Lettere da Berlino: la storia vera del film con Emma Thompson
La vera storia di Otto ed Elise Hampel, un esempio di determinazione e coraggio nell'ambito della resistenza al regime nazista
Lettere da Berlino è un film del 2016 scritto e diretto da Vincent Pérez basato sul romanzo di Hans Fallada Ognuno muore solo del 1947; romanzo che Primo Levi descrisse come “il libro più importante che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo”. La storia è quella di Otto e Anna Quangel, interpretati nel film da Brendan Gleeson ed Emma Thompson, ed è ispirata alle vicende reali di Otto ed Elise Hampel, due cittadini comuni che si sono opposti al regime nazista e alla sua propaganda con forza, coraggio e con i pochissimi mezzi a loro disposizione. Scopriamo qui di seguito la trama del film di Vincent Pérez e la storia vera da cui Lettere da Berlino è tratto, fra aspetti riportati fedelmente e differenze.
La trama di Lettere da Berlino e la storia vera di Otto ed Elise Hampel
Siamo a Berlino, nel 1940, nel pieno del regime nazista e dell’attività della Gestapo. Otto e Anna Quangel sono due coniugi appartenenti alla classe operaia che vivono in modeste condizioni. Per evitare guai con il regime nazista, si sono sempre tenuti lontani dalla vita politica mentre il loro unico figlio, Hans, è a combattere sul fronte francese. Un giorno Otto e Anna ricevono una lettera che comunica loro che Hans è morto in nome del Führer. Da quel momento le loro vite cambiano per sempre e i due iniziano una vera e propria lotta contro la propaganda nazista, utilizzando con determinazione e coraggio i pochi mezzi a loro disposizione. Scrivono lettere e cartoline, facendo sapientemente attenzione a non far scoprire di esserne gli autori; cartoline che disseminano in tutta la città sperando di risvegliare le coscienze dei cittadini. Quando le lettere finiscono nelle mani della Gestapo iniziano le indagini e dopo qualche tempo Otto commette un errore e viene scoperto. Otto e Anna vengono processati e condannati a morte.
La vicenda di Otto ed Elise Hampel vengono riprese e adattate, a tratti liberamente, sia nel romanzo di Fallada che in Lettere da Berlino (qui il trailer) e in entrambe le opere i nomi vengono cambiati in Otto e Anna Quangel. Otto ed Elise si sposano nel 1935: lui è un operaio, lei una domestica. Nel romanzo e nel film i protagonisti prendono coscienza della necessità di agire contro il regime dopo la morte del figlio, ma nella realtà è la morte del fratello di Elise l’evento drammatico che dà il via alla loro coraggiosa azione di resistenza. Dal settembre del 1940 al momento del loro arresto, avvenuto nel 1942, i coniugi scrivono più di 200 cartoline che esortano i cittadini a ribellarsi contro il regime nazista, a non donare denaro, a rifiutarsi di prestare servizio militare, a rovesciare Adolf Hitler. Lasciano i loro scritti nelle cassette della posta e nelle scalinate pubbliche, soprattutto nel quartiere di Wedding, dove risiedono. Le cartoline finiscono puntualmente in mano alla Gestapo che, tuttavia, impiega due anni per individuare la coppia. La denuncia arriva nell’autunno del 1942 e, subito dopo, l’arresto: Otto dichiara alla polizia di essere fiero di aver protestato contro il Terzo Reich. Il processo li condanna per alto tradimento e Otto ed Elise vengono decapitati tramite ghigliottina l’8 aprile del 1943.