Le mascherine non sono più obbligatorie nei cinema e a teatro: ecco le nuove misure
Le mascherine saranno raccomandate ma non più obbligatorie
A partire dal 15 giugno non sarà più obbligatorio l’uso delle mascherine nei cinema, teatri e luoghi sportivi al chiuso. Un altro passo verso la normalità con il Decreto riaperture che però esclude l’estensione ai luoghi più a rischio. Il Consiglio dei ministri infatti, ha deciso di prorogare l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi pubblici di trasporto, con la probabile esclusione dei voli, e nelle strutture sanitarie, comprese le Rsa, fino al 30 settembre.
Proprio il ministro Speranza aveva anticipato il provvedimento in una recente intervista al Corriere: “Terremo le mascherine nei presidi sanitari, mentre sicuramente le toglieremo nei cinema e nei teatri. Quanto ai mezzi di trasporto valuteremo, la Germania ha prorogato l’obbligo a settembre, il Regno Unito invece lo ha tolto”. Cade l’obbligo (attualmente previsto, in via di conferma) anche per gli esami di maturità e terza media, dove i dispositivi di protezione saranno solo raccomandati. Sarà una circolare apposita a fornire alle scuole tutte le raccomandazioni del caso.
Le mascherine non sono più obbligatorie nei cinema e a teatro: ecco le nuove misure
Da domani, inoltre, la vaccinazione non sarà più obbligatoria per gli over 50, per chi lavora nella scuola e nelle forze dell’ordine. In questo caso il governo ha deciso di non prorogare l’obbligo. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa ha però dichiarato:
Il virus circola ancora. L’obiettivo ‘contagio zero’ è irraggiungibile, noi puntiamo a una convivenza col virus il che significa tornare alla normalità con le nostre attività e anche fare in modo che gli ospedali possano continuare senza problemi l’attività ordinaria. E i dati riferiti all’occupazione dei nostri ospedali ci dicono che siamo di fronte a una situazione sotto controllo. Per quanto riguarda il prossimo autunno è ragionevole pensare a un richiamo di un vaccino che sia aggiornato nei confronti delle nuove varianti. Poi valuteremo l’evolversi della situazione, consapevoli che il nostro Paese è pronto ad affrontare altre realtà con un’altra campagna vaccinale.