Margherita delle Stelle: tutto quello che c’è da sapere sul film di Rai 1 dedicato all’astrofisica Italiana
Un film che racconta i primi anni e la vita dell'astrofisica italiana pioniera nel suo campo
Margherita delle Stelle è un film biografico che andrà in onda questa sera alle 21:30 su Rai 1. Al centro le vicende dell’astrofisica italiana Margherita Hack la cui figura è stata profondamente innovatrice e pioniera nel settore. La pellicola si concentra nel mostrare al pubblico aspetti poco noti della vita dell’astrofisica partendo dalla sua infanzia, ricostruendo il rapporto con i genitori e il contesto estremamente libero e indipendente in cui è stata cresciuta, nonostante il periodo storico.
A darle il volto c’è Cristiana Capotondi, affiancata da Cesare Bocci e Sandra Ceccarelli nei panni del padre Roberto Hack e della madre Maria Luisa Poggesi. Flavio Parenti è invece Aldo, amico d’infanzia di Margherita e suo compagno di vita. Il film è liberamente ispirato al romanzo “Nove vite come i gatti” scritto dalla stessa astrofisica con Federico Taddia; sceneggiato da Monica Zampelli e diretto da Giulio Base. Scopriamo di più su Margherita delle Stelle disponibile anche su Rai Play.
Margherita delle Stelle: un inno alla libertà, all’indipendenza e alla curiosità verso il mondo e le stelle
Margherita cresce con due genitori Maria Luisa e Roberto profondamente anticonformisti. Miniaturista e pittrice alla Galleria degli Uffizi lei, uomo moderno e aderente alla Tesofia lui, che le insegnano fin da piccola il grande valore della libertà e dell’indipendenza del pensiero. Cresce libera senza alcuna imposizione e si distingue subito dalle sue compagne; al liceo poi, proprio in nome della libertà si oppone apertamente al regime fascista che volle allontanare la sua insegnante perché ebrea. Sempre da piccola, in una delle sue visite ai giardini del Bobolino conosce Aldo, un bambino con cui si instaura un’immediata connessione che si cristallizzerà nel tempo e che è destinata a durare tutta la vita.
Quando decide poi di dedicare la sua carriera allo studio delle stelle e del cosmo, come accade sempre alle donne, deve affrontare il pregiudizio degli uomini. Si trova a lottare contro dinamiche di potere e privilegio che la considerano non all’altezza del ruolo e di quella conoscenza, riuscendo a dimostrare la sua eccellente preparazione e capacità nel campo. La sua caparbietà, determinazione e soprattutto passione per le stelle la trasformano in una delle prime ricercatrici donna. Dopo dieci anni al centro Astronomico di Merate diventa infatti la prima direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Trieste. Una vita guidata dalla libertà e soprattutto dal desiderio di conoscere e scoprire se c’è altro al di là di ciò che si riesce a vedere.