Lina Wertmüller e la sua invettiva contro gli Oscar: “chiamiamo la statuetta Anna”
Lina Wertmüller e quel discorso femminista agli Oscar
Nel 1976 Lina Wertmüller è stata la prima donna a essere candidata agli Oscar nella categoria Miglior regia. Dopo 33 anni si è ritrovata a Hollywood a ritirare il suo premio Oscar per la sua grande carriera. La regista però non ha perso tempo a dire la sua sul palco, dicendo che “bisogna cambiare il nome a questa statuetta, chiamiamolo con un nome di donna, come Anna”.
Lina Wertmüller: “chiamiamo l’Oscar con un nome di donna”
Quel suo discorso nella notte degli Oscar fu un discorso toccante, in cui ringraziava alcuni dei suoi amici più importanti: “Voglio ringraziare tutti. Ringrazio Sofia [Loren], prima di tutti. Dedico questo Oscar – che si dovrebbe chiamare con un nome femminile: è una cosa gravissima che si chiami Oscar, dovrebbe chiamarsi Anna! – a mio marito, mia figlia e all’America. Noi siamo uno stivaletto, questo è un continente, ragazzi”. Quando salì su quel palco, la regista aveva 91 anni ed era lì al leggio insieme alla figlia e all’amica di una vita, Sofia Loren.
Nata il 14 agosto 1928, Lina è stata la prima donna a essere candidata agli Oscar come miglior regista per il film Pasqualino Settebellezze. Tra i suoi film più importanti ricordiamo I basilischi, Questa volta parliamo di uomini, Rita la zanzara, Non stuzzicate la zanzara, Il mio corpo per un poker, Mimì metallurgico ferito nell’onore, Film d’amore e d’anarchia – ovvero “stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…”, Tutto a posto e niente in ordine, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia, Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada, In una notte di chiaro di luna, Io speriamo che me la cavo, Ninfa plebea, Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica, Ferdinando e Carolina, Peperoni ripieni e pesci in faccia.