Matrix Resurrections: la spiegazione del finale del film di Lana Wachowski
Proviamo a interpretare il finale di Matrix Resurrections, quarto capitolo della saga con protagonista Keanu Reeves
Matrix Resurrections, quarto capitolo della celebre saga con protagonista Keanu Reeves, è uscito al cinema il 1° gennaio del 2022 ed è disponibile su Netflix dove, al momento in cui scriviamo, occupa il primo posto della classifica dei film più visti. A 23 anni di distanza dal primo Matrix, Lana Wachowski torna a dirigere Keanu Reeves per un’ultima epica avventura in quell’universo cyberpunk così amato dai fan ma anche così complesso da richiedere un’interpretazione approfondita. Questo quarto capitolo è ricco di rimandi e citazioni, a tratti metacinematografico e ha un finale che necessita che necessità qualche chiarimento. Proviamo a farlo nella nostra spiegazione del finale di Matrix Resurrections.
*** ATTENZIONE SPOILER! ***
La trama in breve di Matrix Resurrections
Le vicende di Matrix Resurrections (qui la nostra recensione e qui il trailer) sono ambientate dopo che nel mondo reale sono passati 60 anni dagli eventi del precedente capitolo, Matrix Revolution, dove sia Neo che Trinity erano dati per morti. La tregua e la promessa di pace tra gli uomini e le macchine è stata violata e le macchine sono tornate a tenere gran parte dell’umanità intrappolata in Matrix sfruttandola come fonte di energia. All’interno di questa nuova versione di Matrix Neo (Keanu Reeves) è Thomas Anderson, uno sviluppatore di una popolarissima serie di videogiochi chiamata proprio The Matrix.
La compagnia per cui lavora vuole che Thomas sviluppi un quarto capitolo del gioco (e qui siamo in pieno territorio metacinematografico). A causa della sua tendenza a confondere realtà e fantasia, Thomas è seguito regolarmente da un terapista (Neil Patrick Harris) che continua a somministrargli delle pillole blu del tutto simili a quelle che Morfeo offriva a Neo nel primo Matrix. Anche Trinity (Carrie-Ann Moss) è viva e vegeta in questa nuova simulazione, si chiama Tiffany e ha un marito e due figli. Ciò nonostante, quando incontra Neo in un bar, tra i due c’è un’evidente connessione. Quando Bugs e il nuovo Morfeo (Yahya Abdul-Mateen II) estraggono Thomas da Matrix inizia una missione per salvare Trinity.
Il patto dell’Analista e la decisione di Neo – Matrix Resurrections, la spiegazione del finale
Durante la tregua tra le macchine e gli esseri umani vi è stata una lotta tra diverse fazioni delle macchine questa guerra ha portato ad una anomalia. Come già accennato, la missione di Neo in Matrix Resurrections è quella di salvare Trinity, ma ha anche il compito di scoprire cosa si celi dietro questa anomalia. In una sequenza ricca di tensione, proprio quando Neo e Trinity stanno per riabbracciarsi, il mondo attorno a loro si ferma ed appare chiaro che l’anomalia in questione è il terapista di Thomas Anderson, l’Analista. L’Analista altro non è che un programma creato per studiare la psiche umana, che ha preso il posto dell’Architetto della trilogia originale per creare la nuova versione di Matrix. È stato lui a resuscitare Neo e Trinity nelle capsule, per scoprire che i due sono sempre stati in cerca l’uno dell’altra. L’Analista inserisce così il sentimento di passione e amore profondo che li lega nel codice per creare la nuova Matrix, ma ogni qual volta che i due si riuniscono provocano un crash nel sistema.
Così decide di costruire Matrix attorno a un amore non corrisposto tra Neo e Trinity, permettendo loro di stare vicini e sentire una sorta di attrazione senza tuttavia entrare veramente in connessione l’uno con l’altra. Entrambi sono così sotto controllo, mansueti e obbedienti, proprio come il resto degli esseri umani. L’Analista propone un patto a Neo. Se Trinity decide di sua volontà di scappare con lui, entrambi potranno essere liberi insieme; se Trinity dovesse rifiutarsi Neo dovrà ricollegarsi a Matrix per sempre. Neo accetta il patto senza esitazioni, convinto che Trinity prenderà la decisione che si aspetta.
La decisione di Trinity e il finale di Matrix Resurrections
Non senza fatica, Trinity realizza di non essere Tiffany e decide di scappare con Neo e a quel punto l’Analista attiva la cosiddetta modalità Sciame. Tutti coloro che popolano Matrix diventano agenti che danno la caccia a Neo e Trinity. I due fuggono a bordo di una moto in una scena di inseguimento che ricorda che ricorda da vicino quella già vista in Matrix Reloaded del 2003. La fuga li porta in cima a un grattacielo dal quale intendono volare via insieme, ma le cose non vanno come si aspettano. Quando saltano Neo scopre di non essere in grado di volare: questa volta è Trinity ad aver liberato la mente diventando in grado di fare qualsiasi cosa voglia all’interno della nuova Matrix. In volo Trinity afferra Neo e lo porta via con sé.
Nella scena finale di Matrix Resurrections, Neo e Trinity sono nell’ufficio dell’Analista ed è da un dialogo tra i tre che capiamo dove risieda il vero significato e valore della storia raccontata da Lana Wachowski. Neo e Trinity sono liberi da qualsivoglia forma di controllo, possono fare ciò che vogliono senza che l’Analista possa intervenire in alcun modo. Questo accade perché Trinity ha preso la decisione di riunirsi con Neo mossa dal vero amore, l’unico motore che possa vincere qualunque altra forza.