, di due episodi ciascuna, in onda la domenica sera su Rai 1, con protagonista Serena Rossi, accompagnata da Giorgio Marchesi, Maurizio Donadoni e Mario Sgueglia.