Marilyn ha gli occhi neri: il film con Miriam Leone e Stefano Accorsi è una storia vera?
Miriam Leone e Stefano Accorsi sono i protagonisti del film di Stefano Godano in onda mercoledì 1° novembre su Rai Uno
Miriam Leone e Stefano Accorsi sono i protagonisti di Marilyn ha gli occhi neri, film del 2021 per la regia di Simone Godano e in onda in prima serata su Rai Uno mercoledì 1° novembre. Leone e Accorsi hanno già condiviso lo schermo nella trilogia seriale composta da 1992, 1993 e 1994, trasmessa su Sky Atlantic e Sky Cinema e in chiaro su La7. Miriam Leone, al cinema dal 30 novembre con Diabolik, chi sei? è ora su Disney+ con la serie I leoni di Sicilia. La serie diretta da Paolo Genovese è disponibile completa in piattaforma (qui la nostra recensione). Ma di cosa parla il film di Stefano Godano? La storia è verosimile ma nel contempo così “incredibile” da far sorgere spontanea una domanda: Marilyn ha gli occhi neri è ispirato a una storia vera?
La singolare storia vera che ha ispirato Marilyn ha gli occhi neri
La storia è quella di Clara e Diego, che frequentano un centro di riabilitazione diurno per persone che soffrono di disturbi della salute mentale. Clara (Leone) è una mitomane e bugiarda cronica convinta di assomigliare a Marilyn Monroe. Diego (Accorsi) è un cuoco nevrotico, balbuziente, perfezionista sino all’eccesso e pieno di tic. Lo psichiatra responsabile del centro decide di coinvolgere entrambi, insieme a tutti gli altri pazienti, in un laboratorio di cucina. Il centro diventa così un ristorante e Clara, emozionata e partecipe più che mai al progetto, inizia a postare online false recensioni positive…
Questa la trama di Marilyn ha gli occhi neri (qui la nostra recensione) che è effettivamente ispirato a una storia vera. La storia in questione risale al 2017 e ha per protagonista un ragazzo inglese di nome Oobah Butler. Rimasto senza lavoro l’intraprendente Oobah – che in passato era stato pagato per scrivere recensioni positive di locali su TripAdvisor, una pratica contraria alle regole del portale – crea un sito web per un ristorante inesistente, il The Shed at Dulwich. Posta foto di piatti e scrive, insieme ai suoi amici, centinaia di recensioni positive. Peccato che il locale non sia reale e la sede sia quella del capannone dove Oobah risiede. The Shed at Dulwich diventa in breve tempo uno dei ristoranti più popolari di Londra, anche se è stato aperto per una sola serata in cui le prelibatezze servite a pochi selezionati clienti altro non erano che pietanze riscaldate al microonde.